
In relazione al ricorso presentato al T.A.R. Campania avverso la decisione della Provincia di Benevento di realizzare un impianto per il trattamento dei rifiuti (Bio-digestore) in territorio comunale di Telese Terme, si rappresenta che – nell’udienza dell’11 Settembre 2013- il Tribunale Amministrativo ha deciso di rinviare la decisione sulla sospensiva richiesta dai consiglieri comunali di opposizione e da alcuni cittadini residenti, nel caso la Provincia dovesse adottare atti contrari a quanto dichiarato ai Giudici amministrativi dallo stesso Ente.
Difatti, la Provincia, nell’ambito della causa ha espressamente dichiarato che: “Per quanto sopra appare risolutivo evidenziare, all’attenzione di codesto giudicante, che l’iter amministrativo di progettazione dell’opera è al momento interrotto”
Tale dichiarazione, contenuta negli atti di causa che ci riserviamo di acquisire e pubblicare, ha consentito ai Giudici amministrativi di non adottare alcun provvedimento e di riservarsi di decidere nel caso in cui la Provincia insista nel portare avanti la realizzazione del bio-digestore.
Il Gruppo di opposizione ritiene che la dichiarazione della Provincia relativa alla interruzione del procedimento, allo stato non è sostenuta da alcun atto amministrativo dello stesso Ente ma tiene conto solo della lettera del Sindaco di Telese Terme del 31 luglio scorso dalla quale si evince che “non è più praticabile l’ipotesi di installazione dell’impianto di cui sopra in località San Biase”, dopo che nel mese di Novembre 2012 e Marzo 2013, con due distinti atti, il Comune aveva sostanzialmente dato il lasciapassare alla realizzazione dell’impianto.
Dichiara il capogruppo Peppino DI CERBO: “Il risultato politico conseguito dal nostro Gruppo, come richiesto da tantissimi Cittadini, è stato quello di impedire la realizzazione di un’opera contraria gli interessi della nostra Comunità. Non serviva e non serve a Telese il Biodigestore e , soprattutto, non si poteva e non si può fare. La dichiarazione della Provincia che il procedimento sarebbe interrotto, è solo una manifestazione di intenti: bisogna adottare misure ed atti concreti e validi soprattutto per uscire da una fase di stallo a cui corrisponde un danno economico per i Cittadini della Provincia per la mancata utilizzazione di fondi che la Regione ha messo a disposizione da molto tempo. La Provincia deve cambiare musica perché questo tipo di impianto, in Valle Telesina, non lo vuole nessuno; tirarsi fuori se le competenze non sono più sue e passare la mano sulla gestione di risorse così importanti. Dispiace constatare che, ancora una volta, il Commissario della provincia smentisce sé stesso visto che aveva garantito una decisione entro fine Luglio. Anche in questo caso, non aveva specificato di quale anno”.
Il Capogruppo
Peppino di Cerbo
Testo inviato da Vincenzo Fuschini
Telese Terme 19.08.2013
salve ho seguito la vicenda biodigestore in valle telesina sui quotidiani, anzi su un quotidiano, Il Sannio giornale chiaramente impegnato per una parte politica.
Vorrei solo fare una breve considerazione in merito alla non senteza del tar, nel senso che il tar non si è espresso nel merito in quanto la Provincia di Benevento non ha mai avviato un procedimento per la realizzazione del Biodigestore, ma affidato all’ Università del Sannio uno studio di fattibilità, mi spiegate come si può solo pensare di fare un ricorso al tar per uno studio di fattibilità, mah.
Secondo me l’ opposizione dovrebbe dimettersi per manifesta incapacità.
Gentile Sig. o Sig.ra Gobi2013 nel prossimo comunicato stampa del nostro gruppo, corredato di documenti, Lei si potrà opportunamente indottrinare sulla vicenda ed eventualmente chiedere al Suo Vicesindaco (perchè spero Lei sia di Telese) quanto chiesto a Noi del gruppo di Minoranza. Non fosse altro perchè, sempre il Suo Vicesindaco, è stato politicamente sconfessato nella scelta del biodigestore da tutta la Maggioranza consiliare. Mi rendo anche conto che è impossibile per certi personaggi politici scendere dalla poltrona.
Gentile Sig. Fuschini che il vice sindaco scenda o non scenda dalla poltrona a me poco interessa, per stare su quella poltrona è stato votato dai cittadini di telese, quindi alle prossime elezioni saranno i cittadini a decidere se deve starci ancora o no, mentre a lei ( non so se è cons. di minoranza ) e alla lista telese 2010 l’ hanno mandata all’ opposizione.
Comunque lei ed il suo gruppo ancora non spiegate, quale luminare vi ha suggerito di fare un ricorso al Tar per uno studio di fattibilità.
E’ importante saperlo in modo che i cittadini alle prossime elezioni può darsi che vi daranno il loro sostegno.
per spiegare una cosa del genere ci vuole molto impegno, il tempo non manca, grazie.
Egregio Sig./Dott. o Prof. gobi2013, sono uno dei firmatari del ricorso al TAR. Il ricorso, da me sottoscritto, riguarda tre delibere ed una nota della Provincia di Benevento. Le delibere sono, come le è noto, atti che innescano un procedimento amministrativo soggetto ad impugnazione. Nel nostro caso le tre delibere erano pure dichiarate immediatamente esecutive. Lo studio di fattibilità, costato alle tasche dei cittadini una bella sommetta, non poteva essere e non è stato oggetto di impugnazione. Dopo queste precisazioni per i lettori di Vivitelese, mi consenta di chiederle alcune cose:
1. Può indicarmi un giornale che non sia chiaramente impegnato per una parte politica?
2. Se un giornale qualsiasi pubblica i seguenti documenti:
http://files.meetup.com/8373542/del385.jpg
http://files.meetup.com/8373542/cipe.jpg
http://files.meetup.com/8373542/commstr.jpg
a quale parte politica appartiene?
3. Lei chiede che dei consiglieri comunali debbano dimettersi “per manifesta incapacità”; alcuni cittadini hanno chiesto al Sindaco di adottare un regolamento comunale, senza il quale non si possono svolgere i referendum comunali su materie di particolare interesse generale. Il Sindaco, dopo 4 mesi, non procede ad adottare un atto previsto dalla legge. Quale motivazione suggerisce per richiedere le dimissioni del Sindaco?
Gentile gobi 2013, vorrei commentare anch’io ma non mi piace argomentare con chi si nasconde dietro un nick name. Vorrei gentilmente proporle di presentarsi col suo nome e cognome, come faccio io, Vincenzo Fuschini e Michele Clarizia. Sarà più bello interloquire guardandoci negli occhi, non le pare? Ma forse non può perché teme di compromettersi? Allora il consiglio è lasci perdere.
Sebbene Lei si continui a nascondere dietro al suo pseudonimo, io educatamente Le rispondo. Legga il nostro comunicato stampa che, penso, tra qualche minuto sarà pubblicato ache si Vivitelese e troverà le risposte. Ciò detto io posso anche sbagliare come minoranza, ma chi GESTISCE non può passare, con le sue scelte, sopra la volontà dei cittadini e sbagliare due volte. Il mio, eventuale, errore non determina danni alla collettività (il ricorso lo abbiamo pagato con i nostri soldi); gli errori di scelta di chi gestisce – vedi lo studio di fattibilità di € 40.000 della provincia- li paga la collettività, non certo l’ex assessore all’Ambiente.
Rispetto agli eventuali errori della minoranza, Le faccio presente che la Provincia non si è limitata a pagare lo studio di fattibilità ma ha dato mandato agli Uffici provinciali di redigere gli elaborati definitivi ed esecutivi. Questo le basta? Si vada a vedere i documenti che abbiamo pubblicato in passato. Spenda il suo tempo, come ho fatto io con numerosi amici e cittadini, ad approfondire gli atti amministrativi. Imparerà molte cose, anche se credo che Lei già conosca bene tutta la procedura. Infine, se la minoranza ha sbagliato tutto, perchè il Sindaco, il suo vice e la maggiornaza consiliare non sono andati avanti sulla scelta di realizzare il biodigestore a Telese? A fronte di questa scelta tanto “illuminata” perchè il sindaco ha fatto un passo indietro? Forse perchè non era convinto neanche Lui? Lei ed Aceto ci attribuite un potere di veto che non abbiamo. Abbiamo solo la prontezza di controllare, verificare e rendere pubbliche scelte amministrative “inopportune” e quando possibile opporci con gli strumenti di uno stato democratico.
Volevo solo ricordare, semmai ce ne fosse bisogno, che sappiamo il nome della persona che usa il nickname gobi2013, il regolamento di vivitelese, anche per i commenti prevede l’inserimento di nome cognome e recapito telefonico oltre la mail,
Si è preferito prima di ‘innescare’ una polemica sull’anonimato … condividere questa precisazione…
Per Vivitelese Giovanni Lombardi
come mai il mio commento è ancora in attesa di moderazione?
Gentile Giovanni sebbene io, per indole, non mi sottragga mai al confronto anche con chi si mette una maschera, per una questione di stile, devi ammettere che la discussione non è piacevole tra due interlocutori di cui uno si nasconde dietro un nickname. E poco cambia se solo la redazione conosce le generalità. T’immagini tante persone che dialogano in una piazza – anche virtuale se vuoi – e taluni parlano e interloquiscono con una maschera anonima. A me la cosa fa sorridere. Comunque la mia considerazione non vuole essere né una critica né una polemica. Ritengo che sia solo questione di stile di vita. Buona giornata a tutti i lettori.
Buongiorno Vincenzo, condivido, condividiamo talmente tanto le tue valutazioni, espresse anche da altri lettori, che stiamo considerando la possibilità, per il prossimo futuro, di rendere, in automatico, la visibilità del nome e cognome non trincerandosi dietro un nickname … come vedi, anche da situazioni apparentemente negative e problematiche possono nascere spunti di crescita. Buona giornata. Per Vivitelese Giovanni Lombardi
non capisco la vostra irritazione, io non mi nascondo c’era la possibilità di mettere un nick name e l’ ho fatto, non ho offeso nessuno, vorrei che si discutesse del biodigestore e sul fatto che il tar ha respinto il vostro ricorso, quindi ha ritenuto sbagliate le vostre argomentazioni, e giusto il procedimento adottato dalla provincia.
Invece voi siete a caccia del mio vero nome sfuggendo così alle questioni poste.
Il Biodigestore a Telese non si farà! Abbiamo argomentato in maniera dettagliata sulla questione del ricorso al TAR, quindi non Le spiego altro. Per quanto mi riguarda e, spero Le riguarda, c’è da essere felici per aver rispedito al mittente questo indesiderato regalo. I cittadini tutti, assieme al Gruppo di Minoranza, al Movimento 5 Stelle e altri spontanei movimenti che hanno raccolto oltre 900 firme hanno rifiutato tale regalo: la volontà popolare è ancora sovrana.
E’ molto deprimente, come cittadino, assistere a questi teatrini della politica in cui tutti cercano d’interpretare il ruolo di difensori dell’ambiente, e tutti sistematicamente, finiscono col peggiorare le cose, proprio a discapito dell’ambiente.
L’unica cosa strettamente necessaria per salvaguardare l’ambiente, è fin troppo chiaro da anni : il trattamento dei rifiuti va fatto a Km0, e per rifiuti non s’intende solo il biologico, ovviamente. Si può discutere sulle modalità ma non sul concetto che una comunità, piccola o grande che sia, possa esportare i suoi rifiuti fuori dal suo bacino di riferimento. E’ un atto criminale, noi non vogliamo i rifiuti altrui e non dobbiamo certo scaricare ad altri i nostri. Se da un lato si cerca di dimostrare che avremo risolto tutti i nostri problemi solo con un biodigestore o che, poichè la volontà popolare si oppone anche ad esso, è certa solo una cosa: il problema, gravissimo, non solo non è risolto ma conduce strettamente,ancora, a due conseguenze disastrose : al nostro ambiente ed alle spese crescenti per arginare il problema a carico dei cittadini.
Gentile Sig. Di Santo non mi sento tra quelli che partecipano al teatrino della politica ma tra quelli che cercano di interpretare le soluzioni al problema:
1) sul ciclo dei rifiuti, ormai, c’è poco da inventare; basta copiare quello che società più virtuose hanno messo in atto;
2) nel 2007 io stesso, con l’aiuto degli uffici preposti tra cui su tutti Michela Di Muccio e l’allora Segretaria Dott.ssa Lina Columbro scrivemmo e avemmo finanziato un progetto di servizio civile dal titolo Riciclo+Riuso+Riduzione=0 Rifiuti. Il progetto che proponeva tutta una serie di soluzioni, non ultimo, la formazione e l’informazione ai cittadini, purtroppo fu gestito male dall’allora Amministrazione Capasso e non sortì i risultati previsti;
3) nel 2009, da assessore in carica, ho redatto il nuovo regolamento sui rifiuti con tutti i dettagli di raccolta differenziata molto spinta. Purtroppo, per le note vicende, quell’amministrazione durò pochissimo. Nonostante ciò ebbi la sensibilità istituzionale di informare l’allora assessore provinciale all’ambiente del regolamento redatto che doveva solo essere approvato da una futura maggioranza. Quel regolamento non è stato mai approvato né altri sono stati redatti.
Questa la storia. Ad oggi ritengo che bisogna iniziare con piccoli progetti mirati alle piccole collettività:
1) compostaggio domestico per le case rurali: riduce il monte rifiuti all’origine; riduce i Km percorsi dai camion dei rifiuti con riduzione dell’inquinamento indiretto; riduce il costo del 30% della TARSU o TERS per queste famiglie;
2) favorire la vendita dei prodotti alla spina: coinvolgere la media distribuzione per la vendita di tali prodotti non facendo loro pagare la TARSU o TERES sui mq utilizzati per la vendita di tali prodotti; Conferire agli esercizi commerciali un logo “verde” comunale;
3) attivare l’isola ecologica e, possibilmente, promuovere lo scambio gratuito di materiali ingombranti ancora utili e funzionanti;
4) raccogliere l’olio esausto presso le abitazioni;
5) raccogliere gli sfalci dei giardini con cassonetti di prossimità;
6) attivare dei progetti sociali per l’utilizzo di cibi cucinati ed invenduti e/o non consumati dalle mense o rosticcerie.
7) invogliare l’uso di acqua del rubinetto mediante l’attivazione sul suolo cittadino di fontane che erogano acqua esclusiva dell’acquedotto campano (acqua con una durezza minore rispetto a quelle del Grassano).
8) Raccogliere pile e farmaci.
Insomma, non mi voglio dilungare, ma vede, prima di giungere alla realizzazione di un impianto male dislocato e certamente male dimensionato bisogna prima attivare piccole buone pratiche. Poi, forse, sarà anche necessario il biodigestore ma ubicato in un luogo idoneo.
Questo mie considerazioni certo, da sole, non aiuterebbero a risolvere il problema dei rifiuti ma assieme a tante altre soluzioni “minimaliste” potrebbero ottenere grossi risultati anche e soprattutto in termini di costituzione di una coscienza sensibile alle problematiche ambientali.
Ho sempre ritenuto che l’ottimo è il nemico del bene. Non concepisco l’idea: “O biodigestore o niente”. Tra il biodigestore ed il nulla ci sono tantissime altre pratiche da attivare.
Buona giornata.
Gentile Fuschini, credo che la risposta al mio intervento conferma invece, pienamente, proprio quanto ho esposto perchè chiunque parla di trattamento rifiuti ha una sua ricetta magica che in genere è vedere solo in parte ciò che andrebbe fatto per affrontare un problema molto più complesso.
E’ molto facile dire che la soluzione migliore è non produrre rifiuti. Molto più difficile arrivarci. Direi da ipocriti, pensare che ci possa arrivare in tempi modesti e francamente bestiale, se si può pensare che i rifiuti indifferenziati prodotti nel passato, che produciamo tutt’oggi e che continueremo a produrre finchè non si raggiunga un modello sociale più efficace, praticamente non esistono (nemmeno nei tuoi suggerimenti).
Convertire il rifiuto biologico, con biodigestore o altro sistema (condivido la tua opinione in merito ma non è certamente esaustiva) è ovviamente una cosa da fare ma è solo una parte del problema, forse, anche la meno preoccupante.
Perchè nessuno parla di come si debba trattare, a km 0 ovviamente, tutto il resto, che è la parte veramente dannosa per l’ambiente e per i contribuenti?
Io credo che le ragioni vanno ricondotte al rischio dell’impopolarità. Credo però, che un buon politico debba correre questo rischio, perchè purtroppo le scelte da fare, quelle suggerite da tutti gli organi ufficiali della materia, sono difficili da far accettare alla gente, ma, assolutamente necessari.
Molto interessante la discussione, ma manca un elemento che potrebbe essere prezioso per tutti gli attori:
ci si dimentica che il biodigestore che si voleva portare a Telese Terme ha una portata di 3000 t/anno e che Te3lese Terme produce circa 800 t/anno di forsu. Per tenere in funzione l’impianto mancano 2200 t/anno, da dove verranno? Ora come vedete ben il 74% della “materia prima” non avrebbe il requisito km. 0 e, inoltre non saremmo in grado di controllare la “qualità” di tale materia prima. Perché, quindi, spendere tanti soldi della collettività (che potrebbero essere più utili altrove, a Sant’Arcangelo Trimonte per esempio)per un impianto che non ci serve, quando delle compostiere risolverebbero lo stesso il problema e a costi molto più contenuti raggiungendo, per quanto riguarda la FORSU il fatidico “rifiuti 0”?
Sergio, mi sembra di capire che il tuo ragionamento funziona così… nel nostro appartamento non abbiamo un bagno perché lo riteniamo sconveniente. Decidiamo di non costruire nemmeno una bella doccia larga per evitare che il nostro dirimpettaio venga a lavarsi da noi, in fondo non averla, si può evitare di sudare… ma è estate e per non puzzare mi lavo a pagamento dalla signora di sotto, per le altre funzioni, finché non impariamo a vivere d’aria, c’è sempre il water del signore di sotto …sempre a pagamento!
Non credi che sia difficile vivere una vita a salire e scendere scale con braghe , asciugamani e portafogli in mano?
No non mi pare che tu abbia capito. Il tuo discorso è assolutamente il contrario di quello che voglio dire. Se la cosa ti fa capire meglio, utilizzo la tua metafora:
Spendo una cifra blù per costruirmi un bagno stratosferico nel quale possono si possono lavare 50 persone contemporaneamente. In famiglia siamo in due e quindi per ammortizzare una spesa così alta sarei costretto a far venire in casa mia altre 48 persone a lavarsi a pagamento.
Di conseguenza si creerebbe un pericoloso movimento di persone che puzzano e che quindi mi creano un disagio, inoltre non potrei mai essere certo che non mi attaccheranno qualche malattia. Inoltre dovrei assumere qualcuno che ripulisse e portasse via la biancheria sporca.
Morale: a che mi serve un bagno così se posso tranquillamente usare il mio bagno senza puzzare, senza fastidi, senza rischi, senza spendere una cifra blu etc…
Ora, se mi sono spiegato, bene; in caso contrario ritengo che questa polemica sia durata abbastanza e rischi di scadere, se protratta, in tenzone politica. Quindi ti saluto, è stato bello confrontarsi con te, ma esco dalla discussione.
Ero certo che mi avresti detto ancora che non ho capito, che sono polemico e che annoiamo chi ci legge: è diventato un classico!
In quanto a non aver capito provo a rispiegarmi, il confronto d’idee discordanti non è polemica e se gli amministratori di Vivitelese ritengono i miei post sufficientemente garbati e non offensivi tali da pubblicarli, nessuno è obbligato ad annoiarsi a leggerli.
La mia metafora sul bagno è stata liberamente ispirata al concetto che tira in ballo Kundera nel suo “l’insostenibile leggerezza dell’essere” che a sua volta attinge da Kitsch. Il bagno è il luogo dove l’uomo moderno tratta i suoi escrementi, attività fondamentale quanto la nutrizione. Mentre la stanza da pranzo esiste da tempi arcaici, il bagno è solo un’invenzione recente. Neanche il Re Sole ne aveva uno. Ovviamente, senza addentrarci in altre implicazioni socio-antropologiche che nemmeno saprei affrontare, si può semplificare dicendo che, la consapevolezza di dover trattare i propri escrementi senza riversarli dal balcone segna un passo di civiltà dell’uomo moderno. In molte aree del mondo, purtroppo, il bagno non esiste ancora. Detto questo, parallelamente, finchè una società non ha una corretta filiera del trattamento dei rifiuti, non può considerarsi civile. I rifiuti prodotti dall’uomo sono svariati. Una parte sono biologici ma la parte più consistente sono plastiche, metalli, fibre, composti indifferenziabili e via discorrendo.
Credo che tu convenga che la nostra area di riferimento, comune, città telesina o provincia, non fa quasi nulla in merito ed è come se noi, nell’esempio che ti ho citato, non avessimo il bagno. Se dici che possiamo lavarci tranquillamente da soli senza dare ospitalità a nessuno, sbagli, perché ci laviamo e facciamo i bisogni sistematicamente in bagni altrui o facciamo cataste di ecoballe che finiscono incendiate (vedi recente post) Chiaro?
Sulle filiere del differenziato poi, leggi qua http://www.ansa.it/legalita/rubriche/cronaca/2013/09/21/Riciclo-illegale-rifiuti-pesa-Italia-fino-7-miliardi_9337213.html
E poi http://www.etribuna.com/aas/it/energiaambienteras-othermenu-83/44708-eurispes-insieme-a-polieco-per-riciclare-la-plastica.html
e poi mi dici se possiamo sentirci tranquilli anche quando le materie plastiche che noi differenziamo entrano in un mercato illegale dall’esportazione alla reimportazione.
Quando si promuovono azioni sociali per contrastare lo sviluppo di sistemi per lo smaltimento o riconversione dei rifiuti, a qualsiasi livello, possiamo parlare dell’opportunità di trovare una sede più adatta, una modalità più idonea alle caratteristiche del territorio ma quando ci si limita all’opposizione secca, lo ritengo un atto criminale.