
Mazzette, scandali e affari sporchi sono ormai il pane quotidiano di questa nostra Italia che annaspa, cercando di uscire faticosamente dalla crisi.
Nel mentre il comune cittadino non sa più dove sbattere la testa per arrivare a fine mese, chi siede nelle stanze del potere continua a tessere le trame per arricchirsi sempre di più, rendendo la vita sempre più difficile alle persone oneste che diventano -di giorno in giorno- sempre più povere.
Ormai i nostri governanti, a qualsiasi livello, pensano soltanto ed esclusivamente ai loro interessi. A loro poco importa se il numero dei poveri è in continuo incremento e se la nostra nazione da “regina” sta diventando la “cenerentola” dell’Europa e, oserei dire, dell’intero pianeta.
La corruzione nuoce gravemente all’economia ed intacca irreversibilmente la credibilità del nostro Stato a livello internazionale, scoraggiando gli investimenti che finiscono per essere dirottati in Paesi più virtuosi. Non passa settimana senza inchieste e/o arresti, con i furbetti di turno pescati con le mani nella “marmellata”. La corruzione è operativa a tutti i livelli e in tutti i settori: Direttori di carceri, Giudici, Prefetti, Comuni, l’Anas, dirigenti e funzionari Inps, etc.etc. Ad ogni giorno il suo clamoroso scandalo o anche di più!
Tangentopoli non è mai finita e le forme di corruzione si sono diversificate e diventate più subdole e, quindi, più dannose. Non c’è più la valigetta piena di soldi, al posto delle mazzette oggi sono preferite floride consulenze mirate da assegnare agli amici degli amici.
La classe dirigente è ormai alla deriva, mossa dagli appetiti personali anziché dall’interesse comune.La corruzione crea sfiducia, inquina le istituzioni, altera ogni principio di equità, penalizza gravemente il sistema economico, allontana gli investitori e impedisce la valorizzazione dei talenti.
Il malfunzionamento degli apparati pubblici e di giustizia colpisce ancora di più i poveri e le persone deboli, crea discriminazioni, esclusioni, scarti, distrugge le opportunità di lavoro.Sulla corruzione prosperano le organizzazioni criminali e la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta, che soffocano le speranze dei giovani.La corruzione economica con i grandi e piccoli evasori fiscali, crea danno a tutti i cittadini. Se tutti pagassero, pagheremmo tutti di meno!Se i nostri ricchissimi industriali, politici, consulenti, artisti ed altri non trasferissero i loro beni, le loro società, etc. nei famosi “paradisi fiscali” potremmo ridurre il debito pubblico, tutto funzionerebbe meglio e lo Stato -con le sue Istituzioni- potrebbe migliorare i servizi relativi al trasporto, alla sanità, all’assistenza dei disabili, degli anziani etc. e potrebbe anche diminuire le tasse = meno tasse e più servizi per tutti!
I disonesti e i corrotti non sono solo diversamente abili nell’arricchirsi, sono anche diversamente …legali.Noi, purtroppo, con rassegnazione, siamo usi a dire “Signore, mai peggio!” e continuiamo a scendere sempre più in basso e, così, il peggio diventa sempre peggiore!Adesso noi, popolo italiano, fermammece ‘nu poco, rendiamoci conto che non si può continuare di questo passo e consideriamo con grande serietà l’affermazione del nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella:“Corruzione, furto di democrazia: sconfiggere la corruzione, spezzare le catene della complicità, liberare la vita sociale da questo cancro è possibile. Occorre essere attivi in questo campo, è qui che dobbiamo porci obiettivi elevati sul piano della moralità pubblica e del senso civico.”
All’azione degli organismi internazionali, degli Stati, delle Istituzioni pubbliche e dei Corpi sociali, deve accompagnarsi la pratica di una cittadinanza attiva.Bisogna rafforzare l’azione educativa a partire dalle famiglie, dalle scuole e dai corpi intermedi. Così può crescere e rafforzarsi la democrazia.I cittadini, uomini e donne, devono essere pienamente consapevoli delle loro responsabilità, coscienti dei propri diritti, ma -soprattutto- dei propri doveri.Le Istituzioni e la Magistratura devono agire in tempi reali per combattere, giudicare e punire chiunque risulti corrotto.I pubblici dipendenti, di ogni ordine e grado, a qualsiasi livello, devono assolvere con impegno e responsabilità i loro compiti.A proposito di pubblici dipendenti voglio ricordare un processo che condanna per assenteismo 78 dipendenti su 96 dell’I.A.C.P. di Messina, senza che uno solo sia stato licenziato.Con la grave carenza di lavoro, con tantissimi disoccupati, gli assenteisti non solo dovrebbero essere licenziati ma dovrebbero anche rimborsare i ratei dello stipendio per le ore lavorative non effettuate. A proposito dell’assenteismo riporto un fatterello pubblicato su una rivista mensile italiana: Tre ragazzi studenti universitari: uno tedesco, uno francese e uno italiano, si trovano in un esclusivo College britannico come partecipanti al progetto Erasmus e si scambiano notizie sulla propria famiglia. Il tedesco dice: “Mio padre stacca alle 13 ed è a tavola con noi alle 14”. Il francese a sua volta dice: “Mio padre stacca alle 13 ed è con noi alle 13.30. L’italiano infine dice “Mio padre stacca alle 13 e alle 12.30 è già a tavola con noi!”
IL TELESINO DOC
Angelo Leone