Con la cultura non si mangia???  

Negli ultimi anni, in Italia, la creatività ha dimostrato di essere un elemento determinante per la qualità  sociale e lo sviluppo economico dei territori. 

Design e cultura materiale, moda, architettura; tecnologie e software dell’informazione e della  comunicazione (ICT), branding, pubblicità, cinema, radio, televisione ed editoria, l’industria del gusto, l’arte  contemporanea, il patrimonio culturale, la musica e lo spettacolo dal vivo sono alcune delle principali  declinazioni della creatività e dei lavori ad essa connessi.  

La cultura, per l’Italia tutta, è un formidabile attivatore di economia, come riporta anche quest’anno il  Rapporto annuale di Fondazione Symbola e UnionCamere, Io sono Cultura, che continua ad attestare il valore  crescente del Sistema Produttivo Culturale e Creativo (SPCC) che nel 2021 corrispondeva a 88,6 miliardi di  euro, corrispondenti al 5,6 per cento del valore aggiunto italiano, con un valore accresciuto di + 1,8% nel  2022. 

Il Settore Culturale e Creativo, dunque, offre lavoro a quasi un milione e mezzo di persone, cioè quasi il 6 per  cento dell’occupazione totale. Si tratta di una filiera oggi molto complessa, in cui operano soggetti privati,  pubblici e del terzo settore (275.318 imprese e 37.668 organizzazioni non-profit). 

Per queste ragioni e molte altre, l’impresa culturale Kinetès – Arte. Cultura.Ricerca.Impresa. ha deciso di  riproporre un’articolata riflessione sul lavoro creativo e cultural.e, declinato in alcune sue espressioni  principali e ricercato e difeso, anche nelle aree interne, quale opportunità occupazionale per valorizzare  strategicamente certi territori nell’ardua battaglia contro lo spopolamento.

Nasce così, con l’idea e la responsabilità scientifica e artistica di Rossella Del Prete, storica ed esperta di  governance del patrimonio culturale, docente presso l’Università degli Studi del Sannio e fondatrice  dell’impresa culturale Kinetès, la prima edizione nazionale di RaRo – Festival del Lavoro Creativo e Culturale,  organizzato in collaborazione con la prima e unica residenza per artisti e scrittori nel Sannio, La Casa di Ilde  – Maison de charme et d’art, a Morcone, uno dei borghi storici più suggestivi dell’hinterland campano. 

Il Festival sarà inaugurato venerdì 5 luglio alle ore 18.00 presso La Casa di Ilde, in Via Bonaparte, a Morcone. 

A parlare di scrittori ed editori interverranno Stefania Cantelmo e Chiara Acquarone del Master SEMA – Mestieri della scrittura e dell’editoria dall’artigianato al digitale realizzato con l’Università Suor Orsola  Benincasa.  

Seguirà un’interessante conversazione condotta dal giornalista Generoso Picone (Il Mattino) con Antonella  Cilento – scrittrice, collaboratrice di “la Repubblica – Napoli”, direttrice, da oltre trent’anni, de Lalineascritta  Laboratori di Scrittura e coordinatrice del primo master di editoria e di scrittura del Sud Italia SEMA, giunto  alla sua sesta edizione presso UNISOB – che porterà al Festival RaRo di Morcone il suo nuovo libro, Il sole non  bagna Napoli (Bottega Errante Edizioni), un reportage narrativo sulla città più raccontata e chiacchierata al  mondo.  

Il Festival inaugura anche la prima residenza estiva per scrittori a Morcone, organizzata in collaborazione tra Lalineascritta Laboratori di Scrittura, Kinetès Edizioni e La Casa di Ilde – maison de charm et d’art

Tra il 5 e il 7 luglio, Antonella Cilento, con la sua grande esperienza, terrà un affascinante stage di scrittura  creativa dal titolo Ogni pietra al proprio posto: tre giorni interamente dedicati all’immersione nell’incanto  del borgo storico di Morcone, per esplorarne i luoghi con carta e penna sottobraccio, per scrivere e  raccontare scale e case, fare ritratti di parole al paesaggio, apprendendo anche le regole delle storie e come  si costruisce una trama. 

L’agenda del Festival sarà presentata in apertura da Rossella Del Prete, dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Morcone, Luigi Ciarlo, e dell’Assessora alla Cultura, Giulia Ocone.

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