Chi non ricorda il mitico flipper? Le biglie, lanciate dalle palette, schizzavano da un bersaglio all’altro in una coreografia di suoni e luci, facendo accumulare al giocatore punti e bonus in sfide che si protraevano per interi pomeriggi.
Ebbene, l’immagine più attinente della politica odierna e delle elezioni che si terranno alla fine di questo mese è proprio quella del flipper. I candidati, come le biglie del gioco, sono schizzati, in questi giorni di composizioni delle liste elettorali, da uno schieramento all’altro, accendendo o spegnendo simboli elettorali ridotti a meri bersagli di potere, a chi offre più “punti”, a chi dà più “possibilità” per l’immediato futuro.
E come le palline del flipper, è difficile stare dietro, ricostruire, l’iter politico di tantissimi candidati: sono transitati in modo frenetico dalla ”paletta” destra a quella sinistra, da un bersaglio ad un altro, con tale facilità, nonchalance etica, che il ricordo delle “militanze” passate diventa problematico e approssimativo. A volte, poi, si ritorna e si riparte, in un moto senza fine, sempre alla ricerca del miglior posizionamento,della poltrona a misura della propria ambizione
Il “gioco” impazzito del flipper politico investe principalmente i due maggiori schieramenti, quelli che si contendono in Campania la vittoria elettorale. Sia quello di Caldoro che quello di De Luca hanno tra le proprie liste “biglie” che hanno già colpito l’intero bersaglio costituzionale, qualcuna è transitata anche per qualche aula di tribunale, qualcun’altra ci dovrà passare, in un andirivieni talmente forsennato che sfugge a qualsiasi ratio se non a quella della prebenda.
La lista di tali trasformisti, saltimbanchi, opportunisti è lunghissima; compilarla sarebbe un lavoro estenuante e renderebbe la nostra tristezza chilometrica. Per par condicio citiamo un caso per ogni schieramento, escludendo Ciriaco De Mita che, dopo tantissimi anni passati da “bersaglio con maggior punteggio”, non ha resistito alla voglia di diventare “biglia”.
Per lo schieramento Caldoro il prescelto è Gennaro Salvatore, lista “Caldoro presidente”, un signore calvo che nell’inchiesta Rimborsopoli è accusato di essersi fatto rimborsare il costo per la tintura per capelli: fantasia al potere o fiducia cieca in San Gennaro e nella scienza?
Il secondo è Carlo Aveta, consigliere uscente, schieramento De Luca, lista “Campania in rete”: da Predappio a Salerno in un battibaleno! Militanza nelle file de La Destra con tanto di foto che lo ritraggono mentre compie il saluto fascista davanti alla tomba del duce, ha promesso, come rivela un tweet di Storace, un ritorno a destra in caso di rielezione al consiglio regionale. Senza parole!
A voi elettori, se vi aggrada, continuare la lista!
Ricordatevi, però, che voi siete i giocatori, che basta semplicemente non premere i pulsanti e le biglie indesiderate rotoleranno inevitabilmente nella buca dell’indifferenza.
Angelo Mancini