“E’ uno ‘scippo’ o un Pesce d’Aprile?”
L’interrogativo che si pone il Centro Studi “Aldo Moro” riguarda il tracciato dell’Alta Velocità Napoli-Bari dal quale (visionando il tracciato) misteriosamente scompare il nome di Castelvenere pur essendo il suo territorio interessato dall’attraversamento dei binari delle nuova tratta ferroviaria mentre resta quello di Solopaca, individuato come “fermata”.
“Da quanto ci risulta, nell’ultimo incontro a Roma presso il ministero delle Infrastrutture avvenuto nel 2015 – sostengono i componenti del Centro Studi – dopo un’accesa discussione con l’allora sindaco di Castelvenere Alessandro Di Santo, in virtù di uno spirito collaborativo, si addivenne alla decisione che anche la ‘fermata’ del nuovo tracciato mantenesse il doppio nome di Castelvenere-Solopaca, pur se la stessa fermata ricadeva esclusivamente nel territorio di Castelvenere”.
Di qui la domanda nasce spontanea: “Possibile che l’amministrazione Scetta, succeduta a quella di Di Santo, che per quattro anni ha partecipato ai tavoli nazionali e regionali per l’Alta Velocità Napoli – Bari non si sia accorta di nulla? I tecnici e/o i delegati di Scetta cosa hanno visionato e di cosa hanno discusso? E l’opposizione consiliare a Scetta dov’era?”.
Sta di fatto che oggi il comune di Castelvenere è commissariato in seguito alla mancata approvazione del bilancio da parte dell’amministrazione che sosteneva il sindaco Scetta e diventa difficile “difendere gli interessi del proprio territorio”.
Di qui la richiesta di un incontro rivolta al Commissario prefettizio dottor Fiorentino Boniello, della cui sensibilità siamo certi, e al dottor Fernando Errico, Delegato del Presidente De Luca per l’Alta Velocità/Capacità Napoli-Bari, che sicuramente saprà far luce sulla vicenda con la correttezza e la onestà che da sempre lo contraddistinguono.