Non vorrei smorzare gli entusiasmi a fronte all’approvazione di una sorta di “moratoria” sull’eolico presentata da Vincenzo Viglione del M5S ed approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale della Campania ma si rende necessaria una valutazione e riflessione da parte dei Comitati ed Associazioni che da anni si battono per la salvaguardia e la tutela del territorio dall’invasione dell’eolico..
Ed è proprio questa “unanimità” che fa sorgere forti dubbi sulla veridicità degli intenti della politica regionale.
Mi pare abbastanza surreale che la minoranza consiliare che fa capo a Caldoro possa votare a favore di una mozione che sburgiarderebbe l’operato quinquennale sull’eolico della sua amministrazione che ha autorizzato di tutto e di più anche in aree protette dalla Comunità Europea della lla Rete Natura 2000, aree ZPS-SIC, Habitat prioritari. Ha autorizzato impianti eolici su pascoli permanenti gravati da Usi Civici, in prossimità di aree contermini protetti dalla Legge 42/2004 ed ai confini con Molise e Puglia senza che queste regioni fossero, non dico coinvolte, ma informate di ciò che stava accadendo ai loro confini regionali.
Ha autorizzato in prossimità di aree archeologiche, sul Regio Trattuto “Pescasseroli Candela”. Sono stati bruciati migliaia di ettari di territorio montano agricolo trasformandolo in aree industriali.
Ed allora si rende necessario andare a leggere bene nelle parole.
Noi che purtroppo abbiamo dovuto imparare a leggere bene “le parole della politica” abbiamo il dovere di spiegare per evitare che la politica stessa fagociti le speranze ed il diritto fondamentale del cittadino a conservare il proprio territorio e la propria identità culturale.
Fermo restando della grande importanza della mozione M5S che ha portato all’attenzione del Consiglio Regionale un problema di immense dimensioni, così come formulata ed approvata, genera non poche perplessità.
Perplessità che possono tranquillamente diventare motivo di ricorso da parte delle società eoliche o del Governo stesso a fronte di una delibera o di una legge che produca un blocco delle procedure autorizzative degli impianti eolici.
In primo luogo non si capisce perchè la mozione riguarda solo i territori dell’Alto Sannio e dell’Alta Irpinia. E tutto il restante territorio regionale?
In secondo luogo è bene precisare che sulla regolamentazione e controllo dei “certificati verdi” la Regione Campania non ha alcun potere. E’ il Gestore dei Servizi Energetici S.p.A., società controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che regola ed eroga i certificati verdi alle società produttrici di energia elettrica da fonte rinnovabile.
Queste le più macroscopiche.
Ma è la modifica richiesta dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a chiarire perfettamente la questione e a rendere inefficace la mozione quando fa inserire la seguente dichiarazione “
“Condivido profondamente il contenuto della mozione – ha detto il governatore in aula –. Del resto c’è un problema ambientale e di tutela del paesaggio. Ma occorre introdurre elementi di premialità a chi mette in campo soluzioni sostenibili per produzione di eolico. Ad Acca software a Montella stanno sperimentando in tal senso. Sono d’accordo con la mozione. Propongo solo la modifica per venire incontro ai dirigenti regionali. Sospendere o interrompere le procedure li metterebbe in difficoltà“. Modifica inserita. (FONTE: Irpiniapost.it)
In parole povere significa che non si blocca assolutamente nulla rispetto alle procedure che sono in corso di valutazione ed approvazione. Infatti il presidente De Luca si preoccupa più delle difficoltà che potrebbero avere i dirigenti regionali nel bloccare le procedure di valutazione ed autorizzative che dei danni alle comunità ed ai territori campani attaccati dall’eolico.
Come Fronte Sannita per la Difesa della Montagna avremmo auspicato, invece, che ci fosse stata convergenza sulla “Mozione Iannace”. Molto più sintetica, precisa e decisa:“ Nell’attesa delle more di approvazione del Piano Energetico Ambientale della Regione Campania, si propone la sospensione delle procedure di attuazione degli impianti a energia rinnovabile da fonte eolica, compreso il mini eolico, definito così perché di potenza minore di 1MW.”
Con l’approvazione della “Mozione Iannace” si sarebbero sospesi gli iter valutativi VIA-VAS-VI e congelate le autorizzazioni degli impianti eolici già concessi.
Obbiettivo che noi comitati stiamo inseguendo da anni nell’indifferenza della politica.
Pertanto a fronte di questa nuova situazione siamo obbligati a continuare nella nostra battaglia legale contro la Regione Campania a forza di diffide e denunce penali
Fermo restando che la mozione M5S ha avuto il merito di portare all’attenzione collettiva un problema enorme ma considerato quasi di “nicchia” resta la delusione che ancora una volta la politica è e resta funzionale a se stessa e risponde agli interessi delle lobby dell’energia rinnovabile ed ai grandi potentati economici.
Giuseppe Fappiano
Portavoce del Fronte Sannita per la Difesa della Montagna