Il perdurare della crisi economica, che ha colpito la Campania ed in particolare il Sannio con la perdita di migliaia di posti di lavoro, produce i suoi effetti non solo sulla condizione del reddito del lavoratore, ma anche sui destini dei giovani campani e sanniti, in particolare di tanti ragazzi impegnati nel percorso di formazione universitaria.

Molte famiglie non hanno le risorse per garantire la prosecuzione del percorso di studi universitari ai propri figli. Sarebbe auspicabile che a fronte di queste evidenti difficoltà, l’Università degli Studi del Sannio, il Conservatorio di Musica “N. Sala”e l’ADISU di Benevento venissero incontro ai bisogni dei figli di chi ha perso il lavoro, di chi è in mobilità o che non percepisce stipendi da mesi.

Questo potrebbe garantire nella sostanza e non solo nella forma il diritto costituzionale all’istruzione, permettendo a tanti ragazzi “capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi”,che “hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”, per i quali, invece, si potrebbe aprire la strada obbligata dell’abbandono scolastico e dell’immigrazione.

Cercare e trovare gli strumenti per garantire le fasce disagiate, quelle maggiormente penalizzate dalla crisi che investe soprattutto il Sannio, attraverso riduzione consistente dei costi per l’iscrizione all’università, per l’acquisto dei libri di testo, per le spese di trasporto, ecc è un obiettivo inderogabile per permetterebbe la formazione universitaria a tanti giovani di famiglie che vivono spesso al di sotto della soglia di povertà.

È necessario dare una risposta certa a questi giovani e non permettere che la crisi economica, di cui non sono responsabili, li penalizzi ulteriormente facendo perdere loro la speranza di potersi costruire un futuro migliore e di poter dare un contributo alla crescita complessiva del Sannio. La loro esclusione rappresenterebbe, invece, una deriva verso una ingiusta e disastrosa selezione sociale di classe che porterebbe ulteriori diseguaglianze ed esclusioni.

Concedere ai figli di inoccupati o disoccupati di non pagare le tasse di iscrizione e di prevedere per i figli di cassintegrati, di coloro i quali usufruiscono degli ammortizzatori sociali in deroga che abbiano un reddito ISEE inferiore ad una certa soglia, un abbattimento delle tasse consistente, ampliare il prestito librario lungo, contribuire ai costi dei trasporti con convenzioni con le aziende e integrando i costi dell’abbonamento, stessa cosa con gli alloggi (convenzioni con proprietari e integrazione del costo del fitto), sono solo alcuni possibili provvedimenti che potrebbero essere discussi tra Dirigenza dell’Università, del Conservatorio e dell’ADISU, forze sociali e rappresentanti degli studenti.

Sarebbero dei provvedimenti straordinari che la crisi straordinaria, non voluta dai nostri giovani, richiede per assicurare il necessario investimento in conoscenza che riguarda proprio il futuro delle nuove generazioni.

 Vincenzo Delli Veneri  Segretario FLC CGIL BN

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