Per amore di verità è doveroso ricordare che sabato 21 febbraio l’intera comunità sannita ha potuto nuovamente ammirare, dopo ben 14 anni, la prestigiosa Collezione di Farfalle donata dagli eredi dell’Avv. Parente al Comune di Guardia ed il relativo catalogo di presentazione, stampato nel dicembre 2001 dalla tipografia Arti Grafiche “Don Bosco” di Telese Terme con foto del “Creative Studio productions” di San Salvatore Telesino e realizzato con cofinanziamento della Regione Campania, della Comunità Europea e dell’amministrazione che avevo l’onore di rappresentare. Un prezioso strumento che consente di poter meglio apprezzare e far conoscere a livello locale e regionale la favolosa collezione dell’avv. Parente.
Per dare a ciascuno il suo, va ricordato che le bacheche contenenti la suddetta collezione, nell’anno 1999, nei mesi successivi all’insediamento dell’amministrazione Ceniccola, furono rinvenute ammucchiate in uno stanzino buio, freddo ed umido della Casa Nonno e dopo il prezioso e paziente lavoro di restauro e classificazione da parte di Camillo Pignataro, Salvatore Vicidomini e Carlo D’Alessandro furono posizionate nelle nuove bacheche realizzate dal maestro falegname Giovanni Filippelli, sigillate lungo il perimetro dei due vetri con bande adesive asportabili, sottoposte per 24 ore alla temperatura di 25° sotto zero onde annullare ogni forma residua di attività di eventuali tarme ed, infine, collocate in una sala adeguatamente climatizzata del castello dei Sanframondo.
L’inaugurazione dell’esposizione avvenne sabato 15 luglio 2001 alla presenza dell’on. Carmine Nardone, Presidente della provincia di Benevento, del presidente dell’Accademia Mediterraneo, arch. Michele Capasso e di Franco Nocella, presidente della Feder-Mediterraneo.
Gli amministratori che, nell’anno 2002, sono arrivati alla guida della comunità guardiese, in preda ad una vera e propria furia distruttiva, hanno deciso di smantellare l’esposizione entomologica realizzata nel castello dei Sanframondo e le farfalle furono riposte (assieme al catalogo) in qualche ripostiglio della vecchia casa comunale.
Senza tirala troppo per le lunghe, affermare che “… la collezione era allocata fino a non molti anni fa in un paio di ambienti di Casa Nonno” significa voler prendere a calci la verità. E questo non fa onore a nessuno!
Guardia Sanframondi 24 febbraio 2015
Amedeo Ceniccola