
Il sogno di vedere le strade di Telese Terme percorse da decine di pullmans di bagnanti al posto del treno che li portava fin dentro le Terme è miseramente svanito perché si vorrebbe che le strade di Telese (ora ometto “Terme”) fossero percorse da colonne di TIR che trasportano i rifiuti organici.
L’odore acre di acido solfidrico, il solo che ancora ci da l’illusione di abitare in un paese termale, si vorrebbe fosse coperto dal nauseante odore dei rifiuti.
L’iniqua operazione doveva passare sulle teste dei cittadini che si sarebbero trovati di fronte al fatto compiuto.
Non esistono versioni su quanto emerso da un articolo di un quotidiano: i metodi non mi sembrano consoni a chi continuamente si riempie la bocca di “democrazia”; non esistono giustificazioni ad un’ Amministrazione che, nel proprio paese privo di periferia, dà l’assenso alla costruzione di un simile impianto.
La pubblica assemblea dovrebbe servire soltanto per consentire agli amministratori ignari di prendere le distanze dai colpevoli di una simile operazione: mi auguro che ciò avvenga da parte delle persone che ancora stimo.
Ci si augura che Telese riesca a tenere lontana la criminalità organizzata e che possa riuscire a ricacciare coloro che, in operazioni come il “movimento terra” si sono infiltrati sul nostro territorio, invece si riaprono le porte a quanti commerciano coi rifiuti cos1 come con la droga. Rifiuti provenienti anche dal casertano e non è fantasioso ipotizzare che in essi possano celarsi……..
La possibilità di vedere costruire, in Telese Terme, un impianto di digestione anaerobica, mi ha spinto alla ricerca su Internet. Riporto le conclusioni ad una relazione su un impianto in fase di costruzione, nel 2008, a Porretta Terme:
- L’impianto descritto è ancora in fase di costruzione per cui non si possono riportare in questa sede esperienze acquisite “in campo” sulla efficienza energetica né sulla validità delle misure di mitigazione ambientale adottate;
- In genere si può comunque ritenere che in un processo di digestione anaerobica, gli impatti si manifestino solo in corrispondenza di una progettazione/realizzazione deficitaria o per una inadeguata gestione dell’impianto;
- Gli impatti possono essere efficacemente prevenuti o ridotti mediante l’adozione di accorgimenti costruttivi, opportuni dispositivi di abbattimento degli inquinanti e infine e sopratutto tramite una corretta pratica gestionale di tutte le attività connesse all’impianto;
- L’aspetto gestionale è estremamente critico sopratutto se il personale impiegato non è altamente specializzato come spesso si verifica nei piccoli impianti.
La riportata conclusione è preceduta da un’ analisi sugli odori, i rumori e sui problemi di viabilità.
Ritiene il cittadino che tutti gli accorgimenti suggeriti e necessari siano possibili in Campania?
Pietro Quercia
E come potevamo Noi
credere punto a Voi,
se quel che si doveva dire prima
fu detto poi.
L’odore già si sente di lontano,
per quell’affar celato poco sano.
Bruna Varrone
Caro Pietro, sempre lucido nelle tue disamine.
In effetti, quella che preoccupa di più è la gestione futura che, come tutte le cose di questo nostro sud, viene a mancare negli aspetti della accuratezza e quindi della sicurezza. Un altro dubbio rimane sulla effettiva convenienza dell’operazione visti i costi di utilizzo, gestione e manutenzione. Ma questi dubbi passano in secondo piano rispetto a quelli relativi allo stoccaggio iniziale della frazione organica, all’origine della stessa frazione organica ed al trattamento del digestato.