Scrivo a caldo, dopo aver letto la filippica dell’emerito prof. Ciarlo che ieri, in un incontro pubblico, non ha esitato a bollare come “conservatori”  quei cittadini che hanno deciso di votare NO il prossimo 4 dicembre quando saremo chiamati alle urne per approvare o bocciare la riforma della Costituzione fortemente voluta dal Presidente Renzi. Capisco che in campagna elettorale ci sia sempre qualcuno non entusiasta della scelta e delle decisioni assunte dall’avversario politico  e, però, a nessuno può essere consentito di arrivare a stravolgere i fatti accaduti per ingannare i cittadini-elettori. Ci vuole proprio una faccia di bronzo per affermare che: “… gli innovatori votano SI e i conservatori votano NO” e che: “… bisogna votare Si per porre rimedio agli effetti negativi dell’ubriacatura federalista”.

Per dirla spiccia e senza tirarla troppo per le lunghe, vale la pena ricordare all’emerito prof. Ciarlo che  i danni provocati “dall’ubriacatura federalista” sono il frutto amaro di quella riforma costituzionale  fortemente voluta (per una semplice furbizia elettorale)  nell’anno 2000 dagli attuali governanti e che hanno cambiato bandiera ma, sono sempre gli stessi personaggi che oggi ci vogliono indicare la retta via per porre rimedio ai danni provocati dalle loro scelte sciagurate.

A tal proposito, una domanda nasce spontanea: quale credibilità politica può avere chi ha già sbagliato una volta ed oggi si propone come il salvatore della Patria senza fare alcun accenno di autocritica? Per dirla con Antonio Baldassarre, presidente emerito della Corte costituzionale : “Questa riforma ci porterà dalla democrazia verso l’autoritarismo”. E, da socialista craxiano impenitente non posso fare a meno di denunciare che è un’autentica bestemmia il malcelato tentativo di accostare questa riforma  alla “grande riforma” costituzionale proposta negli anni Ottanta da Bettino Craxi che rispondeva all’esigenza di costruire istituzioni più agili, di ridare al Parlamento le funzioni classiche, fare poche, buone leggi, e controllare l’attività del governo, che avrebbe dovuto essere il motore dell’attività politica.

Purtroppo, quel progetto di riforma fu affossato e Craxi crocifisso! Con un grave danno per il nostro Paese.

Infine, è inaccettabile dover sentire che questa riforma sia un “piccolo passo avanti”. Secondo me no. Non è un piccolo passo avanti sostituire il bicameralismo perfetto con il bicameralismo pasticciato (con un Senato formato da nominati che approva le leggi di carattere costituzionale ed ha il potere di rinviare alla Camera le leggi ordinarie), non è un piccolo passo avanti sostituire il Senato con un assemblea di non eletti, non è un piccolo passo avanti punire le Regioni ma premiare i consiglieri regionali. Non voglio lasciare ai miei figli in eredità pure una schifezza simile, oltre a un Paese decadente e in rovina.

Perciò, per fermarla, il 4 dicembre andrò al seggio elettorale per votare NO.

Amedeo Ceniccola

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1 commento

  1. Potremmo augurarci di affidarci al buon senso degli elettori, ma questa volta il problema o per chiarirci e comprenderci meglio, la confusione, è già insita nel quesito referendario stesso, nel come è stato strutturato!

    Il TAR del Lazio ancora non si è pronunciato con la sentenza ad oggi.

    La reale e concreta domanda da porsi a questo punto è: perchè dissipare queste risorse economiche invece di investirle in modo concreto e costruttivo?
    Lascio a voi la risposta.

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