Insieme per dire NO all’impianto di stoccaggio e trattamento rifiuti in località Cocola”, questo il titolo dell’incontro che si è tenuto lo scorso 21 ottobre presso la sala consiliare del Comune di Dugenta organizzato dal Comitato “Uniti per l’Ambiente” in collaborazione con l’Amministrazione Comunale retta dal sindaco Clemente Di Cerbo. A fare gli onori di casa proprio il sindaco Clemente Di Cerbo che in netto contrasto con il progetto della Ecotrading s.r.l. (la società a cui il Comune di Frasso Telesino con delibera n.38 del 28/11/2016 ha assegnato il lotto n.4 dell’area PIP per la realizzazione di un impianto per lo stoccaggio e trattamento dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, solidi e liquidi) ha pubblicamente ribadito con forza quanto il territorio in questione sia a vocazione agricola e perciò non idoneo. Anche supportato da un video proiettore che ha mostrato ai presenti le eccellenze del territorio il primo cittadino ha invece esortato gli altri due sindaci presenti, Giuseppe Di Cerbo di Frasso Telesino e Carmine Valentino di Sant’Agata Dè Goti, a unirsi per tutelare il territorio e scongiurare minacce future.

Dopo i saluti iniziali del parroco di San Nicola ad Orcula Don Giuseppe Oropallo, che è intervenuto sul senso di responsabilità che ogni uomo dovrebbe avere nei confronti della natura, è toccato al presidente del Comitato Lorenzo Meoli, storicamente a difesa dei dugentesi.  A spiegare l’aspetto tecnico e l’aspetto legale del NO all’impianto due professionisti Giancarlo Pepe e Claudio Paoletti, che ben hanno reso l’idea dello scellerato progetto che in quella zona a ridosso tra i monti Taburno e Camposauro e tra i fiumi Volturno, Calore e Isclero avrebbe solamente sottratto terreno fertile all’agricoltura.

Ampio spazio si è dato alla legge regionale n.14 del 26/05/2016 che vieta espressamente, all’art.12 c.4, la localizzazione nelle aree individuate nel PTR come “Sistemi Territoriali di Sviluppo Dominanti a matrice Naturalistica (Aree A). Una legge che ad oggi è il vero ostacolo insormontabile per la realizzazione del progetto. A parlarne il consigliere regionale Mino Mortaruolo e Gennaro Oliviero, presidente della VII Commissione permanente Ambiente-Energia-Protezione Civile presso il Consiglio della Regionale della Campania che ha affiancato il Comitato nel contrastare la realizzazione dell’impianto grazie ai numerosi incontri convocati in Commissione presso la Regione Campania. E a testimonianza del fatto che si è trattato di una lotta senza colore politico è intervenuta Vilma Moronese, membro della 13° Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali). Importante, infatti, è stato il contributo della pentastellata in quanto firmataria di un’interrogazione parlamentare in merito. A chiudere, dando una visione ancora più ampia in materia di rifiuti e malaffare, Rosaria Capacchione, giornalista e segretariodella 2° Commissione permanente (Giustizia) – Membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.

Clementina Donisi, coordinatrice del Comitato “Uniti per l’Ambiente” ha illustrato l’iter procedurale che ha portato all’attuale sospensione delle procedure. “Un ringraziamento va – ha precisato la coordinatrice – a tutti coloro che hanno contrastato, ognuno per il proprio ruolo, la realizzazione di un impianto che avrebbe accolto circa 150 codici di rifiuti speciali, dunque si sarebbe trattato di un vero scempio. Un ringraziamento anche e soprattutto a chi ha lavorato da dietro le quinte”. Presenti anche Rosaria Pentella del Noimp.Teano e Adele Consola del NoBigasAlife, testimonianze che hanno fatto lanciare l’idea alla coordinatrice di “Uniti per l’Ambiente” di creare una rete di Comitati.

Adele Consola

- Annuncio pubblicitario -
Articolo precedenteSan Salvatore Telesino: ridimensionamento scolastico
Articolo successivoLimatola: dedica in ricordo del preside Aragosa

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.