Il Comitato sannita per la legalità e la trasparenza, composto da consiglieri comunali e amministratori del territorio, in prossimità delle elezioni amministrative propone a tutti gli schieramenti politici e ai candidati di inserire all’interno del programma amministrativo che va presentato assieme alle liste dei candidati alla carica di sindaco e consigliere comunale suggerimenti e propositi che potranno essere utili nella battaglia contro la corruzione e il malaffare. Si tratta di impegni programmatici che poi dovranno essere attuati concretamente in modo da riportare i nostri territori e le nostre comunità al di fuori del pantano della dilagante corruzione in cui versano.
Pietro Di Lorenzo, portavoce del Comitato, ha introdotto i lavori e sottolineato con esempi concreti il livello intollerabile che ha raggiunto la corruzione.
Clemente Cecere Palazzo, Presidente, ha rilanciato l’allarme sui gravissimi fenomeni di corruzione e richiamato le recenti determinazioni dell’Autorità Anticorruzione. Ha poi annunciato che il vicepresidente del comitato è stata proclamata Marina Simeone, consigliere comunale di Castelpoto, che ha preso la parola ed elencato le proposte per le prossime elezioni ammnistrative (allegate a parte). Il successivo dibattito ha visto coinvolti imprenditori, professionisti, rappresentanti istituzionali e politici presenti (tra cui Raffaele Tibaldi ed i candidati Italo Di Dio e Patrizia Romano), tutti concordi, tra l’altro, con l’iniziativa del Comitato.
PROPOSTE del comitato, da inserire nei programmi amministrativi:
- l’adozione di un Codice etico che i comuni dovranno deliberare, pubblicare e a cui gli amministratori dovranno conformare il proprio comportamento; a questo fine si ritiene che per la elaborazione del Codice etico sia un utile punto di orientamento il “Codice Europeo di comportamento per gli eletti locali e regionali” elaborato dal Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, organismo costituito presso il Consiglio d’Europa con la finalità di promuovere i valori della democrazia con specifico riguardo all’assetto organizzativo ed ai profili funzionali delle autonomie territoriali;
- la vigilanza sul rispetto del Codice etico deve essere affidata ai capi delle amministrazioni ed ai presidenti degli organi consiliari, affiancati da una commissione bipartisan eletta nella prima seduta del consiglio comunale e composta anche da un esperto esterno di comprovata integrità scelto dalla minoranza consiliare. L’attività di vigilanza dovrà essere annualmente resocontata al Consiglio comunale e pubblicata sul sito web dell’ente;
- l’Istituzione da parte dei Comuni di un registro pubblico unico degli interessi dei soggetti titolari dei propri organi politici, accessibile a tutti i cittadini e pubblicato in modo idoneo (internet);
- l’ordinamento degli enti locali impone agli amministratori un espresso obbligo di astensione per i conflitti di interesse intesi in senso stretto (art. 78, co. 2, Tuel). Tuttavia, i codici etici devono prescrivere doveri di astensione più ampi, dettati da criteri di prudenza, correttezza e buona immagine relativamente alle situazioni nelle quali, pur in assenza di un interesse diretto o preferenziale, possa in ogni caso ravvisarsi un potenziale conflitto d’interessi;
- l’estensione anche ai consiglieri comunali e ai componenti della giunta comunale dell’obbligo prestare un giuramento di fedeltà alla Repubblica che, allo stato, riguarda inspiegabilmente solo i consiglieri delle Regioni differenziate, i sindaci ed i presidenti delle giunte provinciali;
- l’istituzione di una apposita delega alla legalità ed alla trasparenza con l’obbligo di una relazione annuale sullo stato di attuazione all’interno del comune dei principi e delle regole di legalità a trasparenza, che deve essere annualmente resocontata al Consiglio comunale e pubblicata sul sito web dell’ente;
- inserire nei programmi elettorali argomenti ed impegni concreti per combattere la corruzione, in particolare aggiornare con norme semplici e di facile lettura i regolamenti anticorruzione sottoponendoli a verifica ogni anno;
- favorire la costituzione di commissioni con la partecipazione dei cittadini che verifichino e informino su tematiche afferenti i principi imprescindibili di legalità e trasparenza.
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Clemente Cecere Palazzo