Crollo ponte di Baltimora: Icosit, cade anche simbolo da cui nacque inno americano.
Disastro Baltimora simile a quello di Genova, con cui è gemellata

“Incidente o altro? In attesa che le indagini facciano luce sulle cause del
crollo del ponte Francis Scott Key di Baltimora, nello Stato americano del
Maryland, esprimiamo la nostra vicinanza al governatore Wes Moore e, in
particolare, alla comunità della Piccola Italia di Baltimora”.
E’ il messaggio che Mimmo Ragozzino, in qualità di presidente
dell’associazione italoamericana no profit “Icosit” (con sede a Telese Terme,
in provincia di Benevento) che da anni organizza in Italia conferenze
internazionali sulla sicurezza, ha fatto pervenire, tramite il suo vice
presidente, lo storico Elia Mannetta di Baltimora, alle autorità americane.
“Siamo certi – dice Mannetta – che ben presto si farà luce sul disastro che
ha abbattuto il ponte, intitolato all’avvocato Scott Key, che su una nave da
tregua e bloccato dalla flotta britannica durante il bombardamento di Fort
McHenry durante la battaglia di Baltimora (12-15 settembre 1814), scrisse
una poesia da cui poi è nato il testo dell’Inno nazionale americano. Il suo
crollo non solo causerà danni economici ad uno dei porti più importanti nel
mondo ma assume oggi anche un enorme impatto emotivo proprio per il suo
significato storico”.
“E’ una tragedia – conclude poi Ragozzino – che accomuna per certi versi la
città di Baltimora con la città di Genova, con cui è gemellata, dove il crollo del
ponte causò vittime e danni economici importanti”.

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