Questa foto rappresenta il momento della premiazione della squadra che vinse il campionato nel 1961.

L’U.S. Telese Terme era l’unica realtà calcistica in tutta la Valle Telesina che fosse iscritta ad un campionato regolare, l’unica passerella sia per i calciatori telesini che per quelli dei paesi limitrofi.

Per questa ragione per Telese sono transitati i più grandi talenti del circondario, fatta eccezione per Angelo Forgione, detto ‘Ngeluzzo, l’unico grande calciatore che non abbia mai indossato la maglia dell’U.S. Telese Terme. Allora ricordiamoli questi magnifici 23 che, insieme ai talenti nostrani, hanno contribuito a rendere grande la squadra di calcio della nostra città:

  • Da Amorosi : Attilio Romano e Luigi Di Gioia;
  • Da Benevento : Pietro Recardi, Giuseppe D’ Aronzo, Rino Liguori, Marcello Errico, Federico Munno, Carlo De Rienzo, Pompeo Di Pietro, Mario  D’Alessandro;
  • Da Castelvenere: Bruno Gambuti;
  • Da Cerreto: Lillino De Nicola;
  • Da Marcianise: Franco Santoro;
  • Da Piedimonte: Mario Silvestri e Luigi Trepiccione;
  • Da Ponte: Giovanni Caporaso e Nicola Gallo;
  • Da S.Salvatore Telesino : Luigi Conte, Vincenzo Santillo, Mario Fusco, Romeo Fusco, Michele Cutillo;
  • Da Solopaca: Mario Riccardi.

Tutti bravi calciatori che hanno sempre mostrato grande attaccamento ai colori del Telese e certamente tra questi qualcuno avrebbe meritato palcoscenici ben più prestigiosi; ma gli addetti ai lavori del tempo sono concordi nel riconoscere che Attilio Romano è stato il più grande di tutti.

Magnifico calciatore e ottima persona, un talento sportivo puro, cristallino, che impressionava tutte le Società calcistiche che lo vedevano all’opera. Avrebbe meritato di giocare in campionati maggiori.

Ad Attilio Romano, scomparso qualche anno fa, e a tutti gli altri “stranieri” che hanno contribuito a far diventare grande l’U.S. Telese Terme, vada la riconoscenza mia e di tutti gli sportivi telesini. Ai miei cari amici scomparsi Lorenzo De Francesco e Goffredo Macolino, che mi aiutarono a ricostruire questa breve pagina di storia calcistica, un grazie dal più profondo del cuore; un grazie di cuore anche a Mario Grillo.

Per concludere questa nostalgica storiella, voglio ritornare a Viciénz’’o barbiere, colui che creò la squadra e ne fu allenatore, dirigente, cassiere ed estremo sostenitore. Fu anche un bravo vignettista ad appassionato tifoso del Napoli.

Vincenzo Rapuano ha scritto un diario ove racconta parte della sua vita, in particolare il periodo compreso tra il 1928 ed il 1986. I fatti più salienti riportati riguardano la sua partecipazione alla guerra in Africa; ma ci sono anche riferimenti ai suoi trascorsi calcistici ai quali ho attinto per confezionare questo racconto.

Questo diario è stato donato da Vincenzo a don Armando Cusano. Il  figlio, Dott. Tommaso Cusano, me lo ha dato da leggere in quel di Ostia all’inizio del mese di febbraio. 

Il diario di Vincenzo Rapuano termina così: Nel tracciare la storia della mia vita ho racimolato tutte le forze, chiesto al cuore la sua collaborazione, alla mente di rievocare il mio spinoso cammino bagnato in un fiume di lacrime. Dono il succo dei miei ricordi all’ex Presidente del calcio Telesino Cusano Armandocon affettuosità Firmato: Rapuano Vincenzo.

The End

Riccardo Affinito

 

 

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