La coesione di una comunità si misura anche sull’affiatamento fra istituzioni e cittadinanza attiva: questo è ciò che dovrebbe essere. Poi c’è la realtà. Così, nel pomeriggio di Martedì 25 Agosto, si è assistito all’ultimo atto della saga “no ai doppi turni per la Scuola elementare”.
Ma facciamo un passo indietro: da mesi si parlava della necessità di compiere lavori di ristrutturazione all’edificio scolastico cittadino, che ospita la Scuola Primaria (viale Minieri, per intenderci). Amministrazione comunale e Dirigente scolastico, entrambi interessati alla ricerca di una soluzione alla temporanea inagibilità delle strutture, hanno coinvolto i rappresentanti dei Consigli di classe. Vista l’assenza iniziale -al di fuori dell’edificio in questione – di aule aggiuntive per le 16 classi elementari, il Dirigente scolastico aveva ipotizzato l’utilizzo del plesso “Scuola Secondaria di primo grado” (in via Turistica del Lago) per un uso alternato dei locali: una rotazione all’interno dello stesso edificio, per le 16 classi elementari e le 14 delle medie. Conscio delle difficoltà che questa scelta poteva arrecare alle famiglie degli alunni, al corpo docente e al panorama delle attività culturali e sportive pomeridiane, il Preside aveva coinvolto nuovamente l’Amministrazione, alla ricerca di una soluzione migliore. Infatti, c’era da aspettarsi l’opposizione di mamme e papà agguerriti. Ma i suggerimenti alternativi erano di più difficile attuazione. Si è ipotizzato di utilizzare strutture in altri comuni, con un dispendio economico e un disagio non indifferenti: sia per il Comune che per le famiglie. Oppure, prendere in affitto uno dei tanti palazzi disabitati (figli della speculazione edilizia degli anni passati) senza tener conto delle norme di sicurezza alle quali una scuola deve rispondere.
Contestualmente all’ostruzionismo di alcuni genitori, poi cavalcato dall’opposizione telesina, il Comune è riuscito a ottenere anzitempo i locali del nuovo edificio Palmieri di via Roma, del quale non si era tenuto conto a causa della ristrutturazione non completa. Durante l’assemblea del 25 Agosto, convocata dal Primo Cittadino, genitori, cittadinanza e Consiglio d’istituto, sono stati messi a conoscenza della disponibilità di 7 aule in Via Roma. Queste, sommate alle 5 della Scuola d’infanzia -rese agevoli per i nuovi piccoli alunni- e alle 4 della Scuola Media, raggiungono il numero di locali necessari. L’ultima parola è toccata al Consiglio d’Istituto, organo preposto a deliberare sulla questione. E quest’ultimo che si è pronunciato a favore.
Terminato l’elenco dei passaggi ufficiali, sono necessarie alcune considerazioni. In questa diatriba hanno preteso tutti – legittimamente – di dire la propria: da un lato, alcuni genitori hanno provato a sostituirsi al Dirigente scolastico, entrando nel merito delle valutazioni del Consiglio d’Istituto, dimenticando l’insindacabilità del parere di quest’ultimo. Dall’altro, le minoranze politiche hanno usato il problema scolastico per obiettare sull’operato dell’Amministrazione. La ricerca della soluzione si è quindi trasformata in un termometro di consensi elettorali. La cosa non sorprende: le realtà locali sono solo il vetrino, visto al microscopio, della patologia nazionale. Ma l’opposizione a tutti i costi – spesso – conduce a trascurare l’obiettivo: in questo caso, l’interesse dei bambini.
Francesca Del Vecchio
Articolo pubblicato su Sannio Quotidiano del 28 Agosto 2015