Il Centro Socio-Culturale Anziani “San Pio” di Telese Terme, in prosieguo degli appuntamenti del “Sabato insieme”, nella prima serata di sabato 09 Novembre u.s., nei locali associativi, ha avuto “ospite” l’Architetto Vincenzo Vallone che, con grande disponibilità e provata professionalità, ha relazionato sul tema della conferenza-dibattito riguardante “Il Campanile della Chiesa parrocchiale di Santo Stefano P.M. di Telese Terme” di cui è stato ideatore e progettista e direttore dei lavori.

Con vivo compiacimento si è riscontrata una buona partecipazione di associati che si sono dimostrati attenti e molto interessati all’argomento trattato, per cui l’Architetto Vallone ha illustrato in modo dettagliato e completo sia la progettazione che la costruzione del Campanile, motivando con calore e passione l’impiego dei vari materiali utilizzati.  In  un passaggio della sua esaustiva relazione  ha  spiegato -tra l’altro- i motivi che hanno determinato la scelta di adoperare, nella mescolanza del calcestruzzo colato in cassaforma, gli inerti ricavati dalla macinazione della “brecciata di San Lupo” che è caratterizzata dalla varietà cromatica che dal beige tende al marrone e dal verde a giallo. Ha ottenuto, in tal modo, il bel risultato di far intravedere nella massa di cemento a vista -a superficie martellata e bocciardata- la punteggiatura della pietra colorata trattata poi con vernice idrorepellente, protettiva, trasparente ed incolore.

L’Architetto Vallone ha anche  voluto evidenziare l’impiego di materiali locali,prodotti cioè nel Sannio telesino di cui fa parte il nostro territorio ed ha continuato la sua brillante e chiara relazione parlando dei vari pannelli triangolari, in terracotta policroma che, con dei bassorilievi in maiolica smaltata,  rappresentano alcuni momenti salienti della storia di Telese. Ha spiegato, infine, che le campane sono quattro: due della vecchia chiesa del XVIII sec. e due di nuova fusione realizzate dalla fonderia Marinelli di Agnone.     Il “Campanile” ha un’altezza di 26.30 metri ed è stato realizzato negli anni tra il 1992 ed il 2000:il 25-Giugno-1992 il Vescovo Mons. Mario Paciello benedisse  “la posa della prima pietra”;il  15-Aprile-2000 il  Vescovo  Mons. Michele  De Rosa  benedisse il  Campanile completato!

Dopo aver ampiamente trattato il tema inerente “Il Campanile” l’Architetto Vincenzo Vallone, avendone ricevuto richiesta da un gruppo di associati presenti, con la sua innata e cortese disponibilità, ha fornito notizie anche sul “Monumento ai Caduti” posto nei “Giardini Fausto e Iaio -vittime del terrorismo” antistanti l’Edificio Scolastico della Scuola Primaria di 1° grado.Ha iniziato il suo “racconto” relativo al Monumento partendo dall’idea scaturita dopo che aveva osservato attentamente alcuni dei numerosi “Moai” dell’isola di Pasqua (in lingua nativa: Rapa Nui, letteralmente “grande isola/roccia”), situata nell’oceano Pacifico meridionale ed appartenente al Cile.I Moai sono delle statue monolitiche ricavate in un unico blocco di tufo vulcanico, poste lungo le coste dell’isola. Si ritiene siano augurali, portatori di benessere e prosperità dove volgono lo sguardo; molti di essi sono rivolti verso il mare per auspicare sempre un’abbondante pesca.L’Architetto Vallone ha realizzato il “Monumento ai Caduti” tenendo presente il significato dato ai “Moai” dai nativi dell’isola di Pasqua.  Sono stati infatti realizzati dei blocchi monolitici in “Perlato di Pietraroja”, che sono stati sagomati in modo da offrire allo sguardo di un attento osservatore figure umane che “si guardano in faccia”, in trincea e nella società.

Il guardarsi in faccia in trincea può significare un ultimo muto saluto alla vita, un’intesa per non sentirsi soli e abbandonati di fronte alla morte, che può arrivare improvvisamente, in qualsiasi momento.  Significa sentirsi destinati a soccombere uniti o a raggiungere insieme la gloria della vittoria.

Il guardarsi in faccia in società sta a significare il volersi comprendere vicendevolmente, il voler aprire un colloquio che può produrre comunità d’intenti, il voler vivere un’esistenza di reciproca solidarietà aiutandosi l’un l’altro nei momenti di difficoltà ed anche godendo, in unione col prossimo, dei momenti belli che può offrire la vita.

Seguendo sempre il significato popolare dato ai “Moani” dagli abitanti dell’isola di Pasqua: Il guardarsi in faccia sia in trincea che in società può anche significare augurarsi a vicenda benessere e prosperità.

L’Architetto Vallone ha chiuso il suo lungo ed interessante intervento raccomandando, molto esplicitamente, a tutti i presenti di non valutare le cose che ci circondano basandosi soltanto sull’apparenza, ma impegnandosi a conoscerne la storia ed il significato.  Non è giusto dire “mi piace” o “è bello!”, oppure “a me non piace” o “non ha niente di bello!”, ma è molto importante e necessario, invece, che ciascuno si impegni sempre ad essere interessato alla conoscenza vera delle cose che ci circondano!

Tra un fragoroso e lungo scroscio di applausi è terminata la relazione dell’Architetto Vincenzo Vallone, che ha lasciato tutti pienamente soddisfatti. La serata, dopo i ringraziamenti della Presidente Lelieana Ionescu rivolti all’Architetto e ai soci intervenuti, si è conclusa in allegria consumando tutto quanto offerto gratuitamente dal Centro “San Pio”: gradevolissimi rustici e dolci, con bibite varie, acqua minerale e ottimo vino!

Telese Terme, 12-Novembre-2013

Angelo Leone Il telesino Doc

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