
La scomparsa delle monarchie assolutistiche, del Re per grazia di Dio, la irreversibile separazione tra Stato e Chiesa, l’affermazione della Democrazia hanno consegnato nelle mani di ogni uomo non solo la libertà del suo destino, ma anche la tremenda responsabilità di decidere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato per l’intera comunità in cui vive. Cercare e trovare soluzioni condivise per il bene pubblico è diventato, perciò, un diritto/dovere di ogni persona. Tale partecipazione a ricercare le migliori soluzioni per la comunità umana e di appartenenza ha il suo massimo momento nell’esercizio democratico del voto, che impegna ogni persona a dare il suo contributo scegliendo tra le proposte presentate quella che a suo giudizio è la migliore per il futuro della comunità.
E’, dunque, proprio nei momenti critici che un popolo attraversa, oltre che nelle naturali scadenze legislative, che il cittadino ha il diritto, l’obbligo democratico, di far sentire la sua voce, la sua opinione, di concorrere alla ricerca di soluzioni. Oggi viviamo il peggior momento della nostra storia repubblicana ed è, pertanto, doveroso dare la parola ai cittadini, che, solo in questo modo si sentiranno vincolati alle soluzioni, anche se dolorose, individuate e legittimate dal voto popolare. E’ la certezza di partecipazione popolare che rende reale e compiuta una democrazia; se passa il principio che in ogni situazione critica è opportuno per il popolo stesso non essere chiamato al voto, allora si attua un vulnus allo stato democratico e il popolo cessa di essere sovrano e si riduce ad essere il semplice garante di una sovranità altrui.
Ogni governo politico uscito dalle urne è anche automaticamente un governo tecnico perché cerca di tradurre in atti legislativi il programma su cui ha ottenuto il consenso dei cittadini. Il contrario non è affatto vero perché i rappresentanti popolari non hanno ricevuto quel mandato dai loro elettori e quindi non possono in alcun modo rappresentarli.
La storia ci riporta tanti errori commessi dal popolo( fascismo e nazismo andarono al potere con il voto popolare, ad esempio), ma fino a quando si starà in democrazia non esistono alternative legittime al voto.
Le parole “democrazia” (demos+kratos- potere del popolo) e “pandemia” (pan+demos- per tutto il popolo) contengono entrambi il termine demos-popolo: chiamiamo, allora, tutto il popolo, in mancanza di una maggioranza parlamentare, a decidere democraticamente della sua sorte.
Angelo Mancini