Un mondo perfetto: è questa la grande aspirazione dell’uomo moderno!
Lo sviluppo scientifico e tecnologico ha instillato la convinzione che una realtà perfetta, dove ogni cosa è collegata alle altre in una sorta di ingranaggio logico, sia non solo possibile, ma necessaria per il futuro dell’umanità. Un mondo dove anche l’imprevedibilità e l’accidentale risulta prevedibile e rassicurante.
E’ il mondo che si vuole, dove ogni essere umano occupa il posto che deve; un mondo giusto, armonico, senza tensioni e guerre; un mondo a portata di mano, inevitabile nella sua evidenza, facilmente realizzabile nella sua semplicità.
E’ il mondo che è il risultato di una sola prospettiva, di un solo punto di vista: il proprio.
E’ il mondo dei profeti dell’etere, dei visionari social, che diffondono tramite le piattaforme sociali le loro verità per un mondo perfetto. Politica, socialità, economia, cultura, futuro, nulla sfugge a ricette semplici e facilmente realizzabili propinate da questi tuttologi per rendere il mondo migliore. Loro stessi si stupiscono della bontà delle loro scoperte e si meravigliano di come il restante genere umano non si arrenda all’evidenza delle loro soluzioni.
E’ il mondo dove esiste una sorta di divinità, loro, che decide e muove ogni cosa, che sa ciò che è giusto o sbagliato per ciascuno di noi, per lo Stato e per il mondo, che sa qual è il posto nel mondo per ogni individuo.
E’ un mondo da padrone assoluto ed unico del mondo. E’ il sogno covato in passato nella testa di tanti, che oggi trova fortunatamente realizzazione solo sui social, perché la storia insegna che tutte le volte che l’uomo ha tentato di costruire un nuovo Eden ha creato l’inferno.
La tentazione di onnipotenza è tanta, le ricette sono tantissime ed estremamente diverse tra loro e non sempre allettanti, se non pericolosissime.
A noi che guardiamo con incanto ed ironia questo mondo per come esso è, viene da esclamare come il grande filosofo e matematico tedesco G. Leibniz che questo è “il migliore dei mondi possibili”.
Angelo Mancini