
Cari amministratori, da comune cittadino di san Salvatore Telesino vengo a sapere con stupore e dispiacere che l’amministrazione comunale ha ceduto tutta la scuola materna di Castelvenere alla scuola di Guardia mettendo in pericolo l’autonomia dell’Istituto Comprensivo di S. Salvatore, che verrebbe a perdere la presidenza divenendo, di conseguenza, una succursale di un paese vicino.
Su questa decisione rivolgo all’amministrazione comunale alcune domande a cui può essere data risposta pubblica al fine di informare il più possibile i cittadini.
- Quando a casa propria si cede un bene, normalmente si chiede una contropartita che può essere in denaro o altro. La comunità di San Salvatore cosa ha ricevuto in cambio ?
- L’amministrazione comunale nel documento pubblicato il 5/11/16 afferma che sta lavorando per evitare il rischio della perdita dell’autonomia; ma…..questo lavoro non si doveva fare prima della cessione?
- Questa cessione, doveva essere la conseguenza di un’analisi seria e approfondita da cui si ricavava che per almeno 6 o 7 anni non si prevedevano contrazioni di alunni tali da mettere a rischio l’autonomia. Se questa analisi è stata fatta, perché non renderla pubblica?
- Leggo dal Sannio del 31/10/2016 che, quando la Preside Riccitelli paventava la perdita di autonomia , il sindaco Romano ha risposto “ Sta all’istituto Comprensivo lavorare bene per far sì che ……non si perda la popolazione scolastica”. Siccome non mi è chiaro come si possa fare, immagino che il Sindaco Romano, dopo aver ceduto la materna di Castelvenere, per compensare tale perdita volesse suggerire alla preside di “ingaggiare” gli alunni mancanti, prelevandoli da Amorosi, Puglianello, Faicchio e …… se necessario Ponte e Benevento con tutti i mezzi possibili (treno, bus, auto e biciclette).
Se non fosse un evento tremendamente serio che fa regredire la Comunità di San Salvatore , lo immaginerei sorridendo come un episodio di un film comico.
Errare è umano ma perseverare è diabolico; mi auguro che gli amministratori rivedano le loro decisioni, in quanto leggo dai giornali del 30/10/16 che anche alcuni cittadini di Castelvenere hanno definito tale accordo, per le loro insensate implicazioni, “una schizofrenia educativa”.
Antonio D’Orta