A pochi mesi dalle finali nazionali di Pallavolo dei Campionati Studenteschi disputati a Chianciano Terme, l’Istituto Telesi@ ha preso parte anche alle finali di Orienteering. Le studentesse Arianna Selvaggio, Mariagiovanna Borrelli e Giulia Piazza, campionesse regionali, hanno difeso i colori della Campania nelle belle cittadine friulane di Doberdò del Lago e Palmanova. In gara giovani di 18 regioni d’Italia con circa 600 partecipanti suddivisi nelle categorie Cadetti ed Allievi. I risultati hanno visto trionfare nella categoria Allieve il Liceo Galilei di Trento. Per gli Allievi vittoria per il Liceo Gramsci di Ivrea davanti al Liceo Copernico di Bologna e all’Istituto Sportivo di Primiero Transacqua(TN). Tra le Cadette davanti a tutti l’I.C. Borgonuovo Sasso Marconi di Bologna sull’I.C. Paese di Treviso e l’I.C. TN4 Wingler di Trento. Per i Cadetti l’Istituto Nievo-Matteotti di Torino. Per il Telesi@ decimo posto dietro gli Istituti superiori di Trento, Roma, Monticello Brianza, Tolmezzo, Bolzano, Oristano, Avezzano, Pinerolo e Paternò. I Campionati studenteschi si sono ufficialmente chiusi con la cerimonia che si è svolta nel Palazzetto comunale dello sport GeTur di Lignano Sabbiadoro. Dopo l’edizione 2013 a L’Aquila e Ovindoli e del 2014 a Lignano si guarda già con entusiasmo a quella del 2015. Prima della chiusura dei giochi la comitiva ha fatto “scalo” a Redipuglia per una visita guidata al Sacrario Militare di Redipuglia. L’allegria festosa dei giovani atleti sembrava contrastare con le profonde riflessioni  sulle negatività della guerra. E invece… per quasi tre ore gli studenti hanno ascoltato con attenzione le parole di Ilver, la guida de “Le strade della Memoria”. Per meglio rendere le emozioni vissute prendo a prestito le parole del mio collega Giovanni Materano, responsabile scuola per l’Orienteering nella Puglia; lui ha saputo trasmettere mirabilmente, nell’intervento che segue, le profonde emozioni vissute a Redipuglia.

Giovanni Forgione

 

Ilver, non una Guida, ma delizioso Compagno di viaggio

Nella mia scuola, un Istituto Comprensivo in provincia di Taranto, ormai da 14 anni ricopro l’incarico di funzione strumentale dell’area 4, e tra le altre cose ho la mansione di organizzare visite e viaggi d’istruzione che contribuiscono ad accrescere nell’allievo quella curiosità  e quella voglia di “SAPERE” e CONOSCERE” nuove località con annessi patrimoni artistici, culturali, storici e sportivi. Per rendere più interessante il tutto e per dare una valenza culturale di maggior impatto, mi avvalgo sempre di Esperti e/o Guide con provata esperienza. Ma mai, e sottolineo MAI precedentemente mi sono imbattuto in una situazione nella quale la Guida, piuttosto che trasferirci “aride e distaccate” nozioni, ha deciso quasi di “prenderci per mano”, conducendoci in un percorso “surreale” fatto di aneddoti, esempi , racconti ed esperienze vissute tramandategli dai suoi Cari. E’ quello che è accaduto Martedì 23 ottobre, quando con l’autobus n° 10 in visita a Redipuglia (cittadina più tristemente famosa per il Sacrario fatto erigere dal Duce nel 1938), siamo stati “affidati” ad ILVER, membro dell’Associazione no profit “Le strade della memoria”, il quale con la dolcezza propria di un nonno che racconta una storiella ai propri nipotini, ci ha condotti in questo “viaggio nel passato” a volte cruento, a volte tenero ed eccitante, ripercorrendo quelle che a memoria d’uomo, rappresentavano le tappe ed i momenti più cruciali ed importanti della “grande guerra”. Siamo stati (insegnanti ed alunni), immediatamente rapiti dal suo racconto, ed in una situazione a dir poco verosimile, conducendoci nelle Trincee, nelle Doline e lungo i percorsi ormai bonificati del Carso, ha destato in noi sensazioni travolgenti che ci hanno permesso quasi di rivivere, naturalmente con devoto rispetto, quelle che furono le gesta, le sensazioni , le angosce, le trepidazioni, le paure, le sofferenze e le speranze dei nostri avi . Con le sue parole ci pareva di rivivere quei momenti interminabili, ci pareva di sentire le loro grida di dolore, ci pareva di assistere allo strazio di quelle povere vite immolate per una guerra ASSURDA come del resto sono ASSURDE tutte le guerre. 100.000 morti seppelliti nel Sacrario, 40.000 identificati, dei quali resta a memoria dei posteri il nome scritto sui 24 gradoni. Per gli altri 60.000, non è stato possibile alcuna identificazione poiché dilaniati dalle bombe. 100.000 vite spezzate, 100.000 sogni infranti, 100.000 famiglie che non hanno più visto rientrare il proprio caro, figli che non hanno più visto il loro padre, madri e padri che non hanno più visto il loro figlio, fratelli e sorelle che non hanno potuto più riabbracciare il loro germano. Perché? Mi viene quasi da chiedermi se ne è valsa la pena!!! Intanto, mentre sono lì a pormi queste domande alle quali non riesco proprio a darmi delle risposte, scorgo nei volti dei miei “amici dell’autobus n° 10” delle espressioni tutt’altro che inespressive. Ognuno di noi , nessuno escluso, fuoriesce da questa esperienza più ricco, più toccato, più consapevole e convinto che nessuna guerra può essere mai GIUSTA!!! Per tutto questo a nome mio, ed a nome di tutti i colleghi e gli alunni dell’autobus n° 10, GRAZIE ILVER, nostro delizioso COMPAGNO di viaggio.

Giovanni Materano

 

Photogallery

LIGNANO

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PALMANOVA

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DOBERDO’

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REDIPUGLIA

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