da Realtà Sannita – anno XXXVII n° 19 1/15 dicembre 2014 – pag. 4 – Oggi si parla di ristrutturazione ma si teme una riqualificazione. Tutti responsabili a cominciare dai politici –

Perdura lo stato di agitazione alla Fondazione Maugeri di Telese.  Attualmente ci si trova in una fase di stallo perché la proprietà (Maugeri, appunto) vorrebbe far ricorso ad una ristrutturazione generale che abbisogna sempre più dei fondi pubblici per anda­re avanti, anche a costo di sca­dere sul piano operativo.

Fino ad oggi la struttura è considerata eccellente nel campo della riabilitazione, tra le migliori del centrosud, ma in seguito a questa ristrutturazione operativa che la proprietà vor­rebbe realizzare, corre il rischio di diventare un carrozzone tra i tanti, una sorta di struttura mangiasoldi dalle prestazioni sca­denti.

E questa è la preoccupazione dello staff sanitario che con orgoglio rivendica il merito del grosso valore professionale pro­fuso nel raggiungere così alti traguardi. Ora vede che il tutto potrebbe vanificarsi. Per il resto del personale che lavora alla Fondazione Maugeri di Telese c’è soprattutto la preoccupazione della perdita del posto di lavoro, cosa certamente di non poco conto di questi tempi.

Lo Stato, e per esso la Re­gione Campania, non scioglie con facilità i cordoni della spesa pubblica: di qui lo stallo.

Maugeri è stato, ed è tuttora nonostante gli scandali (vedi la vicenda giudiziaria di corruzio­ne e di sperperi a Milano in cui è incappato) un nome di presti­gio nel campo sanitario e la preoccupazione maggiore è pro­prio questa: la dequalificazione della struttura.

Sembra proprio di capire che la responsabilità maggiore di quanto sta accadendo sia della proprietà; gli altri, tra cui i poli­tici, hanno responsabilità più leggere ma pur esse essenziali, specie quando si vede che tutto sta andando a scatafascio e nes­suno si muove per davvero. Il riferimento è ai politici tutti, soprattutto a quelli più interessati a prestare attenzione alle esigenze del territorio: la deputazione provinciale, quella regionale, gli amministratori locali.

E invece cosa fanno gli amministratori locali? Si becca­no come i polli invece di essere operativi, almeno fin quando si è in tempo.

E’ di questi giorni la polemi­ca (e già, le elezioni della pri­mavera prossima incombono…) tra il sindaco Carofano ed il capogruppo della minoranza Fuschini sulla richiesta, da parte di quest’ultimo, prima della “convocazione della conferenza dei capigruppo” e poi, giacché non accordata (o non capita) la richiesta di “convocare entro i termini la seduta del Consiglio” proprio per discutere di questa situazione.

Ma così non si va da nessuna parte. In casi del genere le forze politiche locali, e non solo quel­le, devono fare squadra e far sentire la propria voce, chiara e forte, ai politici di livello supe­riore perché si assumano an­ch’essi le loro responsabilità.

Quando la Maugeri venne a Telese negli anni Ottanta, le forze politiche presenti nella civica Amministrazione furono compatte nel volerla e tutte insieme ne facilitarono il per­corso. Si faccia così pure oggi, per le diatribe politiche c’è sem­pre tempo.

 Carlo Franco

 

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