La realizzazione di progetto per identificare, classificare e monitorare le sorgenti d’acqua che si trovano nell’ambiente montano di tutto il territorio nazionale.
Questo annuncia il Club alpino italiano in occasione della Giornata mondiale dell’acqua 2023, che, dalla sua istituzione da parte delle Nazioni Unite nel 1992, ricade il 22 marzo di ogni anno. Il tema dell’edizione di quest’anno è il legame tra acqua e cambiamento climatico. Consapevole di ciò, il Club alpino italiano, con il progetto “Le sorgenti d’acqua: una conoscenza fondamentale nell’era del cambiamento climatico”, ritiene importante comprendere il ruolo delle sorgenti d’acqua per l’ecosistema e adottare misure per preservare e proteggere queste risorse vitali per il nostro pianeta e per la nostra sopravvivenza. Contributo per accrescere la resilienza «Siamo di fronte a una situazione climatica ormai diventata strutturale, e non più eccezionale», afferma il Presidente generale del Cai Antonio Montani. «Con questo progetto, il Club alpino italiano intende dare il proprio contributo per capire la situazione relativa alla disponibilità di un bene primario come l’acqua, fondamentale per ogni tipo di attività umana in montagna e non solo, mettendo poi i risultati a disposizione di tutti per facilitare lo studio delle soluzioni necessarie per accrescere la resilienza». “Le sorgenti d’acqua: una conoscenza fondamentale nell’era del cambiamento climatico” vede come capofila la Struttura operativa Sentieri e cartografia del Cai. L’intento è quello di coinvolgere, oltre agli Organi tecnici e alle Sezioni del Sodalizio, il Ministero dell’Ambiente, le università e i centri di ricerca. La presentazione dei risultati è prevista per il mese di dicembre 2023. Il Delegato all’ambiente del Club alpino italiano Mario Vaccarella sottolinea la necessità di affrontare l’attuale crisi idrica con responsabilità da parte di tutti. «È necessario un vero patto tra città e montagna per garantire a tutti acqua potabile di qualità, applicando così il recente Decreto legislativo 18/2023 di attuazione della Direttiva europea 2020/2184, che ha come obiettivo la protezione della salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque destinate al consumo umano. Un patto, questo, necessario anche per raggiungere l’Obiettivo 6 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile “Acqua pulita e servizi igienico-sanitari”, la cui finalità è garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie. L’Obiettivo 6 vede nostri rappresentanti impegnati nell’apposito gruppo di lavoro istituito presso ASviS, l’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile». |
CAI: progetto per monitorare le sorgenti di montagna
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