Nel pomeriggio di sabato 16 luglio u.s. ho avuto la fortuna di partecipare, in veste di “attento spettatore”, all’interessantissima riunione nell’Abbazia di San Salvatore Te lesino, splendidamente organizzata dall’Associazione Storica della Valle Telesina presieduta dalla dr.ssa Giovanna Battaglino e con il serio impegno del dr. Lucio Fiorillo, sul tema “Le acque minerali di Telese tra Sette e Ottocento”, con la presentazione dei volumi di Gaetano d’Adone e di Libero Petrucci.
C’è stata molta affluenza di pubblico e lo storico locale era gremito; molte persone,infatti, non hanno trovato posto a sedere, ma erano comunque contente di esserci! Il Sindaco di San Salvatore Telesino dott. Fabio Romano ha salutato tutti i presenti, ha ringraziato gli organizzatori e ha aperto gli interventi.
Grazie alla professionalità del geologo dott. Amedeo Uccellini e di suo figlio l’Ing. Rinaldo, abbiamo potuto conoscere in modo chiaro l’idrogeologia della nostra ”Valle” con dettagliati riferimenti alla collina di Monte Pugliano, alle acque del Grassano e alle sorgenti minerali delle acque telesine. Ringrazio ancora l’amico Amedeo per l’idea geniale della “intervista postuma” che, con le 12 domande e le relative risposte, ha chiarito ancora meglio il tema trattato.
Vanno ringraziati anche gli altri illustri relatori che hanno contribuito in modo esaustivo a fornire specifiche ed interessanti notizie sul tema proposto.
Io, però, nella mia duplice veste di presidente dell’Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra (che oggi annovera tra i suoi soci i figli, i nipoti ed i pronipoti dei mutilati e invalidi, reduci dell’ultima guerra) e di “Telesino doc”, desidero ringraziare in modo particolare la dotta e simpaticissima Antonietta Cutillo che, con evidente e proficuo impegno, ha “tradotto” lo scritto del 1856 di Libero Petrucci.
La lettura di questo scritto ha prodotto in me sensazioni meravigliose e, in alcune sue parti, mi ha profondamente commosso. Del dott. Libero Petrucci risalta in modo peculiare la sua professionalità di medico, la sua disponibilità ed il suo continuo impegno per alleviare e/o sanare qualsiasi male dei suoi pazienti. Con le sue ricerche e lo studio continuo, pur con la mancanza di apparecchiature di accertamenti radiografici e di laboratorio di cui disponiamo oggi, riusciva -con la sua esperienza e con metodo induttivo- a curare le malattie dell’epoca e ad assicurare ai suoi compaesani una certa tranquillità di vita.
San Salvatore Telesino dev’essere fiero di aver avuto tra i suoi cittadini un così valido professionista e un così grande uomo! (Nel paese esiste una strada, una piazza o un qualcosa dedicato a Libero Petrucci?)
Telese T. 22-06-2016
IL TELESINO DOC Angelo Leone