Il sindaco di Castelvenere, Mario Scetta, a proposito dei “dissuasori di velocità” (autovelox) installati in questi giorni, ha dichiarato urbi et orbi che tale misura “si è resa necessaria al fine di garantire condizioni di maggiore sicurezza lungo quei tratti del traffico urbano spesso teatri di brutti incidenti” e che tali installazioni non rappresentano in alcun modo un’azione mirata a “fare cassa”.
Il dissuasore (autovelox) installato in località San Tommaso, come si evince dalla foto, è stato collocato a ridosso di un bar-supermercato dove spesso le auto sostano lungo la strada provinciale Telese-Cerreto. Chi arriva da Cerreto per dirigersi verso Telese, dopo una curva senza visuale a causa della presenza di un fabbricato costruito in prossimità della strada, non di rado si ritrova davanti una vera e propria barriera di auto e furgoni. Insomma, una condizione pericolosissima rispetto alla quale il dissuasore (autovelox), posto un metro dopo l’attività commerciale, non ha alcuna funzione di salvaguardia della sicurezza. Anzi, come si evince dalla foto, la pericolosissima presenza di autovetture parcheggiate lungo la strada provinciale finisce addirittura con il celare la presenza stessa del dissuasore, creando tra l’altro grossi dubbi sulla stessa legittimità dell’eventuale multa comminata a causa del superamento del limite di velocità.
Alla luce di quanto appena evidenziato appare scontato e doveroso porsi una domanda: se lo scopo dell’installazione degli autovelox è veramente quello di “ridurre i rischi e le pericolosità registrate nei tratti critici del traffico urbano”, e non quello di rimpinguare le esangui casse del comune di Castelvenere, perché il sindaco Scetta non ha mai posto in essere, attraverso il corpo di polizia municipale, misure atte a contrastare la pericolosissima e inveterata abitudine di parcheggiare lungo la strada provinciale?
Billy Nuzzolillo