Si sono conclusi lunedì 4 Agosto i lavori di OpenCultivar. L’iniziativa, nata grazie ad un percorso di studio del territorio condotto da Rural Hub e Tabula Rasa Eventi in sinergia con Gal Titerno, ha avuto come obiettivo quello di indagare le possibilità di innovazione in agricoltura e olivicoltura al fine di promuovere nuove forme sostenibili di sviluppo. L’olio di San Lupo, uno tra i migliori d’Italia per proprietà chimiche ed organolettiche, è prodotto con sapienza dai vecchi maestri della terra che continuano un tradizione di olivicoltura antichissima trovandosi, però, a dover affrontare una sempre più massiccia crisi del settore. OpenCultivar ha avuto l’obiettivo di capire quali fossero le reali possibilità di sviluppo per questo prodotto di eccellenza e di utilizzare i nuovi mezzi di comunicazione per attuare un serio processo di promozione. Per questo l’iniziativa ha avuto come protagonista il dialogo e il confronto attivo tra i maestri della terra, i giovani cittadini e gli esperti dei nuovi mezzi di comunicazione. L’idea alla base di questo tipo di approccio alla promozione della tipicità è che, grazie all’interconnessione incessante, tipica della società moderna, i borghi rurali smettono di essere lontani e arretrati rispetto alle grandi metropoli. Si apre la possibilità quindi, per gli abitanti di queste piccole realtà, di portare sull’infosfera la loro individualità culturale e quindi di influenzare, con le loro scelte, la collettività. Per raggiungere questo scopo è stato fondamentale lo storytelling dell’intero evento curato, minuto per minuto, da tutti i partecipanti utilizzando Twitter. E’ stato proprio il famoso social network il mezzo principale utilizzato per diffondere l’esperienza e per creare quei contenuti sull’infosfera fondamentali per iniziare il processo di valorizzazione delle tipicità del proprio territorio. Nel corso del Workshop i ragazzi sono stati divisi in gruppi di lavoro con lo scopo di analizzare i vari elementi di influenza che l’olio di San Lupo ha sulla vita della popolazione locale, analizzando l’impatto economico e le possibilità dei sviluppo per la comunità, i fattori ambientali e le tecniche olivicole che rendono questo prodotto un’eccellenza e gli effetti sull’alimentazione e sulla salute. L’indagine su questi temi è stata svolta tramite il confronto con gli esperti del settore olivicolo che tentano di portare l’eccezionalità del loro prodotto nel mercato senza scendere a compromessi. Nel corso della manifestazione, i partecipanti hanno potuto visitare alcune aziende locali produttrici di olio, ripercorrendo le principali tappe della filiera olivicola. Fondamentale è stata la visita all’oliveto, dove, tra le piante che regalano ogni anno migliaia di drupe profumate, sono stati illustrati ai partecipanti le procedure essenziali nella cura dell’olivo quali la potatura e la raccolta, e al frantoio, dove, tra i moderni macchinari, ha luogo il processo di oleificazione. Nel corso del workshop è emerso che l’olio di San Lupo, pur avendo qualità chimiche ed organolettiche eccezionali, non è sufficientemente valorizzato e pubblicizzato. Sarebbe necessaria una campagna di marketing adeguatamente realizzata, sulla base della nuova concezione di cibo, portata avanti dai giovani in collaborazione con i maestri oleificatori, anche attraverso l’infosfera che rappresenta il migliore mezzo per ottenere una maggiore visibilità su ampia scala. Se è vero che l’obiettivo è quello di valorizzare un prodotto di alta qualità è anche vero che le tecniche di produzione e conservazione possono e devono essere sempre migliorate: tanto si può ancora fare sia sul piano del potenziamento della qualità del prodotto, sia su quello dell’abbattimento dei costi. Questo processo è fondamentale se si vuole sperare di portare sul mercato un prodotto competitivo, come sottolineato più volte da Nicolangelo Marsicani, produttore pluripremiato di olio extravergine d’oliva. Per raggiungere questo scopo è stata anche prospettata l’istituzione di una “Università dell’Olio” per promuovere il prodotto e al tempo stesso istruire le nuove generazioni sulla produzione e conservazione dell’”Oro verde”.
All’evento ha partecipato anche un gruppo di studenti del Telesi@, tra i quali vi erano i membri del corso di videoproduzione. Gli studenti hanno avuto l’opportunità di approfondire e documentare il tema della salvaguardia e della promozione della propria individualità tramite l’utilizzo corretto e intelligente dei nuovi mezzi di comunicazione, producendo materiale multimediale che seguisse ogni fase del progetto. I ragazzi hanno prodotto, infatti, quattro spot focalizzandosi sulle particolarità della cittadina di San Lupo, sottolineando l’importanza di un’interconnessione tra sviluppo agricolo e sviluppo paesaggistico, e un video finale riassuntivo di tutta l’esperienza di OpenCultivar.
Evento centrale del workshop è stato il convegno tenutosi sabato 2 Agosto. Si sono potuti riunire, infatti, tutti i rappresentanti degli ambiti coinvolti da OpenCultivar: dalle rappresentanze della città di San Lupo, agli esperti del settore olivicolo, all’amministratore delegato di GAL Titerno Elio Mendillo, all’esperto di Rural Social Innovation il prof. Alex Giordano. Al convegno, a cui ha partecipato anche il dirigente dell’IIS Telesi@ la prof.ssa Domenica Di Sorbo, si è discusso delle problematiche e delle reali possibilità di sviluppo per l’olivicoltura sannita.
L’elemento di maggior difficoltà nel processo di promozione e valorizzazione dell’olio di San Lupo è la mancanza di giovani competenti, in grado di lavorare in sinergia con la sapienza delle vecchie generazioni, avvalendosi di quei mezzi di comunicazione di massa che sono ormai fondamentali per qualsiasi campagna marketing. Si capisce qual è l’importanza che la scuola ha in questo processo: essa, infatti, invogliando i giovani e dando loro la possibilità di partecipare a eventi come OpenCultiva dà il via alla formazione di nuovi individui qualificati e interessati allo sviluppo del settore agricolo e quindi impegnarsi in questa direzione.
Il concetto del coinvolgimento sempre più ampio dei giovani all’interno del processo di valorizzazione del territorio è stato sottolineato con particolare enfasi dallo stesso Elio Mendillo che si è detto felice di constatare che il Telesi@ è sempre presente e attivo in tutte le manifestazioni di questo tipo e che tanto fa, in prima persona, in questa direzione.
Giuseppe Viscusi e Vincenzo Migliore
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