(da Realtà Sannita n° 1 1/31 gennaio 2018 pag. 5) La nascita di un Comitato ad hoc e le circostanziate accuse per il disservizio idrico non sono serviti a nulla. Sia il sindaco Carofano che la società tendono a minimizzare.

Aumenta l’insofferenza in paese contro la GESESA, la società che gestisce il servizio idrico. Le critiche alla gestione sono tali e tante per cui c’è qualcuno che ritiene addirittura ipotizzabile la rottura del contratto di appalto dal parte del Comune per una gestione in proprio che certamente sarebbe più chiara e quindi più soddisfacente per i cittadini.

La società in questione dà l’impressione di lasciarsi scivolare addosso le critiche e va per la sua strada, quella di un profitto esagerato ed

esasperato che non tenga in alcuna considerazione le esigenze dell’utenza, laddove occorrerebbe a volte un po’ di flessibilità.

Si parla di distacco di contatori senza preavviso e con l’intervento dei carabinieri a protezione e difesa eventuali; di riattacco successivo dietro esborso di una notevole somma

non dovuta dall’utente; di rimborsi non effettuati automaticamente ma solo dietro richiesta e dopo molto tempo, o non effettuati addirittura. Inoltre si accusa la società di incassare somme per servizi non forniti.

Per queste ragioni, e per tutelare l’interesse della comunità, è sorto un comitato che ha raccolto centinaia di firme in pochi giorni e che ha chiesto al sindaco Pasquale Carofano un incontro con la GESESA per fare chiarezza.

L’incontro c’è stato ed è stato anche insolitamente affollato, segno evidente che le lamentele sul cattivo funzionamento del servizio idrico a Telese sono generali e non del singolo cittadino. Era presente il vertice

della società ed il sindaco in persona, ma si è ridotto ad uno scambio di accuse molto acceso e ad una difesa d’ufficio poco consistente ed approssimativa.

Si pensava (e ci si augurava) un seguito di precisazione di alcuni punti e di chiarificazione di altri, invece niente è più accaduto da allora. Quindi, aumenta la rabbia. Ci si scaglia ancor di più contro la società, ma anche contro il sindaco, ” ritenuto responsabile di non essersi schierato dalla parte dei cittadini”, come afferma l’ispiratore del comitato di protesta Pietro Quercia, ma di aver quasi sottovalutato la questione.

Un tavolo (serio) composto dalla GESESA, dal comitato spontaneo tra i cittadini e moderato dal sindaco in persona poteva, o potrebbe ancora, dirimere ogni contrasto allo scopo (unico) di fornire un servizio

soddisfacente nel rispetto delle regole contrattuali. Invece questo disinteresse da parte della società e del sindaco dà l’impressione di voler snobbare la questione, e questo esaspera maggiormente gli animi al punto tale che il comitato ha preso contatti con trasmissioni televisive (Forum) che questi argomenti trattano frequentemente.

Ma forse non è questa la soluzione auspicata: significherebbe solo rendere di dominio pubblico un problema risolvibile con un poco di disponibilità.

Carlo Franco

 

 

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