Il Fronte Sannita per la Difesa della Montagna comunica che attraverso le associazioni e i comitati: WWF Sannio, Italia Nostra Onlus, LIPU Sezione di Benevento, “Lerka Minerka “ Associazione escursionistica-naturalistica, Comitato Civico per la Tutela e la Salvaguardia della Montagna di Morcone, RU.De-RI Associazione Design per la Rigenerazione dei Territori, A Guardia dell’Ambiente, Comitato anti eolico “Don Chisciotte”, in data 26 agosto 2014 ha inoltrato un ricorso per le autorizzazioni rilasciate dalla regione Campania per la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonte eolica, in aree protette SIC, ZPS ed Habitat Prioritari ai sensi del D.P.R. 357/97 indirizzata alla Comunità Europea, al Presidente della Regione Campania, al Ministro per l’Ambiente, al Corpo Forestale dello Stato di Benevento, al procuratore della Repubblica di Napoli ed al Presidente della Regione Molise.

Tale intervento si è reso necessario per l’elevato impatto ambientale degli impianti eolici nell’area limitrofa al Matese, se tutte le richieste fossero autorizzate e realizzate.

Saturata quasi interamente l’area dell’Alto Sannio Fortorino, l’onda lunga delle richieste di autorizzazioni per la realizzazione di impianti eolici si è spostati verso l’area del Matese Sud-Orientale compresa tra le Valli del Titerno e del Tammaro, incentrando l’obbiettivo sull’area ai confini del Parco Regionale del Matese e dei confini regionali del vicino Molise.

Così i comuni di Pietraroja, Cerreto Sannita, San Lupo, San Lorenzo Maggiore, Morcone e Pontelandolfo si sono visti arrivare, ed in parte autorizzare, da parte della Regione Campania, richieste per la realizzazione di impianti eolici che risulteranno devastanti per l’economia locale tradizionale (allevamenti, pascoli e produzioni biologiche) e per gli habitat tutelati dalla Comunità Europea. Oltre a ciò è da ricordare che già in passato la Provincia di Benevento ha rilasciato decine e decine di autorizzazione di installazioni di pali eolici fino ad 1 MW, aventi lo stesso identico impatto sulle aree protette dalla Comunità Europea.

Tra impianti autorizzati (Morcone- Pontelandolfo e San Lupo), in via di autorizzazione (Morcone, Pietraroja) e sospesi (Cerreto Sannita e San Lorenzo Maggiore), complessivamente è prevista una potenza nominale di produzione di energia elettrica di 334 MW, che tradotti in pali eolici si trasformano in 126 pali alti 150 metri con fondazioni variati tra i 30 e 40 metri di profondità.

Insomma un’immensa fabbrica di energia elettrica costruita in parte addirittura su aree protette alla Comunità Europea come Siti di Interesse Comunitario (SIC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS).

Infatti nell’area soggetta ad intervento si contano tre aree SIC e due aree ZPS che si intersecano con quattro zone SIC del Molise.

Infatti dal formulario del SIC “Pendici meridionali del monte Mutria”, disponibile sul sito internet del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, risultano presenti due habitat definiti “prioritari” ai sensi del DPR 357/97:

habitat prioritario 6220 “Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero- Brachypodietea” (risulta particolarmente abbondante nel SIC);

habitat 6210 “Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (con intensa fioritura di orchidee, accertata durante i sopralluoghi).

La presenza e la consistenza di entrambi gli habitat è stata accertata con sopralluoghi a cui hanno partecipati rappresentanti delle associazioni e dei comitati e specialisti floristi e botanici.

In particolare gli impianti di Morcone ( Montagna Fasana) 19 torri eoliche, San Lupo ( Monte Ciesco Serra la Giumenta – Monte Croce – Saudiello) 14 torri eoliche, Pietraroja (Passo Vecchio – Monte Valluccio – Monte Pagliarelle – Monte Cepponeta – Serrone – Serra del Carpino – Triari – Valle Cupa) 40 torri eoliche, incidono nei suddetti Habitat Prioritari 6210 e 6220. Ciononostante, nelle autorizzazioni rilasciate a seguito di istruttoria per la Valutazioni di Incidenza, non risulta mai considerata la presenza di tali habitat e di conseguenza non risulta applicato l’art. 6 comma 4 della Direttiva 92/43, recepita dallo Stato Italiano con DPR 357/97, relativo alle misure compensative “necessarie per garantire che la coerenza globale di Natura 2000 sia tutelata”.

Inoltre, non è stata considerata l’incidenza dei sei progetti eolici, sia singolarmente sia cumulativamente, sui Siti di Interesse Comunitario limitrofi, anche se localizzati nella Regione Molise.

Per questi motivi è stato richiesto:

– alla Commissione Europea, di avviare un’istruttoria finalizzata all’apertura di una procedura di infrazione contro la Repubblica italiana per violazione della direttiva 92/43 CE, in quanto la Regione  Campania ha autorizzato molteplici impianti nel perimetro di un SIC senza considerare i loro effetti cumulativi sull’habitat, omettendo di fissare le misure compensative sugli habitat prioritari presenti e, infine, omettendo di considerare l’incidenza sugli altri siti di interesse comunitario limitrofi alla Regione Campania di annullare le autorizzazioni già rilasciate per la realizzazione di parchi eolici nel perimetro del SIC “Pendici meridionali del Monte Mutria” e di astenersi dal rilasciare nuove autorizzazioni;

– al Corpo Forestale dello Stato – Coordinamento Provinciale di Benevento, di vigilare al fine di garantire la corretta conservazione del Sito di Interesse Comunitario;

– alla Procura della Repubblica di Napoli di accertare eventuali reati connessi alla valutazione di impatto ambientale ed alla autorizzazione unica degli impianti eolici sopra indicati, anche in relazione a eventuali falsi configurabili nelle progettazioni e negli elaborati di valutazione di incidenza, che non indicano le interrelazioni tra tutti i progetti né l’impatto sugli habitat prioritari e l’incidenza sui SIC limitrofi anche se localizzati nella Regione Molise.

 

Giuseppe Fappiano

Benevento, 3 settembre 2014

In allegato la cartina della simulazione degli impianti eolici previsti nell’area.

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