Domenica prossima 12 giugno c.a. si voterà per i Referendum Abrogativi ed i singoli quesiti del Referendum stesso saranno approvati se voterà la maggioranza degli aventi diritto al voto e se si raggiungerà il 50%+1 dei voti validamente espressi, così come previsto dall’art.75 della nostra Costituzione.
Il Referendum contempla cinque quesiti, che sono stati presentati dalla Lega e dal Partito Radicale, ed è stato eliminato il sesto quesito, ossia quello relativo alla responsabilità civile dei magistrati che la Corte dei Conti ha giudicato inammissibile, con ulteriori due quesiti relativi al tema cannabis ed omicidio del consenziente che sono stati ulteriormente esclusi.
I cinque quesiti su cui dovremo esprimerci sono i seguenti:
– abolizione della Legge Severino
– misure Cautelari
– separazione delle funzioni dei Magistrati
– voto dei membri laici nei Consigli Giudiziari
– elezione dei candidati al CSM
Tre dei cinque quesiti sono già trattati dalla riforma Cartabia e quest’ultima attualmente è in discussione al Senato, ossia:
– separazione delle funzioni dei Magistrati
– voto dei membri laici nei Consigli Giudiziari
– elezione dei candidati al CSM
Il diritto dovere di ogni singolo cittadino di esprimere il proprio voto è fondamentale e va in continuità con quanto è in itinere fino al suo completo compimento nelle sedi preposte ed in particolare il quesito relativo all’elezione dei candidati al CSM è congruente con quanto previsto dalla riforma Cartabia.
Riassumiamo, dunque, brevemente le ragioni dei singoli quesiti come segue:
– abolizione della Legge Severino,
il sì è per l’abolizione dell’automatismo della Legge Severino e demanda ai Giudici la decisione dell’interdizione dai pubblici uffici;
il no è per continuare con la Legge Severino e per apportate singole modifiche come quella relativa agli amministratori locali sospesi con sentenze non definitive;
– misure Cautelari,
il sì è per ridurre il numero di indagati ed imputati soggetti a misure cautelari senza essere processati;
il no è per ridurre l’applicazione delle misure cautelari dove invece occorre agire tempestivamente;
– separazione delle funzioni dei Magistrati,
il sì è per la separazione tra chi giudica e chi accusa;
il no è per chi ritiene che la separazione suddetta crea l’isolamento dei Pm con conseguente ostacolo allo svolgimento della carriera causato a sua volta dall’impedimento delle diverse funzioni;
– voto dei membri laici nei Consigli Giudiziari,
il sì è per non escludere i giuristi, i professori universitari e gli avvocati dal giudizio sulla professionalità dei magistrati;
il no è per risolvere la questione per via legislativa, poiché potrebbero sorgere motivazioni relative all’avanzamento di carriera o motivazioni relative a contrasti professionali;
– elezione dei candidati al CSM,
il sì è per indebolire le correnti interne alla magistratura affinché i magistrati abbiano più libertà di candidarsi;
il no è per la riforma Cartabia che già lo prevede.
Buon voto a tutti!
Daniela Santagata