L’aspetto che più colpisce del dibattito sulle unioni civili sono i toni esasperati e fortemente contrapposti degli schieramenti in campo. Toni da crociata, da muro contro muro, in una escalation che non lascia il minimo spazio alla serena, civile e rispettosa analisi del problema. I contendenti si preoccupano più di avere la meglio sull’avversario, di infliggere una sconfitta risolutiva, piuttosto che ascoltare e confrontarsi positivamente su un tema eticamente sensibile. La tattica prevale sul contenuto e il tema delicato delle adozioni viene artatamente amplificato e distorto per riuscire a portare a casa la tanto agognata vittoria. Tutto si smarrisce nella nuvola tossica del fanatismo religioso, ideologico, partigiano e in tanti lo alimentano con le previsioni più fosche e catastrofiche.  Non sono, però, in gioco scelte su modelli familiari o sugli stili di vita; si tratta di riconoscere che anche un modello diverso dal nostro ha piena legittimità, come il nostro, se esso si esplica entro il dettato costituzionale e le leggi vigenti. Una relazione amorosa ha un sua ragion d’essere non in virtù di chi è coinvolto, ma solo se apporta felicità a chi ama e a chi è amato.

In questo modo traumatico e doloroso per tutti di affrontare il problema risultiamo tutti, allora, irrimediabilmente sconfitti.

Sono sconfitte le persone che si amano in modo profondo e consenziente al di fuori dell’istituzione matrimoniale e che vedono ancora una volta non riconosciuto legalmente questo loro legame.

Sono sconfitti coloro che in nome dell’Amore si sentono legittimati a definirne le modalità.

Sono sconfitti coloro che pur professando una religione che ha il proprio fondamento sull’amore di Dio ostacolano il libero determinarsi dell’amore del prossimo.

Sono sconfitti tanti ragazzi che hanno già sperimentato la fine dell’amore.

Sono sconfitti i rappresentanti del popolo a cui si chiedeva una risposta che è stata per l’ennesima volta negata.

E’ sconfitta la comunità incapace di dialogare per il Bene comune.

E’ sconfitto lo Stato che non riesce a dar seguito a quanto scritto nella costituzione.

Siamo sconfitti tutti noi, divisi e arrabbiati in nome dell’amore e della felicità.

Angelo Mancini

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