Un bellissimo pomeriggio di fine novembre ha deliziato, nelle quattro ore di escursione, la comitiva del Trekking Culturale Telesi@ (www.iistelese.it). Molti gli studenti esordienti alla prima uscita accompagnati per la prima volta da altri studenti “esperti” con il ruolo di guide. Cinque gruppi in fila indiana hanno seguito in modo impeccabile le istruzioni ricevute alla partenza. Daniele Prece ha collaborato con me alla realizzazione dell’escursione in tutti i suoi aspetti, dalla preparazione nelle settimane precedenti alla conduzione dei gruppi nella pomeriggio di giovedì 20 novembre, dalla fornitura di testi sulle doline alla esecuzione materiale di azioni che hanno permesso di svolgere il tragitto in massima sicurezza. Davvero encomiabile l’opera dell’amico Daniele che dopo aver tracciato e ripulito i sentieri da percorrere ci ha reso la passeggiata piacevole e sicura grazie anche al contatto radio con me tramite walkie talkie tra testa e coda distanti circa 300 metri. Il percorso, che gli studenti hanno scaricato dal sito web dell’Istituto Telesi@, è passato accanto o ha visitato tutte le doline più grandi di Montepugliano con un saliscendi appassionante e a tratti anche faticoso. Tra i docenti accompagnatori dell’Istituto Telesi@ il prof. Guarnieri, geologo, che ci ha deliziato con alcune spiegazioni “sul campo”. La partenza, dalla pineta di fronte alla Clinica Maugeri, ha condotto i partecipanti in 5 minuti alla prima dolina, chiamata “del soldato” da qualche telesino, per il ritrovamento di un teschio in tempo di guerra; poiché le fonti di questa denominazione sono solo verbali abbiamo preferito chiamarla “la dolina della pineta” perché è l’unica  tra i pini a differenza di tutte le altre rivestite da lecci. Nel piazzale antistante alla dolina abbiamo consumato il pranzo al sacco e, subito dopo, siamo ripartiti per immergerci nel centro della foresta di Montepugliano. La seconda dolina, quella “dei bagni” non l’abbiamo visitata in quanto ancora non è stato creato un percorso agevole per raggiungerla; è quella che si vede netta dal centro abitato di Telese: di mattina la luce del sole, proveniente da est, evidenzia l’imbuto poco sopra il complesso termale.

La terza dolina denominata semplicisticamente “nuova” non è ancora una dolina ma una grotta alla quale non è ancora collassata la cupola. Le doline, chiamate dagli studiosi “collapse sinkhole”, sono delle piccole valli formate a seguito della dissoluzione dei calcari operata dalla circolazione delle acque; secondo le fonti storiche, alcune doline collassarono nel terremoto del 1349; si attribuiscono poi al terremoto del 1805 ulteriori sprofondamenti. Il nostro percorso prosegue accanto alle doline dell’Acqua, delle Mele e del Caprifico. Dopo avere attraversato l’area pic-nic, una piazza adatta anche al parcheggio auto, ci siamo addentrati sul fondo della dolina Grande, l’unica che presenta un sentiero ben evidente; paesaggi quasi innaturali e molto suggestivi hanno affascinato i visitatori. La risalita ha portato gli escursionisti ad un “fuori pista” che originava da una pedana in legno; su questa, l’erba bagnata ne ha reso scivoloso il fondo al punto da rendere necessario l’utilizzo di una fune per il suo attraversamento in salita. Dopo una brevissima sosta sulla piazzola della dolina “Senza Nome” un “dietrofront” ci ha portato in un bosco senza sentieri per farci assaporare il gusto dell’avventura ed il piacere dell’orientamento con la mappa alla mano; in verità, gli organizzatori avevano sistemato numerose fettucce bianco-rosse, con il nastro stradale, per evitare ai numerosi esordienti il panico conseguente all’essersi persi. Una ripida discesa ci ha condotto alla dolina del Falco e a quella Piccola. Successivamente, una salita altrettanto ripida ci ha portato al periplo della dolina Profonda, in dialetto “u pur’ funn”, sulle cui pareti è evidente il crollo dei massi verso il centro dell’imbuto. Ultima e breve sosta al belvedere della dolina Profonda e poi via… verso la conclusione dell’esperienza naturalistica passando per la dolina delle Rosette. L’arrivo accanto al “Centro Relax” in perfetto orario alle 16:30. Una esperienza da raccontare per incentivare le visite  di nuovi visitatori soprattutto dei residenti di Telese, San Salvatore e Castelvenere che non sono mai stati nella vita in una meraviglia di paesaggio a soli 5 minuti dalla propria casa.

Giovanni Forgione

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