Dopo l’emanazione della legge sblocca Italia si sono succeduti una sequenza di interventi da parte del governo italiano per rendere più facile, per società e multinazionali dell’energia, lo sfruttamento del territorio compresa quella tutelata da leggi, vincoli paesaggistici, archeologici, Comunitari,  agricoli ed agro-alimentari.

Interventi devastanti che incidono pesantemente sul territorio anche se  tutelato dall’articolo 9 della Costituzione italiana.

Ed in questa realtà  politica che si consuma un ulteriore danno al territorio ed alle già grame finanze dei comuni.

Infatti con il comma 21 dell’art. 1 della legge di Stabilità 2016, il governo ha inserito la norma secondo cui  a decorrere dal 1° gennaio 2016  tutti i macchinari, congegni, attrezzature ed altri impianti, funzionali ad un processo produttivo  sono esentati dal pagamento dell’IMU.

Quei macchinari, cioè, identificati come “imbullonati”

Gli “Imbullonati” sono tutti quei sistemi o macchinari  non fissati a terra in modo permanente ma, appunto, “imbullonati” cioè che possono essere smontati dalla propria base ed installati altrove. Tra queste categorie spiccano le pale eoliche, le turbine idroelettriche, le piattaforme petrolifere, i macchinari per estrazione di gas ed idrocarburi, impianti fotovoltaici.

Questi macchinari essendo produttori di redditi, erano sottoposti alla tassazione dell’Imposta Municipale Unica (IMU).
Fino all’emanazione della Legge di Stabilità 2016 i comuni italiani incassavano, con questa tassazione, una somma annua pari a  circa 770 milioni di euro.

Il governo per agevolare fiscalmente gli industriali e rispondendo ad un’annosa richiesta di  Confindustria e dell’ANEV ha deciso di eliminare questa tassa  riducendo notevolmente le entrate dei comuni interessati.

Per compensare parzialmente le mancate entrate comunali, ha deciso di stanziare 156 milioni di euro da corrispondere ai comuni. Soldi che comunque graveranno sul bilancio dello stato e che quindi incrementerà la pressione fiscale complessiva del governo nei confronti dei cittadini.

In particolare saranno colpiti i comuni sui cui territori sono stati istallati impianti eolici industriali e che vedranno ridursi sensibilmente le entrate di bilancio  che dovranno essere necessariamente compensate da un aumento di tasse e tributi a carico dei cittadini se si vuole mantenere lo stesso livello di qualità dei servizi pubblici.

Quindi, non bastava l’aumento in bolletta del costo del 20% dell’energia elettrica per finanziare le società eoliche. Non bastava la dichiarazione di pubblica utilità gli impianti eolici; non bastava che le società eoliche potessero apporre il vincolo preordinato di esproprio  sia su terreni privati che pubblici.

Ora il regalo della detassazione degli imbullonati.  Visto che con le pale eoliche producono miliardi di euro di profitto, ci pare abbastanza ingiusto che il governo preveda una detassazione totale su macchinari che producono immensi guadagni.

Così il governo Renzi, tenendo fede alla sua fama di “Robin Hood che ruba ai poveri per dare ai già ricchi” mette le mani nelle già vuote tasche dei cittadini da cui preleverà i 926 milioni di euro occorrenti per questo ulteriore violento attacco alle già grame finanze dei cittadini.

Giuseppe Fappiano

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