
Sempre più spesso incontriamo interventi su FB, il social per eccellenza, organizzati e redatti dagli utenti come se fossero interventi scritti in un blog, con tanto di allegati, foto e … particolari …
Ma il social network fondato da Mark Zuckerberg non è nato certo per questo tipo di lavoro, ce ne siamo accorti quando postiamo qualcosa e la discussione che ne scaturisce … man mano che scresce in interventi, i meno recenti vengono nascosti e relegati in secondo piano … archiviati e quasi nascosti, e per chi vuole ricostruire la sequenza cronologica degli interventi è un vero rompicapo!
Come pure quando vogliamo leggere un documento cartaceo, o un articolo tratto da un giornale allegato al post facciamo fatica per via dell’ingrandimento proposto e impostato da FB.
Non voglio poi aprire il capitolo legato alla pubblicità su Facebook … quanti di noi si vedono consigliare da un amico un determinato prodotto, un gioco on line, uno specifico link, un articolo sponsorizzato…
Allora che fare? A parità di lavoro e di energie spese, per chi ama intervenire e scrivere in modo argomentato dovrà, a mio parere, utilizzare un blog specifico, un blog di notizie, il proprio spazio web, e fare in modo che, tramite la condivisione del solo link in Facebook, l’interessato venga a visionarlo, leggerlo e condividerlo a sua volta aumentando la forza dell’intervento. Il contributo scritto è inserito stabilmente in un archivio che ci permetterà, in qualsiasi momento, di recuperare il testo intero, parte di esso e/o il link di appartenenza creando quel meccanismo che conosciamo più semplicemente con il termine ‘rete’.
Una volta tanto facciamo in modo che Facebook non si serva di noi! Ma, per quel poco che può servire, proviamo a ribaltare il meccanismo!
Giovanni Lombardi