Come si sa, gli alunni delle terze medie annualmente, nel mese di febbraio, vengono chiamati a scegliere l’istituto superiore che dovranno frequentare nel successivo anno scolastico. È una indicazione obbligatoria, derivante dalla norma che ha innalzato l’obbligo scolastico da quattordici a sedici anni di età. Per orientare al meglio la scelta dei giovani studenti, le scuole medie organizzano attività e programmano incontri con rappresentanti degli istituti superiori, nel corso dei quali ogni scuola si presenta e cerca di rendere il più possibile accattivante  la propria offerta formativa. È chiaro che, nella circostanza, ognuno fa il proprio gioco: si fa propaganda e  si cerca di “piazzare” il proprio prodotto, in regime di concorrenza, non sempre leale, con i colleghi di altre istituzioni scolastiche. Si assiste, talora, ad una vera e propria guerra di conquista, una sorta di campagna acquisti, come avviene nel mondo del calcio, proponendo, al posto di ingaggi mirabolanti, novità che non innovano,  percorsi esclusivi,  esiti entusiasmanti.

Ciò è determinato, indubbiamente, dalla denatalità, dal proliferare degli indirizzi di studio presenti sul Territorio e dalla necessità di riempire le caselle nell’organico di diritto delle singole scuole. Ma il gioco, insieme con le bocce, si ferma – o si dovrebbe fermare – con il termine stabilito dal Ministero per la chiusura delle iscrizioni, che quest’anno è caduto  il 28 febbraio.

E alla scadenza di questo termine, di norma, che ci si dovrebbe aspettare? Che ogni scuola, come avviene per le formazioni politiche dopo una tornata elettorale, esamina i numeri degli iscritti, fa i propri conti, valuta l’efficienza dell’azione persuasiva messa in atto e comincia a pensare all’anno successivo.

E invece …

Corre il secondo anno da quando Mons. Michele De Rosa ha chiamato il preside Andrea de Rosa, dirigente di alto spessore,   a reggere le sorti del prestigioso Liceo Classico paritario “Luigi Sodo” di Cerreto Sannita e sono  due anni che, purtroppo si assiste – da parte  di altre scuole – al  fenomeno  dell’accaparramento degli alunni, che hanno liberamente scelto il  Liceo cerretese , per dirottarli verso altre scuole, realizzato mediante stringenti sollecitazioni esercitate su famiglie e studenti.

È appena il caso di notare che l’iscrizione – on line o cartacea – fatta a febbraio, non è “preiscrizione” (suscettibile di cambiamento) come ai bei tempi, ma è iscrizione a tutti gli effetti, irrevocabile, fatti salvi gravi motivi.

E l’accerchiamento, il “rastrellamento” sulla base di quali argomentazioni si fonda? Viene detto ai contattati: “Che vi siete iscritti a fare? Tanto, la classe non si forma e sono costretti a chiudere”. L’intento denigratorio è plateale, come la menzogna e la scorrettezza.

Tutto ciò a  fronte di un  comportamento, nel presentare l’Istituto, del tutto lineare, rispettoso delle regole e delle persone. i responsabili del “Sodo” non si sono  mai permessi di esprimere giudizi di valore sulle persone e/o sulle scuole, e, con grande nonchalance, non hanno  ribattuto  a delle  “bufale” che venivano messe in giro. È  bene dirlo ad alta voce: confortati dall’alto numero di iscritti, il liceo “SODO”  continua, continua nella sua missione, ad onta delle cornacchie.

Viene, però, da chiedersi: perché coartare la volontà di alunni e genitori? A che pro? Si vuole la morte del “Luigi Sodo”? Al riguardo  è bene precisare   ai “cacciatori” di alunni che:

  • – esiste un fondamentale diritto di libertà che va sempre salvaguardato;
  • – esiste una legge dello Stato (la n. 62 del 2000), che fonda il sistema nazionale di istruzione sulla scuola statale e sulla scuola paritaria;
  •  – la scuola paritaria svolge un servizio pubblico;
  • – l’art. 33 della Costituzione proclama la libertà di insegnamento e che la legge deve assicurare agli alunni della scuola paritaria le stesse opportunità della scuola statale;
  • – gli integralismi, così come i totalitarismi, sia di destra che di sinistra, sono estremamente negativi.

 Ada Gagliardi

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1 commento

  1. Da leggere con attenzione pensando ai nostri figli. La collega Gagliardi ha centrato tutti i punti di questo assurdo mercato delle iscrizioni che la legge, e la mancanza di coscienza civile, fa fare. I ragazzi, e le famiglie, andrebbero lasciati liberi di decidere, al di la delle offerte, o “profferte” di azioni poco serie aventi l’unico scopo di accaparrarsi il ragazzo. E’ un mercato penoso di inciviltà. E fa bene il glorioso Luigi Sodo a schierarsi apertamente contro questa patetica moda. Ma, dice un vecchio proverbio cerretese: “l’ vin bon s venn senza a frasca”… e il Luigi Sodo non ha bisogno di specchietti per le allodole da mostrare a chi non capisce che dal corretto approccio alla “maturità” dipende il futuro dei nostri figli. Io sono sempre orgoglioso di aver “scaldato” i banchi del L. Sodo. Certe lezioni, di letteratura e di vita, le ricordo ancora con piacere. E mi accompagneranno per il resto della mia vita.

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