“Massima attenzione sull’installazione di antenne trasmittenti a Telese Terme. Se serve, organizzeremo una raccolta di firme da inviare alle autorità competenti” Lunedi scorso, presso la sala stampa del Comune di Telese Terme, alla presenza del Sindaco, Pasquale Carofano e del prof. Gino Iannace, docente di fisica tecnica presso l’Università di Aversa, si è tenuto un breve incontro sulla problematica inerente l’installazione della antenna trasmittente in via Garibaldi a Telese Terme.

Erano presenti cittadini della predetta via ed esponenti dell’Associazione Cittadini in Movimento Telese Terme.E’ apparsa chiara a tutti la forte perplessità sull’opportunità di tale installazione. Il sindaco, da parte sua ha garantito la massima trasparenza ed il rigoroso controllo amministrativo su tutto l’iter procedurale che ha portato alla posa dell’antenna. Fortissimo e’ stato il disappunto dei cittadini residenti in loco che hanno lamentato soprattutto una mancanza di comunicazione. Carofano, dal canto suo, ha spiegato che le vigenti normative non danno modo alle amministrazioni locali di opporsi alle installazione di ponti radio e che solo una forte coscienza civica dei cittadini puo’ evitare il ripetersi ti tali incresciose situazioni. Alla conclusione dell’incontro gli abitanti di via Garibaldi si sono lasciati con l’intento di organizzare una manifestazione al fine di sensibilizzare le coscienza dell’intera cittadinanza e del proprietario dell’immobile. Proporremo immediatamente una raccolta di firme da inviare alle autorità compenti. Contestualmente invitiamo l’Amministrazione Comunale di Telese Terme, che si è già resa ampiamente disponibile, ad attuare tutte le azioni in suo possesso per limitare e regolamentare l’installazione di trasmettitori telefonici e radio.

Telese Terme 26/06/2015

Per Il Comitato di Presidenza Davide Sorriento

Inviato da Vittorio Vallone

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1 commento

  1. La comprensione di fenomeni complessi come la trasmissione elettromagnetica a radiofrequenza è certamente un argomento poco comprensibile a chi non ha uno studio specifico e come tutte le cose che non si conoscono generano paure, talvolta ingiustificate o fuorviate.
    Tuttavia, facendo un’analisi per paragoni è possibile per chiunque farsi un idea attendibile sui reali pericoli alla salute di questi fenomeni anche per un argomento così complesso.
    La comunicazione telefonica ‘cellulare’ è di tipo full-duplex e cioè un telefonino mobile, riceve e trasmette contemporaneamente verso l’operatore.
    Per rendere possibile la telefonia mobile si è adottata la tecnica a celle. E’ possibile cioè, mantenere un collegamento telefonico anche quando l’utente, spostandosi, ‘perde’ il collegamento con la prima cella di connessione, agganciandosi sulla cella adiacente (Il termine cella è stato adottato ispirandosi alle celle del nido d’ape).
    Credo sia intuibile che per mantenere una comunicazione bi-direzionale (parlare ed ascoltare con l’operatore), l’energia elettromagnetica necessaria alla cella di raggiungere il telefono mobile deve essere almeno uguale a quella generata dal telefono mobile per raggiungere la cella.
    Quanto più fitta è la distribuzione delle celle sul territorio d’utenza, tanto più si riduce la distanza con l’utente ed occorrerà meno energia (cella e telefono mobile) per effettuare un collegamento.
    La potenza della cella e quella generata del telefonino quindi, devono essere necessariamente analoghe per funzionare ma con due differenze. Il telefono mobile, solitamente, viene usato ad una distanza dal corpo umano, notevolmente più ravvicinata rispetto ad un’antenna mobile di quartiere mentre la cella deve servire contemporaneamente più utenti. Entrambi però, possono funzionare ad un regime di potenza ridotto se sono vicini e quindi, in un ambiente urbano, si spiega la necessità di una tale diffusione proprio per abbassare i rischi di esposizione.
    Nella valutazione della potenziale dannosità dell’emissione delle celle, non va esclusa quindi, l’energia necessaria ad un telefono mobile che trasmette a pochi cm dal nostro cervello, per raggiungere una cella lontana. Per la larghissima diffusione dei telefoni cellulari, capirete che siamo tutti esposti ad un reale pericolo ma non tanto per la presenza di una cella di quartiere ma se la stessa è lontana dall’utenza. Di norma, i telefoni mobili hanno una potenza di emissione variabile dipendente dall’intensità del segnale necessario. Con una cella lontana il telefonino sarà costretto ad emettere la potenza massima.
    Paradossalmente, quanto più antenne di celle operatore sono distribuite sul territorio, minore sarà l’emissione elettromagnetica sulla popolazione ma non tanto per la cella, quanto per i telefoni mobili che possono operare a potenza minima. Per ovviare a questo pericolo, poiché non sappiamo mai quanta potenza emette il nostro telefono durante una conversazione è sempre raccomandato, soprattutto ai bambini, usare l’auricolare. Sarebbe questa secondo me, l’unica vera campagna informativa che può ridurre i rischi alla salute.

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