“Quella di oggi è una vittoria di tutto il mondo agricolo del Sannio, perché da oggi sarà ben chiaro a tutti il percorso tecnico ed amministrativo che porterà l’acqua dell’invaso di Campolattaro nei terreni delle aziende agricole poste in almeno 26 comuni della provincia di Benevento e altri se ne aggiungeranno, un atto che chiude una fase di attesta durata molto a lungo e che sblocca le potenzialità del più grande lago artificiale della Campania.”
Cosi Carmine Fusco, presidente della Cia Agricoltori Italiani di Benevento a margine della firma del protocollo d’intesa che prevede una cabina di regia che controllerà la progettazione dell’acquedotto irriguo che porterà l’acqua dallo sbarramento sul fiume Tammaro – con una capacità di oltre 100 milioni di metri cubi – nelle aziende agricole sannite. Il patto è stato siglato oggi a Napoli, negli uffici di Palazzo Santa Lucia tra Regione Campania, Provincia di Benevento, Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano e le organizzazioni agricole più rappresentative del Sannio.
“Le attività di progettazione da parte del Consorzio di Bonifica Sannio Alifano – aggiunge il presidente Fusco – avranno come punto di partenza lo studio del Centro ricerca per il supporto alla gestione del paesaggio e dell’agroalimentare dell’Università degli Studi Federico II di Napoli, ma non si fermeranno lì. Dovranno essere condivise prioritariamente con le organizzazioni professionali agricole e con gli enti locali. L’obiettivo dell’intesa è proprio quello di individuare le aree d’intervento e condividerle”.
“Per la Cia si tratta dell’avvio della realizzazione di una intuizione e di una proposta che rilanciammo nel 2017, ben prima del Piano di ripresa e resilienza – ricorda il presidente Fusco – con il convegno “Cambiamenti climatici: Dall’emergenza alla prevenzione. Agevoliamo l’adattamento” tenutosi il 21 settembre di quell’anno alla Fiera di Morcone.
Al Consorzio di bonifica Sannio Alifano toccherà progettare la rete di distribuzione a partire da tutti i centri che ricadono nelle aree irrigabili secondo lo studio condotto dal Centro ricerca per il supporto alla gestione del paesaggio e dell’agroalimentare dell’Università degli Studi Federico II di Napoli, ben 26 comuni.
Sei centri ricadono già nel perimetro del Consorzio di bonifica Sannio Alifano – sono Faicchio, Amorosi, Melizzano, Puglianello, Telese Terme e San Salvatore Telesino – a questi se ne aggiungo altri venti.
L’acqua irrigua del bacino di Campolattaro raggiungerà anche Benevento, Apice, Arpaia, Buonalbergo, Calvi, Campolattaro, Ceppaloni, Forchia, Fragneto Monforte, Morcone, Paduli, Pago Veiano, Pietrelcina, Pontelandolfo, San Giorgio del Sannio, San Leucio del Sannio, San Nicola Manfredi, Sant’Angelo a Cupolo, Sant’Arcangelo Trimonte e Sassinoro. La posizione di altri comuni sarà vagliata in itinere e proprio grazie al protocollo firmato oggi.
Il progetto di massima del Piano nazionale di ripresa e resilienza per la Diga di Campolattaro – che con i fondi della Regione Campania arriva ad un costo di 524 milioni di euro – prevede l’utilizzo delle acque dell’invaso per oltre il 60% della portata massima, pari a 7.600 litri al secondo, ad uso irriguo, mediante un adduttore da 21,5 chilometri. Per l’uso idropotabile è previsto un potenziale di 3.000 litri al secondo, grazie alla costruzione di un altro adduttore di collegamento con l’acquedotto molisano del Biferno per uno sviluppo di 29 chilometri.