Italo Calvino ha scritto un bellissimo libro, dal titolo Le città invisibili, in cui vengono raccontate città immaginarie, fatte di sogni, desideri, memoria, segni. Esse costituiscono una trama invisibile della città moderna, che si presenta invece come continua, uniforme, in alcune circostanze, invivibile. Le città del libro sono raggruppate per serie, per esempio vi sono Le città sottili, Le città e gli occhi o Le città nascoste: si tratta di architetture visionarie che lasciano di stucco per la loro ingegnosità e per  la capacità di aprire nuovi spazi… soprattutto mentali.

Quando ho visto il telo che copriva il mosaico di Artimedia-Lecco (Società di servizi per adulti con disabilità), con sopra scritto Una città da tèssere, ho pensato che sarebbe stato un bel titolo per raggruppare alcune città invisibili di Calvino, città che, come Lecco, si rinnovano attraverso un delicato e pregevole lavoro di tessitura, cioè di scambio, di intreccio, di integrazione.

Così , il  grande mosaico di Artimedia (12 mq) mi sembra  non solo una bella opera artistica, realizzata dagli utenti di questa Associazione per la propria città, ma soprattutto testimonianza dell’arricchimento del tessuto cittadino,  grazie all’integrazione sempre più attiva e creativa  di tutti i suoi abitanti.

Una nota finale: scriveva Gaudì che è la diversità delle tessere che compongono un mosaico a conferirgli luce e profondità.

Il mosaico, realizzato dalle persone che si incontrano ad Artimedia,  è la piena conferma di questa riflessione dell’Artista.

Filomena Rita Di Mezza

 

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