«Il titolo fa pensare a un momento puramente celebrativo; in realtà, questo saggio è, sì, una lunga ed accurata rilettura del passato ma ci consegna, con lo stesso sforzo narrativo, una meticolosa visione del presente e un impegno preciso per il domani della nostra terra».
Così il prof. Marcello Rotili, direttore scientifico del Museo del Sannio, nel corso della sua dettagliata relazione sul libro “1861-2021. 160 anni di autonomia per il futuro del Sannio”, edito dalla Provincia di Benevento, quale Supplemento della Rivista “La Provincia sannita, 2.1/2021, e presentato ieri sera nell’auditorium “Vergineo”.
I lavori erano stati aperti dal sindaco di Benevento, on.le Clemente Mastella, che ha ricordato come la lunga condizione di enclave pontificia, pur assicurando vantaggi, abbia penalizzato la città capoluogo del Sannio rispetto ai fermenti liberali dell’epoca, determinando una sorta di isolamento geopolitico. «E ancora oggi — ha aggiunto — siamo costretti a sgomitare per far valer le istanze e le ambizioni di una piccola ma vivace realtà territoriale. Ecco, in questi termini, sono fiero della decisione di “Italo” di istituire a Benevento la fermata dei treni a lunga percorrenza. È un segnale rilevante, a cui seguiranno altre iniziative che saranno ufficializzate a tempo debito».
Sui rapporti con la Provincia, il sindaco ha ribadito l’importanza della filiera istituzionale. «Mi auguro che al più presto si possa riprendere l’idea, accantonata durante la pandemia, di un Museo Egizio tutto nostro, autonomo e non “gemmato” con altre pur prestigiose istituzioni culturali», ha spiegato Mastella, che ha aggiunto: «Sarebbe un passo fondamentale per attrarre interesse e attenzioni sulla città, che ricordiamolo, però, ha già nel suo carnet tre eventi di caratura nazionale: Bct, Premio Strega e Città spettacolo».
Ha preso, quindi, la parola il presidente della Provincia Antonio Di Maria. «Esprimo tutta la mia soddisfazione per questa iniziativa, perché sposa un concetto fondamentale a cui mi ispiro. Chi amministra deve dare spazio alla comunicazione, come atto di trasparenza e la ripresa delle pubblicazioni de “La Provincia Sannita” va proprio in questa direzione. Meglio ancora — ha aggiunto — se, nell’ambito di questa e altre attività, si riesce anche a salvaguardare la memoria degli avvenimenti che hanno determinato la storia del nostro territorio».
Di Maria, nell’attualizzare ed inserire nel contesto socio-economico presente le vicende affrontate dal saggio, ha ribadito la necessità della collaborazione istituzionale. «Dobbiamo fare squadra per combattere nemici secolari, come la desertificazione e lo spopolamento delle aree interne, superando divergenze e divisioni politiche». Il Presidente ha aggiunto: «Mi piacerebbe cogliere, se possibile, un aspetto positivo dell’emergenza sanitaria: quello di averci fatto “riscoprire”, dal lato umanistico prima che economico, i piccoli borghi, i negozi di prossimità, l’aria pulita dei comuni collinari e montani. Ma queste realtà, senza servizi qualificati “in loco”, non possono sopravvivere. Ecco perché, dopo le interlocuzioni con le forze politiche e sindacali e le associazioni di categoria, con il Comune di Benevento e il sindaco Mastella stiamo lavorando al “Contratto istituzionale di sviluppo”, un business-plan per garantirci da intrusioni indesiderate, poter fare coesione territoriale e dettare noi l’agenda sugli anni a venire, per cogliere gli indirizzi più appropriati per le straordinarie risorse ambientali, infrastrutturali, turistiche ed enogastronomiche di cui disponiamo».
Dopo l’apprezzato intervento del prof. Rotili, incentrata sulla riflessione degli accadimenti passati al vaglio nel libro, non senza uno sguardo lungo sulle prospettive reali di implementare il filone culturale, a partire dalle potenzialità del Museo del Sannio e dell’intera e preziosa rete artistica, architettonica e monumentale, ha preso la parola l’assessore regionale al Turismo, Felice Casucci.
«La mia presenza qui — ha affermato — non è decorativa, né sentimentale, essendo un sannita di adozione, ma fa parte del programma che mi sono dato: sostenere e rafforzare l’identità culturale dei territori. Voglio assicurare la vicinanza della Regione Campania alle energie imprenditoriali e professionali del Sannio, perché si possano cogliere tutte le opportunità che questo periodo di transizione post-pandemica può offrirci. Ecco, mi piace vedere la Regione come forza motrice di un autentico ed epocale cambiamento».
Il saggio, con un lavoro del giornalista Bruno Menna, ripropone ai Lettori un pamphlet dell’aprile del 1861 scritto da Giuseppe Manciotti dal titolo: “La questione di Benevento al Parlamento”, contemporaneamente al dibattito a Palazzo Carignano di Torino, allora Capitale d’Italia, sulla legittimità ed opportunità della nascita della Provincia di Benevento.
Il libro, oltre ad un ricco apparato iconografico, riporta anche altri scritti, tra i quali, la rievocazione della Breccia di Porta Pia del 20 settembre 1870 firmata da Antonio Zerrillo con il titolo: “Un sannita a Porta Pia”: in quel fatto d’arme fu impegnato il bisnonno dell’Autore, Domenico Verzino, nato nel 1847 a Reino nell’Alto Tammaro sannita.