Mons. Vincenzo Canelli, nato a Solopaca nel 1930, fu ordinato dal Vescovo diocesano Mons. Salvatore Del Bene, il 25 luglio 1954. Docente di materie letterarie e di religione nelle scuole medie superiori e professore di teologia morale fondamentale nell’Istituto di Scienze Religiose “Giovanni Paolo II, durante il suo lungo ministero sacerdotale ha ricoperto numerosi incarichi, tra i quali quello di arciprete della Chiesa di San Martino in Cerreto Sannita e di rettore del Santuario della Madonna del Roseto in Solopaca.

Appassionato cultore di storia locale, ha pubblicato ben venti volumi. Il primo, Brigantaggio a Solopaca fu edito nel 1976. Seguirono poi, Badie e grange benedettine nella Chiesa Telesina, Il Convento e la Chiesa di Santa Maria della Grazia in Cerreto Sannita,  Condizione sociale, stile di vita e caratteri del “solopachese” tra ‘800 e primi del ‘900, La Lega Agraria Cooperativa di Mutuo Soccorso di Solopaca, Gli Stabilimenti dell’ acqua sulfurea nei comuni si Solopaca-Telese e di San Salvatore. Il ventesimo volume, di imminente pubblicazione, è dedicato agli antichi portali di Solopaca.

La cerimonia si svolgerà presso  l’Oasi di Preghiera “San Pio”, in contrada Staglio.

La Pro Loco di Solopaca di cui Don Vincenzino è  benemerito socio gli conferirà una targa con la seguente motivazione:

“La Pro Loco di Solopaca, interprete dei sentimenti di tutti i cittadini solopachesi, in occasione del 60° Anniversario di Ordinazione Sacerdotale, onora Mons. Vincenzo Canelli, un’eccellenza nella Vigna del Signore che, con il suo ministero sacerdotale, la sua lunga e proficua attività didattica, la ricca ed eclettica produzione storico letteraria, ha dato insegnamenti profondi ed edificanti per la crescita morale ed intellettuale di Solopaca. Esemplare la sua filiale devozione alla Madonna del Roseto e a S. Pio da Pietrelcina al quale ha dedicato un Centro di Spiritualità Francescana che rimarrà nei secoli un punto di riferimento, un luogo di incontro e di preghiera, una testimonianza del suo amore e della fraternità universale”.

Salvatore D’Onofio

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