Il “Fronte Sannita per la Difesa della Montagna” si occupa del nostro territorio dal Matese Sud-Orientale e abbraccia i territori di Pietraroja, Cusano Mutri, Cerreto Sannita, Guardia Sanframondi, San Lupo, San Lorenzo Maggiore, Pontelandolfo e Morcone. Un’area ricca di produzioni pregiate che ha fatto conoscere i prodotti Sanniti nel mondo. Nella stessa terra, secondo Pino Fappiano, portavoce del “Fronte Sannita per la Difesa della Montagna” ci sarà una devastazione del territorio di immani proporzioni che determinerà la morte di pascoli e colture specializzate e di un’ecosistema di fragile equilibrio. Fappiano fa riferimento ad “foresta d’acciaio e cemento” di pale eoliche in parte già autorizzata. Secondo Fappiano: “la devastazione che si concretizzerà con decine e decine di ettari di pascoli devastati dal cemento e dalle migliaia di particelle di terreno che saranno espropriate per costruire le strade di collegamento tra le pale eoliche e per far passare i pericolosissimi cavidotti (aerei ed interrati), che insieme alla corrente elettrica ad alta tensione, porteranno con se cariche di morte. Appezzamenti di terreno su cui ci sono uliveti secolari che saranno estirpati o vigneti specializzati che saranno distrutti dalle ruspe. Un bubbone, un cancro che espanderà le sue metastasi e che determinerà la morte definitiva dei nostri territori.
Questo è ciò che rischieremo in nome della speculazione che arricchiranno le multinazionali del vento ed impoveriranno i territori”. L’appassionato Pino Fappiano ci informa anche dei possibili rischi alla salute se l’iter di approvazioni e di espropri avrà luogo:
- Inquinamento da rumore per esposizioni al rumore a bassa frequenza, sindrome da turbina eolica (un’autentica malattia di natura neurologica);
- Rischio elettromagnetico da cavidotti (aerei ed interrati);
- Effetto stroboscopico delle pale eoliche;
- Possibile rottura della pala eolica con conseguente lancio a grande distanza di detriti e parti meccaniche;
- Effetti a lungo termine, derivanti da esposizioni prolungate anche a dosi di centinaia di volte inferiori a quelle stabilite per proteggersi dagli effetti immediati (per esempio un’abitazione situata vicino ad elettrodotti, cavidotti, cabine di trasformazione ecc.).
Il portavoce del “Fronte Sannita per la Difesa della Montagna” conclude in questo modo: “Fossero solo rischi e non certezze, già solo questo dovrebbe farci meditare seriamente su quale futuro vogliamo costruire per le future generazioni e sarebbe da incoscienti rischiare tanto solo per far guadagnare miliardi di euro ai “signori del vento”, alle multinazionali straniere le quali a noi, oltre a lasciarci le briciole, ci lasceranno devastazioni e malattie”. Per approfondire l’argomento e per leggere il comunicato completo: altocasertano.wordpress.com
Giovanni Forgione