
Sono state consegnate stamattina all’Ufficio Protocollo del Comune di San Salvatore Telesino le firme raccolte per la Petizione organizzata dal “Comitato cittadino per la restituzione e ricollocazione della lapide del Milite angioino, Giustiziere di Terra di Lavoro, Pietro Braherio sepolto nell’Abbazia benedettina del Santo Salvatore de Telesia nel 1298”. Centinaia di firme in accompagnamento della seguente richiesta indirizzata al Sindaco di San Salvatore Telesino
e p.c.
- –Soprintendente BAPSAE Caserta e Benevento
- Arch Gennaro Leva
- –Segretario Generale Beni culturali
- Regione Campania
- Castel dell’Ovo Napoli
- –Direttore generale MIBac Roma
- –Capo Gabinetto Mibac Roma
Oggetto: Petizione per il ritorno della lapide di Pietro Braherio nella sede storica e monumentale dell’Abbazia di San Salvatore de Telesia
In allegato alla presente si consegnano le firme raccolte in forma cartacea tra i cittadini di San Salvatore e località vicine, ed on-line con la Petizione sulla piattaforma CHANGE.org, per sostenere l’Amministrazione comunale nella formale richiesta al comune di Piedimonte Matese della restituzione della lapide medievale del Cavaliere Pietro Braherio, appartenente , come l’abbazia nella quale è stata conservata per secoli, al demanio del comune di San Salvatore ed illegittimamente riposta nel Museo Marrocco di quella città.
Come ampiamente dimostrato dalla documentazione scritta presentata nel Dossier Braherio e negli interventi degli esperti Domenico Caiazza e Franco Bove durante la Conferenza del 17 febbraio 2024, in assenza di atti formali e legittimi di sdemanializzazione e cessione ed acquisto degli enti comunali e del preventivo nulla osta della Soprintendenza la lapide è illegittimamente detenuta in Piedimonte ed in ossequio alla legislazione di tutela dei beni culturali deve tornare nel monumento del quale faceva parte da secoli, anche in ossequio alla volontà del defunto.
Si confida che la S.V. voglia richiedere l’immediata restituzione al Comune di San Salvatore, cui appartiene lo storico manufatto, esplorando anzitutto la possibilità di sollecita e bonaria restituzione, e in difetto chiedendo ufficialmente il sollecito intervento del Nucleo Tutela Beni Culturali dei Carabinieri.
Con la presente annunciamo inoltre l’organizzazione a breve di ulteriori eventi di informazione-motivazione della Cittadinanza Attiva e che la raccolta di firme prosegue anche per sostenere l’Amministrazione in qualunque azione necessaria o utile per il raggiungimento dell’obiettivo.
- Fiduciosi ossequiamo
- San Salvatore Telesino
- 20-03-2024
- Per il Comitato
- Antonietta Cutillo Fausto Porto
La Petizione ha preso avvio il 17 gennaio 2024 a San Salvatore Telesino durante la Conferenza su Bene storico-culturale e contesto monumentale. Il caso della lapide di Pietro Braherio avulsa dalla sede storica nell’Abbazia del Santo Salvatore de Telesia organizzata dal Comitato con la partecipazione di Domenico Caiazza, presidente del Centro Studi sul Medioevo di Terra di Lavoro
Franco Bove, presidente dell’Associazione Amici dei Musei del Sannio
Fabio Romano, sindaco di San Salvatore Telesino
Alessandro Liverini, presidente dell’Associazione Storica Valle Telesina
Egidio Cappella, presidente della pro-loco di San Salvatore Telesino
Nei loro interventi tutti i relatori hanno convenuto sulla legittimità della richiesta di riportare la lapide nella sua sede naturale, per la quale era stata scolpita e in cui era stata custodita per sette secoli. Sia Domenico Caiazza che Franco Bove hanno fatto riferimento a precedenti illustri, da quello riguardante la richiesta di rimpatrio dall’Inghilterra dei Marmi del Partenone, a tutti i reperti archeologici o artistici che dopo essere stati strappati dalla sede originaria sono custoditi in luoghi inidonei, senza legami storici, culturali e sociali con il territorio e completamente abbandonati in magazzini polverosi. L’evento ha visto la presenza di un pubblico numero e attento che in molti casi ha espresso il proprio stupore che non sia ancora stata operata l’unica scelta logica e di buonsenso che consiste nel riportare il prezioso reperto nella sua sede naturale. Anche il presidente dell’Associazione Storica Valle Telesina, Alessandro Liverini e quello della Pro-loco, Egidio Cappella hanno concordato che l’unica strada giusta da perseguire sia quello di chiedere il ritorno della lapide e il sindaco di San Salvatore Fabio Romano si è impegnato a intraprendere un’azione presso il Comune di Piedimonte per verificare la possibilità di un accordo amichevole che riconosca il legittimo diritto di possesso del Comune di San Salvatore sul reperto.
Le firme raccolte e consegnate in comune testimoniano l’interesse della popolazione sansalvatorese ma anche di una più estesa comunità di studiosi affinché nel più breve tempo possibile siano ristabilite le condizioni di diritto e la lapide sia riconfermata nella sua sede naturale, ma, come preannunciato nella lettera all’amministrazione, il Comitato continua a progettare interventi di sensibilizzazione dei cittadini e di quanti sono interessati alla storia e alla cultura del proprio territorio.