“Senti, caro Carlo. Fibre epistolari tra Carlo Emilio Gadda e Isabella Rappi Lehr” è il saggio dedicato alla figura di Carlo Emilio Gadda di Maria Pia Selvaggio, saggista, scrittrice, autrice di drammi teatrali e presidente della casa editrice 2000diciassette, che sarà presentato mercoledì 6 settembre alle ore 17:00 a Milano, nella storica Libreria Bocca, in Galleria “Vittorio Emanuele II”.
Milano è la terza tappa del tour letterario che ha visto impegnata Maria Pia Selvaggio nel percorso “Le città di Gadda”, ed è il luogo in cui lo scrittore milanese ha operato e vissuto in maniera più stabile; Roma ha accolto l’autrice nella storica e centenaria libreria “Minerva” e sempre Roma le ha conferito il Premio “Città del Galateo”; Firenze l’ha vista protagonista di un incontro nel prestigioso ed esclusivo Circolo degli Artisti “Casa di Dante”.
Milano, città natale di Gadda, sarà dunque un’ulteriore tappa del percorso, nella millenaria Libreria Bocca, nata nel 1775, che ha visto protagonisti geni culturali come Gioberti, Pellico, Previati, Segantini, Nietzsche, Kierkegaard, Freud. La libreria risulta Locale Storico d’Italia e si avvale del patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Gestita da Giorgio Lodetti, presidente dell’Associazione botteghe storiche di Milano, ha ottenuto la Medaglia d’Oro della Camera di Commercio di Milano. Bottega Storica del Comune di Milano dal 2005, Locale Storico della Regione Lombardia dal 2006. Libreria eletta dal FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) luogo del cuore nel 2007. Tra i nomi della letteratura mondiale: Carlo Bertelli, Enzo Biagi, Rossana Bossaglia, Luisa Cogliati, Raffaele De Grada, Gillo Dorfles, Mina Gregori, Michel Laclotte, Fabrizio Lemme, Milena Milani, Fernanda Pivano, Marco Rosci, Alfred Schmidt, Luciano Caramel, Flavio Caroli, Maria Teresa Fiorio, Pietro Marani, Guido Peruz, Vittorio Sgarbi, Miklos Varga che hanno presentato e presenziato libri e cultura e, da oggi, anche la sannita Maria Pia Selvaggio.
«Il rapporto di Gadda con la città milanese è ambiguo, – afferma Maria Pia Selvaggio – sicuramente fu un’anima lombarda in cui si univano una cultura scientifica e positivistica, frutto degli studi al Politecnico, e un risentimento satirico e realistico da far risalire a Parini e Porta; una severità morale di ascendenza manzoniana e una tensione stilistica che richiama quella Scapigliatura che, com’è noto, è fenomeno essenzialmente lombardo, seppure con una
propaggine piemontese. Di certo, Gadda aveva poco o nulla a che fare con i Dossi, i Faldella e i Cagna cui lo si apparentava e che, anzi, si andò a leggere solo dopo che gli vennero indicati come suoi predecessori. La sua formazione letteraria, che ha avuto la genesi a Milano, era dovuta a Manzoni, Carducci e D’Annunzio “come schegge d’una bomba”. Milano era, per lui, in primo luogo, suono.Mai nessun dialetto suscitò in Gadda la passione, la confidenza, la gioia fonica del milanese: nemmeno le molteplici lingue che si intrecciano nel Pasticciaccio. Il dialetto milanese era il suo vero strumento musicale».
Dedicato al carteggio inedito dal fronte della Prima guerra mondiale intercorso tra un giovanissimo Gadda e la zia materna, medico specialista al Rizzoli di Bologna, “Senti, caro Carlo” è stato pubblicato nel 2023, in occasione della ricorrenza dei 50 anni dalla morte e dei 130 anni dalla nascita di Gadda,
Ulteriori città che hanno visto protagonista la Selvaggio e il suo studio sulla figura gaddiana sono state: Napoli, dove presso il Teatro Diana ha ottenuto il Premio di Arte Letteraria “Le Nove Muse” per la critica saggistica “Libro dell’anno”, e Pescina (AQ), che le ha attribuito il Premio IrdiDestinazioneArte per la Comunicazione della letteratura, della cultura e del territorio.