Non appena insediata l’amministrazione regionale “De Luca”, gli uffici regionali si rimettono in moto “tal quale” all’uscente amministrazione Caldoro.
Una Regione “gattopardesca” che ha promesso di cambiare tutto, per non cambiare niente.
Ci si sarebbe aspettati, anche rispetto agli impegni presi da De Luca nel Sannio, che ci fosse una sorta di moratoria sulla questione “impianti di produzione di energie rinnovabili” ed invece, dopo qualche giorno dall’insediamento, la macchina schiacciasassi o, meglio “Schiaccia Sannio” della Regione mette in moto i suoi cingoli devastatori.
E’ solo di ieri la notizia della convocazione del Comune di Casalduni ad un’ulteriore Conferenza di Servizi per la valutazione VIA-VAS-VI per un nuovo impianto industriale per la produzione di energia elettrica da eolico nell’omonimo comune.
Impianto che trova l’opposizione da parte dell’Amministrazione comunale e della popolazione.
Le società eoliche e la Regione Campania non vogliono capire che l’eolico il Sannio non lo vuole più, visti i danni al territorio che hanno provocato in aree confinanti, all’agricoltura, all’allevamento ed alle persone, aree dove l’eolico c’è già da oltre venti anni!
In Val Fortore, una zona tra le più devastate d’Europa dall’eolico, venti anni fa fu disegnato come il nuovo “Eldorado” dalle società eoliche. Occupazione… benessere diffuso… nessuno avrebbe più pagato l’energia elettrica…. Nulla di tutto questo! Alla resa dei conti i paesi che hanno accettato l’eolico hanno visto una massiccia emigrazione, specialmente giovanile, una riduzione del reddito, un aumento delle malattie a causa della presenza di pale eoliche e, paradossalmente, pagano l’energia elettrica uguale a chi le pale eoliche non le ha.
Il vero “Eldorado” è stato trovato ma dagli industriali eolici, mentre ai Fortorini sono rimaste tutte le ricadute negative: cementificazione del sottosuolo, inquinamento delle falde, depauperazione delle sorgenti, consumo di terreni pregiati adibiti a pascolo permanente, consumo di terreni adibiti a coltivazioni DOP, danni all’avifauna, alla fauna, alla macchia mediterranea, alla salute (attraverso le onde elettromagnetiche, alle onde a bassa frequenza e al rumore) e al paesaggio.
Noi Sanniti vogliamo vivere queste terre attingendo alle risorse naturali che ci hanno permesso di avere un territorio sano, incontaminato, con una biodiversità unica in Europa e non saranno certo le truppe cammellate dell’eolco a decidere quale futuro noi Sanniti vogliamo.
Per questi motivi e per difendere la nostra terra, le nostre tradizioni, le nostre produzioni i nostri beni culturali e archeologici che nei giorni 24 – 25 e 26 luglio 2015 occuperemo pacificamente, con una tendopoli, un tratto del Regio Tratturo che attraversa il territorio di Santa Croce del Sannio. Santa Croce del Sannio è un altro dei tanti comuni aggredito dalle multinazionali del vento dove sindaco e popolazione sono nettamente contrari.
Sarà l’occasione,quella, dove tutte le associazioni ed i comitati sottoscriveranno un documento che inoltreranno al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a cui chiederemo un’audizione per portare, là dove si decide questa devastazione, la voce delle genti Sannite.
Faccio appello a tutti, amministratori, singoli cittadini, associazioni, comitati a partecipare all’occupazione pacifica del Regio Tratturo per dire un chiaro e netto no alle multinazionali italiane, tedesche, cinesi, francesi ecc…, che non conoscono ne’ i territori su cui vogliono speculare ne’ i Sanniti!
Il Portavoce
Giuseppe Fappiano