Perseverare è diabolico: ecco perché sporgerò querela nei confronti dei cinque grillini di Telese Terme. L’ennesimo attacco alla mia persona, portato su basi letteralmente inventate, mi costringe a tutelare la mia dignità politica e personale rivolgendomi alla Procura della Repubblica. Non ho altri mezzi per mettere fine ad una spirale di accuse infondate che, probabilmente, a Telese non si era mai vista.
Sporgerò querela anche nei confronti de il Sannio Quotidiano che, nel pubblicare pedissequamente, nella giornata di giovedì 6 giugno u.s., il comunicato a firma di Michele Clarizia, Bruna Varrone, Angelo Cinquegrana, Ottavio Coppola e Sergio Paliotti, non ha ritenuto né di verificare la fondatezza delle accuse né di porre domande al sottoscritto o alla Provincia, concorrendo a causare ad entrambi un grave danno alla reputazione e all’immagine, aggravato dall’ingiustificato e reiterato allarme causato nella popolazione di S. Arcangelo Trimonte e dell’intera zona. Altrettanto grave, da parte del citato organo di stampa, è che esso abbia scientemente determinato una confusione tra i lettori, attribuendo la posizione politica di cinque persone (i Telesini a 5 Stelle) a tutti i cittadini di Telese Terme, inducendo i lettori della Campania e del Molise a ritenere che tutta la cittadinanza sarebbe contraria al biodigestore e rappresentando, in tal modo, una realtà dei fatti palesemente travisata.
Non è facile conservare la serenità per rispondere analiticamente alle numerose e gratuite accuse, ma ci provo ugualmente:
- non è vero che sono stati dirottati 20 milioni di euro da S. Arcangelo Trimonte, di cui 10 milioni per la sola messa in sicurezza della discarica. Questi specifici fondi, assegnati con delibera CIPE n. 8 del 20 gennaio 2012, non sono stati né saranno revocati. Come è risaputo, una volta assegnati dal CIPE, i fondi vengono materialmente trasferiti ai soggetti beneficiari con le disponibilità di cassa che periodicamente si vengono a formare nel bilancio dello Stato. E così è anche per S. Arcangelo. Il soggetto beneficiario, nel caso di specie, è la Provincia di Benevento per il tramite della Regione Campania1. Gli altri fantomatici 10 milioni di cui parlavano i grillino (in realtà credo siano 10,8), sono riferibili alle cosiddette compensazioni ambientali e fanno parte di un ulteriore Accordo di Programma tra Regione, Ministero dell’Ambiente e Comune queste risorse sono finalizzate ad opere urbane (piazze, strade, fognature, etc.). Questa seconda procedura è in corso e, da quanto mi risulta, il Comune dovrebbe già aver presentato i relativi progetti. In ogni caso è proprio il Comune il titolare della partita, che non gli è stata certo scippata da nessuno. Altrimenti, sono pronto a scommetterci, tutta la cittadinanza si sarebbe già sollevata;
- lo scorso 4 giugno, l’Assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano, nel commentare l’assegnazione di risorse a 49 Comuni campani, tra cui ben 27 sanniti, per la bonifica delle vecchie discariche comunali, precisa: «Per 3 di questi siti (Sant’Arcangelo Trimonte, Santa Maria La Fossa e Giugliano in Campania), gli interventi erano già stati attivati attraverso fonti di finanziamento nazionali»2. Il fatto che ben 27 Comuni sui 49 finanziati siano del Sannio è dovuto all’azione del sottoscritto e della Provincia3;
- ad ulteriore riprova, si consideri che in Regione Campania la delega politica sui fondi del dissesto idrogeologico è dell’Assessore Cosenza, mentre sui FAS Ambiente la delega è di Romano. Insomma, si tratta di due procedure distinte e separate, e soltanto chi è in malafede o ignorante in materia può pubblicamente affermare il contrario;
- l’articolo de il Denaro del 29 maggio 2012, citato dai 5 Stelle, è quindi artatamente piegato alle esigenze strumentali della denigrazione e dell’accusa infangante;
- molto grave è anche il tentativo di mischiare le vicende giudiziarie in corso con la questione dei biodigestori. In ogni caso, rilevo che la Provincia di Benevento, da me rappresentata fino a poco fa nella difficile e insidiosa materia dei rifiuti, non è minimamente coinvolta nell’inchiesta e per il tramite della SAMTE ha già attivato l’azione per la rescissione del contratto con Daneco, che aveva ereditato insieme alla discarica dalla gestione emergenziale;
- innumerevoli sono gli interventi in tema di mitigazione e prevenzione di possibili disastri ambientali effettuati dalla Provincia di Benevento, non solo per S. Arcangelo ma anche per Montesarchio, Piano Borea, S. Bartolomeo in Galdo. Allego relativa documentazione, già messa agli atti (in forma cartacea e digitale) del Consiglio comunale del 31 maggio u.s. A merito titolo riassuntivo, elenco le attività poste in essere per il solo sito di S. Arcangelo: a) stanziamento di € 10 milioni per la messa in sicurezza della discarica, a valere su fondi per il dissesto idrogeologico di cui ai sensi dell’art. 2, comma 240, della legge 23 dicembre 2009 n. 191 (Finanziaria 2010) ; b) monitoraggio della stabilità del versante, affidato al Marsec; c) analisi della matrice acqua nel sottosuolo di contrada Nocecchie, affidato al prof. Domenico Cicchella dell’Università del Sannio.
Il dubbio sulla malafede è alimentato dalla nonchalance con cui i Telesini a 5 Stelle citano la strategia Rifiuti Zero, che, al contrario di quanto essi continuano ad affermare, prevede proprio gli impianti come il biodigestore che si potrebbe realizzare a Telese.
Questi signori, pertanto, così arditi nel piegare la verità oggettiva ai propri desideri, non si accorgono dei voli pindarici che fanno da una settimana all’altra. Ora non parlano più di botulino. Ora affermano che questi impianti si devono fare ma solo per la zootecnia. Dopo aver letto il mio comunicato del 26 maggio, si sono resi conto che la storia del botulino non era più propinabile a nessuno e cercano di deviare l’attenzione dalla questione di merito: agitano un polverone sempre più alto, nella speranza che la confusione li tragga dall’impiccio. È evidente che conoscono bene la metodologia politicista che dicono di combattere.
Ma come, il dottor Clarizia non parlava da medico, un mese fa, e dall’alto della sua specializzazione (cardiologia, branca che notoriamente studia il Clostridium botulinum…), terrorizzava i cittadini con l’evocazione del famoso batterio? Questi signori, lo ricordo, sono i protagonisti del famigerato lancio dello studio di fattibilità contro il tavolo al quale sedevano gli amministratori comunali, nell’incontro pubblico del 16 maggio. E sempre loro sono quelli che hanno pubblicamente affermato che non apriranno mai un confronto di merito. La loro paura è più forte del bisogno di dialogo democratico.
Ma ora basta, basta davvero.
Basta con le cattiverie gratuite, con le infamie che circolano sui marciapiedi, con le menzogne che viaggiano bene sulle ali di un tema delicato come quello dei rifiuti. Ho già ricordato in Consiglio comunale gli esposti anonimi contro di me. In uno ero accusato di causare un disastro ambientale per il versamento di percolato nei pressi dello stadio. In un altro, di far lavorare un mio congiunto per una ditta legata al clan dei Casalesi. E poi le calunnie più recenti:
- mi sono fatto i milioni (di euro) con i rifiuti. È del tutto evidente che, essendo il mio reddito esclusivamente da rapporti subordinati ed essendo pubblicato da anni, ne deriva la provenienza illecita di tanta disponibilità. Insomma, io sono peggio di quelli che mi hanno preceduto;
- mi sono comprato tre ville;
- ho dapprima ricattato i costruttori di un immobile, bloccando il loro cantiere, e poi ho comprato da loro la casa a prezzi stracciati;
- mi sto organizzando un matrimonio da nababbo.
E via discorrendo. Queste calunnie non nascono per caso, ma sono il frutto di un clima avvelenato ad arte. Oltre che un attacco personale, è in corso una vasta offensiva politica che oltrepassa la mia stessa persona e mira a dare una spallata all’amministrazione comunale.
Elenco gli epitteti di cui sono stato fatto oggetto, questa volta dal gruppo di minoranza Telese Terme 2010, secondo cui sarei io quello che «insulta» e mostra segni di «nervosismo»4:
- «Buffonata» è il termine con cui è stata etichettata la proposta sul biodigestore;
- mi si accusa di alimentare «scontro e conflitto»;
- sono stato preso «con le mani nella marmellata»;
- mi sono inventato l’«abile mestiere circense dell’illusionista di giovani, cittadini e studenti»;
- il mio reale intento è di «deturpare il territorio»;
- la vicenda mostra «lati oscuri» e si caratterizza, «in maniera sconcertante», per le sue «modalità illegittime» e gli «inquietanti aspetti»;
- si appalesa, inoltre, un «grave conflitto di interessi pubblici»;
- infine, last but not least, si evidenziano «falsi amministrativi d’autore» sulla vicenda del polo scolastico.
Si notino il linguaggio, i termini e i toni usati dalla minoranza consiliare. Sul piano personale, tutto questo non mi lascia indifferente, ma mi rammenta (non che ne sentissi il bisogno) quanto sia dura e dolorosa la strada del cambiamento. Cambiamento di cultura e mentalità, innanzitutto, tale da sollevare un po’ il dibattito dal livello di gallinaio a cui talvolta viene abbassato.
Oggi come ieri, io continuo a vivere per la politica e non di politica5. Ho le spalle larghe, molte le battaglie vinte dietro di me. E sono convinto che con i seminatori di infamie ci incontreremo, prima o poi. Ma qui mi interessa soprattutto il piano politico. Dalle accuse di immobilismo, rivolte alla nostra Amministrazione, si passa ad una nuova fase: tentare di impedirci di agire e risolvere i problemi. I nostri avversari hanno capito che siamo ad un punto cruciale della storia politico-amministrativa di Telese, dopo tre anni di sofferenze, contraddizioni interne e giganteschi problemi di cui non siamo causa. Siamo sul crinale ed ogni esito è possibile. Da qui la paura che sta dietro gli interventi scomposti degli avversari e la violenza dei loro attacchi.
Per cinque anni mi sono occupato, da assessore provinciale all’ambiente, del settore più monitorato e delicato della Campania, i rifiuti, nel momento più difficile: il trapasso dall’emergenza alla fase postemergenziale. Sono orgoglioso della considerazione che la Provincia di Benevento si è guadagnata sul campo. E sono orgoglioso di aver dotato il Sannio di un piano rifiuti tra i più avanzati d’Italia, che guarda alla strategia Rifiuti zero e fa a meno di incenerimento e nuove discariche. Sono orgoglioso, infine, di aver trovato le risorse (quasi 11 milioni) per realizzare un’impiantistica totalmente pubblica.
Questi, tuttavia, sono gli anni difficili di una democrazia non soltanto liquida ma liquefatta, in cui gli imbonitori passano per statisti. E così, dopo una vita divisa tra studio, lavoro, dedizione alla cosa pubblica e attenzione ai bisogni degli individui, mi tocca subire lezioni di politica e moralità da chi spesso, pur avendo una laurea appesa al muro, non sa nemmeno scrivere in italiano.
Bisogna darsi forza e non perdersi nella vertigine che prende a stare sospesi tra due categorie dell’essere, l’umiltà e l’orgoglio, che non sono i poli contrapposti di una dicotomia irrisolta, ma al contrario i caratteri gemelli di una vita autentica. L’orgoglio, cioè a dire la dignità di chi è abituato, davanti alle paure, a metterci non solo le idee ma il corpo stesso. L’ho fatto quando, da ragazzino, nel silenzio della maggioranza e insieme a pochi altri ‘sconsiderati’, non abbassavamo la testa davanti ad imperatori (con la “i” minuscola) e ai loro codazzi chilometrici di corti osannanti. L’orgoglio che si prova nel raccogliere il testimone di quanti, già prima di noi, avevano provato a mutare le cose. L’umiltà di chi riconosce che ogni traguardo non è mai una conclusione, ma il mezzo per guardare a nuovi e rinnovati orizzonti, senza scorciatoie che alleggeriscano il peso dei propri limiti.
Oggi tanti pseudoambientalisti inalberano il vessillo della salvaguardia del territorio contro un impianto che, paradossalmente, serve proprio a raggiungere tale obiettivo. Ma dov’erano lorsignori negli anni duri delle lotte contro la mostrificazione cementizia di Telese? In giunta. O forse ad alzare la manina in Consiglio senza mai farsi venire un dubbio. O magari col cappello in mano a fare la questua al comune.
Il gruppo Telese Terme 2010, concorde su questo con Gennaro Capasso, novello e fiero oppositore dell’amministrazione, ha chiesto le mie dimissioni. A dire il vero l’ex sindaco ed ex assessore ha usato un linguaggio più articolato, più politico. Del resto lui è più bravo di me, anche perché ben più alto è il lignaggio politico di chi ha iniziato direttamente da sindaco e non con il banchetto per la raccolta delle firme e la colla per i manifesti (dicasi sucuzzella). Sono tutti molto bravi, poi, a chiedere di abbassare la TARSU quando sono all’opposizione. Peccato che quando hanno amministrato hanno prodotto solo danni. Lo scorso 14 giugno il Capo dell’Unità Tecnica Amministrativa del Dipartimento della Protezione Civile ha diffidato il Comune affinché saldi il suo debito pregresso entro il 30 giungo 2013. Tra il 15/12/2005 e il 31/12/2009 il Comune ha smaltito i rifiuti senza pagare il dovuto: € 329.785,11. Tale cifra si aggiunge al decreto ingiuntivo del settembre 2008 con cui il Consorzio BN2 reclama pagamenti insoluti per € 274.755,34. Non sappiamo come andrà a finire, ma stiamo intanto pagando gli avvocati. Altri 250.000 euro il Comune li ha già sborsati per un’isola ecologica che non potrà mai essere realizzata, per la quale la Regione nel 2009 revocò il contributo di € 200.000,00. Gli amministratori dell’epoca sono gli stessi che oggi, dall’opposizione, chiedono di diminuire il costo dei tributi sui rifiuti.
Purtroppo spesso la verità viene rovesciata nel suo contrario. Ancora oggi i sei consiglieri di opposizione non hanno addotto una sola argomentazione tecnica contro il biodigestore, pensando di cavalcare l’onda in base a mere valutazioni procedurali. Quando l’opposizione si riduce a questo manifesta evidenti limiti e difficoltà. È grave, poi, che i consiglieri di opposizione continuino ad affermare che il Piano regolatore non prevede aree industriali: anche in questo caso, infatti, dimostrano di non avere la minima contezza delle cose che scrivono. La loro azione dovrebbe andare a tutela di tutti i cittadini, ma come fanno ad esercitarla se addirittura non conoscono nemmeno lo strumento urbanistico?
Invece accade che proprio costoro, che non conoscono l’alfabeto amministrativo (il PRG), oggi si sentano in grado di esprimere giudizi addirittura sulla pianificazione regionale e provinciale dei rifiuti. Sono pronto a scommettere che essi non sono in grado nemmeno di elencare quali siano i documenti che la Regione e la Provincia hanno predisposto negli anni, eppure accusano me di causare le sanzioni dell’UE alla Campania e all’Italia per i ritardi nell’apertura degli impianti! Straordinaria, questa è una perla straordinaria, da incastonare nella storia politico-amministrativa di Telese. In sintesi: loro fanno opposizione formale agli atti amministrativi, non essendo capaci nemmeno di andare nel merito tecnico, e io sarei la causa dei ritardi. È il capolavoro dell’illogicità e della strumentalità fine a se stessa.
Non sorprende che costoro, abituati a scambiare i loro desideri con la realtà, scrivano oggi di «protesta popolare incontenibile», che mi pare essere soltanto nella testa loro e di qualche grillino, a cui la campagna di adesione è già andata malissimo. Intanto, i consiglieri di opposizione raccolgono firme nelle case. Com’è che hanno paura ad uscire per strada e a fare i banchetti? Perché non si mostrano alla luce del sole? Temono di fare la stessa fine dei grillini?
Non nego di averci pensato, alle dimissioni, ma non le ho date per un po’ di motivi. Dovrei dimettermi se rubassi; se avessi girato la testa nel vedere i miei compagni rubare; se avessi partecipato al banchetto di un’edilizia stuprante e di un modo di amministrare inefficiente, arrogante con i cittadini e prono, vergognosamente prono con gli imperatori. Dovrei dimettermi se per fare il primo eletto alle amministrative avessi causato la più grande transumanza anagrafica del secolo, con decine di persone provvisoriamente chiamate a risiedere (e votare) a casa mia o della mia famiglia, compresi i dirigenti provinciali del mio partito. Sarei curioso di sapere cosa ne pensa il consigliere Fuschini, molto attivo mediaticamente e, per questo, nominato responsabile della comunicazione dal suo gruppo di appartenenza.
E quindi non mi sono dimesso e ho deciso di dare ancora un po’ fastidio. Perché a dire le verità in faccia, lo so, si finisce per stare sulle scatole a molta gente. Si paga anche un prezzo salato, certo, che però sono disposto a corrispondere, avendo alla mente le parole di Andrea Tagliapietra:
«Dire la verità, essere veraci, essere sinceri, sono comportamenti che spesso espongono ad una solitudine analoga a quella del bugiardo, il quale, anche quando sta in compagnia, sa che il suo vero se stesso è altrove, isolato e prigioniero della gabbia di bugie che lo circondano. Ma la solitudine della sincerità è di un altro tipo. È una solitudine che nasce dal segno d’eccezione che la verità produce irrompendo nell’inerzia con cui abitualmente si vive, si pensa e si agisce […]. La crudeltà della sincerità è l’impronta della verità sull’esistenza dei singoli individui. L’esser sincero implica, cioè, quella particolare forma di eccesso che spinge l’uomo verso la verità non come desiderio di sapere ma come volontà di essere»6.
I Greci la chiamavano parresìa. Come sono vere le parole di Tagliapietra: prima di arrivarci con lo studio, ci sono arrivato con l’anima.
Gianluca Aceto
1 Si riporta uno stralcio della delibera CIPE , dal quale si evince che viene nominato un Commissario per ogni Regione sottoscrittrice degli Accordi di programma:
“Tenuto conto che il Ministero dell’ambiente e le regioni del Mezzogiorno interessate, ai sensi dell’art. 2, comma 240, della legge 23 dicembre 2009 n. 191 (finanziaria 2010), hanno sottoscritto, nel corso del 2010 e del 2011, accordi di programma e relativi atti integrativi finalizzati alla programmazione e al finanziamento di interventi prioritari e urgenti per la mitigazione del rischio idrogeologico, procedendo alla loro individuazione anche d’intesa con il Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con le autorità di bacino interessate, prevedendo che gli stessi interventi siano finanziati, in parte, con le risorse del FSC;
Considerato che per ciascuno dei predetti accordi di programma sono stati nominati Commissari straordinari delegati per la gestione e l’attuazione degli interventi in essi previsti ai sensi dell’art. 17, comma 1, del decreto legge 30 dicembre 2009, n.195, convertito, con modificazioni, nella legge 26 febbraio 2010, n. 26; Considerata la necessità e l’urgenza di intervenire per mitigare le situazioni di dissesto idrogeologico rilevate nei predetti accordi di programma e relativi atti integrativi, garantendo l’attivazione degli interventi ricompresi nei medesimi, la cui copertura finanziaria è posta a carico, fra l’altro, delle risorse del FSC 2007-2013 attualmente disponibili, destinate alla programmazione regionale; Considerato che tali risorse – ai sensi dell’art. 10, comma 4, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98 come modificato dall’art. 1, comma 2, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertiti rispettivamente dalla legge 15 luglio 2011, n. 111 e 14 settembre 2011, n. 148 – sono state escluse dalle riduzioni di spesa disposte a carico dello stesso Fondo da vari provvedimenti legislativi intervenuti nel corso dell’anno 2011 in quanto riferite alla programmazione regionale […]”.
2http://www.regione.campania.it/portal/media-type/html/user/anon/page/DettaglioCS_2013.psml;jsessionid=93297236288F82E7FACE68974492E1C4.tomcat1?itemId=7034&ibName=ComunicatiStampa&theVectString=-1%2C-1;
4https://www.vivitelese.it/2013/05/gruppo-consiliare-telese-terme-2010-sul-biodigestore/
5 «La politica consiste in un lento e tenace superamento di dure difficoltà, da compiersi con passione e discernimento al tempo stesso. È perfettamente esatto, e confermato da tutta l’esperienza storica, che il possibile non verrebbe raggiunto se nel mondo non si ritentasse sempre l’impossibile. Ma colui il quale può accingersi a quest’impresa deve essere un capo, non solo, ma anche — in un senso molto sobrio della parola — un eroe. E anche chi non sia l’uno né l’altro deve foggiarsi quella tempra d’animo tale da poter reggere anche al crollo di tutte le speranze, e fin da ora, altrimenti non sarà nemmeno in grado di portare a compimento quel poco che oggi è possibile. Solo chi è sicuro di non venir meno anche se il mondo, considerato dal suo punto di vista, è troppo stupido o volgare per ciò che egli vuol offrirgli, e di poter ancora dire di fronte a tutto ciò: ‘non importa, continuiamo!’, solo un uomo siffatto ha la vocazione per la politica», Max Weber, Il lavoro intellettuale come professione, Einaudi.
6 La virtù crudele. Filosofia e storia della sincerità, Einaudi
Visto che godi a chiamarmi sempre in causa, penso che piuttosto essere così prolisso e sempre arrabbiato con chi muove critiche al tuo operato, minacciando querele e ricorsi alla magistratura, faresti bene a rispondere con i fatti, con il tuo operato di amministratore, ai tuoi avversari.
Essere amministratore di maggioranza comporta anche avere delle critiche, giuste o ingiuste che siano. E tu in passato, certo, ne hai dispensato di critiche, spesso taglienti come coltelli, giuste o ingiuste che fossero.
Non ricordo però che altri, al tuo posto, si siano tanto così stizziti! Sarà mica che solo a te compete giudicare?!?!?
Per il resto, fatti passare dalla testa l’idea di dimetterti. Sarebbe ingiusto per chi ti ha votato.
Lascia che siano gli elettori, visto che non hanno potuto riconfermati assessore provinciale, a decidere per te. Continua ad amministrare come ritieni più giusto ….. poi la parola al popolo sovrano. Essere riconfermati è molto meglio che essere nominati, perché i cittadini voteranno il tuo operato e non le tue intenzioni.
Per il resto la chiudo qui. Ai cittadini le polemiche piacciono solo se durano poco, poi si annoiano e non ci leggono più!
Per i lettori di Vivitelese: collegatevi al link sotto, notate il sottolineato in rosso, confrontate e giudicate voi.
http://files.meetup.com/8373542/aceto.jpg
Ancora, all’attenzione dei lettori di Vivitelese: documento del 2013.
http://files.meetup.com/8373542/acet.jpg
Meglio tenerla appesa al muro la Laurea che metterla al Vostro Servizio!
Bruna Varrone
Pare, al di la delle non risposte e delle intemperanze dialettiche contenute nel suo scritto, Signor Vice Sindaco, di percepire, dalle sue veementi parole, un odio ingiustificato che la spinge ad uscire dai giusti binari, fino a rivelare problematiche sue personali che non conosciamo né ci interessa conoscere. Oltretutto il suo dotto richiamo alla “parresìa” quale affermazione del suo stato di “solitario detentore” della sincerità è quantomeno imbarazzante in quanto, per esclusione, pone tutti gli altri, noi del Comitato compresi, nello stato di “bugiardi”. Ci pare poi, mi corregga se sbaglio, che lo stesso termine voglia anche significare, in certi casi, una “incontrollata e smodata propensione a parlare”. E’ preferibile il termine “isegoria” che, come lei ben sa, ha il significato di “riconoscere a tutti i cittadini la libertà di prendere la parola nelle assemblee pubbliche”.
Quanto al richiamo all’allievo di Emanuele Severino ed al suo pensiero riguardo alla sincerità (qualità sulla quale lei insiste quasi a volersi autoconvicere di possederla), la invito a riflettere sulla “metafora dello specchio” del Tagliapietra che cita: “… l’avventura figurale dello specchio racconta anche la storia, simmetrica e speculare di quel soggetto che, alla scuola del riflesso, diviene conoscitore di se stesso, ma anche, come suggeriva l’ultima saggezza di Nietzsche, carnefice di se stesso.” Le sue affermazioni sono gravi Signor Vice Sindaco e a tratti minacciose quando afferma che prima o poi dovremo incontrarci; le nostre si limitano a riportare, ne più ne meno, documentazioni ufficiali cui lei non ha dato risposta. Lei, Signor Vice Sindaco, minaccia, ingiuria ed offende profondamente la dignità di cittadini che altro non chiedono se non il riconoscimento del proprio diritto a manifestare il proprio dissenso. Inoltre, dimostrando una altresì imbarazzante lacuna culturale pone la competenza di un laureato in medicina con specializzazione in cardiologia, su un argomento quale la biologia e la batteriologia, al di sotto di quella di un filosofo, seppure bravo, quale è lei.
Gianluca Aceto: “l’articolo de il Denaro del 29 maggio 2012, citato dai 5 Stelle, è quindi artatamente piegato alle esigenze strumentali della denigrazione e dell’accusa infangante;”
Dal Dizionario Gabrielli: artatamente = con inganno.
Il “Denaro” del 29 Maggio 2012 riportava, ne più ne meno, quanto scritto in Gazzetta Ufficiale.
Collegatevi al link sotto e giudicate.
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