Sul tavolo della Giunta Regionale della Campania è arrivata la richiesta di rimodulare le risorse destinate alle indennità compensative per le zone montane. Coldiretti Campania commenta favorevolmente l’annuncio di Maurizio Petracca, presidente della Commissione Agricoltura, di aver posto al governatore Vincenzo De Luca, insieme al Gruppo Consiliare del Partito Democratico, la necessità di rifinanziare la misura 13.1.1 del PSR Campania, dedicata al pagamento compensativo per le zone montane, interessando il territorio di 350 Comuni delle aree interne. Il presidente Petracca, intervenuto ieri al seminario online convocato dal presidente di Coldiretti Avellino, Francesco Acampora, per discutere sugli effetti del CoViD19 sul comparto vitivinicolo, ha aggiunto che alla luce dello slittamento della nuova Pac, occorre trovare ulteriori risorse che serviranno ad attivare anche le altre sottomisure, in particolare la 13.2, per consentire continuità all’intervento di sostegno anche nei prossimi anni.
“Accogliamo con favore l’impegno di Petracca – commenta Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania e della federazione di Avellino – che va a toccare una misura cardine per la salvaguardia dell’agricoltura di qualità nella nostra regione. Le indennità compensative nelle aree svantaggiate, infatti, sono un investimento non solo per il settore agricolo, ma per tutto il sistema socio-economico delle zone interne. La sopravvivenza dell’impresa agricola dove esiste uno svantaggio orografico e logistico è l’assicurazione sul futuro per la gran parte delle eccellenze agroalimentari regionali. E al tempo stesso è un investimento contro lo spopolamento e contro il dissesto idrogeologico”.
La Campania – ha spiegato Petracca in videoconferenza – è la prima regione in Italia per budget investito su questa misura, attivata solo in 5 regioni d’Italia. L’importo sulla misura stanziato era di oltre 200 milioni di euro, quasi del tutto distribuito alle aziende per oltre il 90% nelle prime tre annualità. Per l’anno 2020 la Regione ha integrato con 39 milioni di euro, portando il budget complessivo a quasi 248.500.000 euro. Ora, anche in considerazione dell’emergenza coronavirus, è necessario evitare il congelamento della misura sul 2021 come da previsione dei regolamenti europei, riaprendo l’interlocuzione con Bruxelles.
In videoconferenza si è analizzato l’effetto del lockdown di ristoranti, bar, hotel e agriturismi sulle vendite di vino, con crolli del fatturato stimati – ha affermato il presidente Francesco Acampora – tra il 70 e l’80% sul mercato italiano. Al tempo stesso i lavori sia in vigna sia in cantina devono andare necessariamente avanti, per tutelare e non perdere il lavoro e gli investimenti fatti in passato. Emerge quindi – ha concluso Acampora – la necessità di fornire liquidità alle aziende della filiera vitivinicola e le misure di accesso al credito attualmente accessibili sono insufficiente a sostenere la filiera in questa emergenza. C’è la necessità di attivare delle misure dedicate al settore per contenere l’impatto dell’emergenza, quali la vendemmia verde e la distillazione di soccorso, ma anche, cosa forse ancora più importante, iniettare risorse nel comparto a fondo perduto e fare una programmazione a medio termine per restituire economie alle aziende vitivinicole. In questa ottica è stato individuato nel Distretto Agroalimentare di Qualità Vini d’Irpinia lo strumento principale per risollevare il sistema produttivo nella fase post emergenziale. Nei prossimi giorni, grazie all’impegno di Coldiretti Avellino, verranno raccolte le proposte delle aziende del comparto per stilare un documento da inviare alla Regione e al Ministero dell’Agricoltura.