Negli ultimi giorni, alla luce di alcuni commenti letti qua e là, mi sono posta una semplice (rettifico:apparentemente semplice) domanda: “ma l’amicizia cos’è?” Una parola, di cui tanto si è scritto e altrettanto si è cantato, di cui spesso si fa un uso smodato, un abuso, termine che racchiude nel suo significato qualcosa di negativo, che fa male come qualsiasi uso eccessivo. Nel suo abuso l’amicizia si svilisce del suo più alto significato può, contemporaneamente, voler dire tutto e niente.
Ad esempio: stasera siedo alla tua tavola e condivido il tuo cibo e,domattina,a digestione appena conclusa, sei una delle tante sagome di un tiro a segno…. In nome dell’amicizia, materia rara e per questo preziosa e delicata, cosa si fa ma, soprattutto ( lo sottolineo) cosa non si fa? Senza per questo venir meno ai propri princìpi e alle proprie idee (un vero amico neanche lo vorrebbe!!!)
E’ complicato, mi rendo conto, ed è per questo motivo che l’argomento, che va trattato con il massimo rispetto, impone una riflessione più profonda. In ogni caso,prima di partire “penna in resta”(oppure “tastiera in resta”) e svendere il proprio pensiero per brandelli di visibilità, consiglio di fare un profondo inspiro e poi di espirare lentamente. RIPETERE PER 5 VOLTE: Fa tanto bene. Vedrete che passerà!
Maria Rosaria Grillo
lunedoppie www.giovannilombardi.it
“..Senza per questo venir meno ai propri princìpi e alle proprie idee (un vero amico neanche lo vorrebbe!!!)”
Aggiungo che l’amicizia non deve essere una catena con lucchetto, soprattutto quando catena e lucchetto vorrebbero imprigionare idee e principi che, a torto o a ragione, si ritengono giusti.
Complimenti Maria Rosaria, sottoscrivo e faccio mia la tua riflessione.