Le notizie sempre più recenti riguardo alla costruzione del nuovo Centro Diocesano previsto nel territorio del Comune di Telese Terme, sono ben accette dai fedeli, dalla comunità locale e dalle persone che vogliono un concreto sviluppo sociologico e religioso del nostro territorio. Come ogni evento, alcune riflessioni imposte dalla storia recente, penso siano utili per una espansione più ecologica e legale della Valle telesina, nella fattispecie della comunità telesina. Ogni tentativo di valorizzare un territorio, deve porre, fondamentalmente, la valorizzazione di menti e manovalanza locale, da far sentire orgogliosa e sempre più partecipe di una crescita che sta mettendo buoni frutti per poter essere parte attiva di un tessuto sociale che si sta mettendo su giusti binari per dimenticare eventi ormai alle spalle.

Ogni territorio in crescita, si contraddistingue, quindi, in professionalità, capacità e passione, che i suoi cittadini profondono quotidianamente con concreti fatti e azioni più consapevoli riguardo al proprio ambiente circostante. La crisi del settore edile, che negli ultimi anni sta letteralmente strozzando una parte importante della  economia nazionale, non ha di certo risparmiato il nostro territorio che sempre di più sta economicamente sprofondando vivendo una quotidianità agonizzante. L’edilizia  e’ uno dei motori  fondamentali della nostra economia .

Nella sola Telese Terme, l’intera filiera produce reddito per oltre  250 nuclei familiari apportando purtroppo, oggi, un minimo di capacità di spesa  ad oltre 700 cittadini di tutte le età. Una percentuale pari al  50,5% dell’economia dell’intera Valle telesina  è costituita da piccole e medie aziende edili , da artigiani come imbianchini, elettricisti, carpentieri, pavimentisti e tant’altro. A questo va aggiunto, inoltre,  tutto il mondo della distribuzione e vendita  di prodotti edili ed affini.

Detto ciò in premessa, l’Associazione Politico culturale Cittadini in Movimento Telese Terme,  chiede a gran voce, alla Diocesi di Cerreto Sannita, a  monsignor Vescovo, Michele De Rosa, ma anche all’Amministrazione Comunale di Telese Terme, che la costruzione di questa importante e imponente struttura religiosa che avrà un costo di sei milioni di euro e che non prevede obblighi di gare d’appalto pubbliche, sia eretta da artigiani del settore appartenti alla nostra Comunità diocesana con particolare attenzione a quelli della Valle telesina e a quella della Valle del Titerno.

Questo per far si che l’intero territorio ed i suoi cittadini possano essere innanzitutto realmente partecipi, soprattutto economicamente alla costruzione di un edificio culturale e religioso come quello previsto.

Nel contempo si auspica che non vengano effettuate scelte su  ditte di costruzioni  poco note e non appartenenti al nostro tessuto sociale, economico e culturale. Siamo per un reale sostegno delle buone iniziative, in appoggio e mai in contrasto con fatti ed idee che apportino benefici al tessuto sociale telesino  allargato ed è per questo che vogliamo che la storia insegni a non tornare su strade battute in passato da politiche territoriali e locali non condivisibili.

Augurandoci che le eccellenze imprenditoriali, artigiane e commerciali locali del settore edile riescano ad essere parte attiva nella costruzione del nuovo complesso culturale e religioso, porgiamo a tutti coloro i quali sono oggi impegnati nell’elaborazione di questo progetto l’invito a compiere scelte saggie e ponderate per il bene di tutta la nostra comunità.

Telese Terme 20/11/2013

Antonio Castellitto, Luigi Zito, Vittorio Vallone

Comunicato inviato da Luigi Zito

 

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1 commento

  1. Monsignor Vescovo, Michele De Rosa in seguito alle parole e al cuore del vostro Papa dovreste ripensarci nel non regalare questi sei milioni ai nuclei familiari più bisognosi. Lo so che fate molta carità ma finchè ci sarà un solo povero la chiesa avrà fallito.

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