(da Realtà Sannita n° 2   1/15 febbraio 2016) Il Consiglio di Stato ha rinviato al diciannove maggio prossimo la decisione sull’annullamento del­le elezioni amministrative a Telese della passata primavera.  Nella seduta del ventotto gen­naio scorso, infatti, il provvedi­mento del giudice collegiale ha stabilito di nominare un verifi­catore, individuato nella figura del prefetto di Benevento, che in pratica riveda (o meglio rie­samini) tutti i motivi del conten­dere relativi al ricorso prodotto dalle opposizioni al Consiglio Comunale di Telese e ne faccia una dettagliata relazione al giu­dice entro sessanta giorni.

Cosicché, il diciannove mag­gio prossimo ci potrebbe essere il pronunciamento definitivo del Consiglio di Stato sull’annulla­mento (o meno) delle elezioni a Telese già sancito dal TAR Campania nella seduta del di­ciannove novembre 2015. Insomma, l’impressione è che si voglia prender tempo…, per­ché quanto richiesto dal giudi­ce al verificatore è materia già ben presente nel ricorso effet­tuato dai gruppi di opposizione “Telese riparte” e ‘Telese bene comune”.

Forse il giudice collegiale ha bisogno di una verifica autorevole che gli dia poi la possibilità di un pronunciamento su basi sicure e affidabili dal momento che a verificare sarà il prefetto.

Certo, la giustizia ha i suoi tem­pi, che quasi sempre sono lunghi, a volte finanche molto lunghi, che mal si conciliano con le esigen­ze di chi, viceversa, sarebbe in­teressato a pronunciamenti (relativamente) più veloci per poi pro­grammare il da farsi.

Nella fattispecie, un Comune senza un’Amministrazione le­gittimata dal voto popolare è co­me un malato che vegeta senza la speranza di guarire. E in que­sto momento di crisi, fatta salva naturalmente l’opera del com­missario, non è cosa da niente stare bloccati a vegetare sola­mente.

Le conseguenze già si avver­tono ora (ti guardi intorno e ve­di tutto fermo) ma saranno an­cora più pesanti per l’appresso, perché questa stasi amministrati­va di oggi avrà conseguenze per molto tempo a venire.

Allora, facendo appello alla sensibilità delle parti in causa, sin­daco Carofano e opposizioni ri­correnti, ci sarebbe la possibilità di guadagnare tempo e dare al paese un’Amministrazione co­munale eletta dal popolo?

Tra la gente a Telese corre vo­ce secondo cui il sindaco Carofano avrebbe detto che se il Consiglio di Stato non concede­va la sospensiva, lui non si sa­rebbe opposto più al pronuncia­mento del TAR e quindi si sa­rebbe tornati a votare. Ora, giac­ché la sospensiva non è stata con­cessa, si potrebbe tornare a vo­tare in tempi brevi.

Se si sceglie altra soluzione, i tempi si allungano, e di molto pu­re, perché la legge quadro na­zionale prevede che se la situa­zione si definisce entro il venti­quattro febbraio si può andare al voto alla prima tornata elettorale utile dell’anno in corso. Se, al contrario, la situazione si defini­sce dopo il ventiquattro febbraio (e potrebbe essere il caso di Telese con la decisione che sarà presa il diciannove maggio prossimo) bisogna poi attendere la prima tornata utile di elezioni dell’an­no prossimo.

Questa richiesta non è una de­cisione da poco da poter assu­mere a cuor leggero: è una de­cisione difficile per chi dovreb­be assumerla (il sindaco Carofano); potrebbe essere una decisione pesante per chi la su­bisce, cioè il paese oggi in ago­nia.

Carlo Franco

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