In data 23 maggio il Consigliere comunale Gennaro Capasso ha ufficializzato la sua fuoriuscita dal gruppo di maggioranza “Vinci Telese” rappresentando nel documento di seguito riportato, trasmesso in data odierna al Capogruppo, al Sindaco, agli Assessori ed ai Consiglieri Comunali, le motivazioni di tale scelta.

Egregi,

come anticipato per le vie brevi al Capogruppo, in data 23 c.m. ho trasmesso al Presidente del Consiglio Comunale la nota con la quale ufficializzo, con rammarico ma piena consapevolezza, la mia fuoriuscita dal gruppo di maggioranza “Vinci Telese”.

Tre anni fa, quando decisi di proporre agli amici la costruzione di un progetto politico con il gruppo Liverini, ero ed eravamo ben consapevoli delle difficoltà che avremmo incontrato nel far convivere culture, storie e sensibilità totalmente diverse. Vi era allora, però, la necessità di consentire a Telese la “riconciliazione nella vita sociale e politica”, come poi scrivemmo nel programma amministrativo. Era il momento di far ripartire un paese che rischiava di risentire in maniera irreversibile della recessione economica nazionale, lasciando da parte, come è avvenuto oggi per il governo nazionale, le diversità, trovandosi d’accordo non sulla politica ma sulle politiche. La fusione dei due progetti politico-programmatici che si erano scontrati negli anni precedenti, ebbe un largo consenso conquistando, tuttavia, circa lo stesso numero di voti che le due liste capeggiate da Capasso e Liverini avevano raccolto nel 2009.

Nel programma che fu presentato ai cittadini e nella campagna elettorale, oltre ad elencare gli obiettivi che si intendevano raggiungere, ci si impegnò a “costruire un’amministrazione comunale che doveva essere il motore dell’attività amministrativa e dello sviluppo della città ed un municipio che doveva ancor di più diventare la casa dei cittadini, aperta alle idee ed iniziative migliori, senza pregiudizi ideologici, al di là di ogni egoismo o tornaconto”. Fu promessa “una città partecipata in cui gli amministratori avrebbero reso conto del proprio operato in momenti di verifica, in cui dovevano essere chiare le responsabilità delle scelte operate”.

Molte di queste affermazioni, troppe a mio avviso, sono rimaste solo parole scritte in un programma, mai tramutate in fatti concreti. L’iniziale inevitabile “fusione a freddo” non si è trasformata, a mio parere, in una compagine coesa, capace di essere guida forte e decisa di un paese, Telese, dalle rapide dinamiche economiche e sociali. L’azione amministrativa è stata, di fatto, bloccata dall’assenza del lavoro collegiale e dalla cultura del sospetto che regna in alcuni, dalla loro convinzione che tutto ciò che ha un senso nasconda un doppio senso, dai preconcetti su ogni cosa del passato, dalla diffidenza nei confronti di una parte della macchina comunale.

Un mese fa, partendo dalla consapevolezza della responsabilità che mi derivava dell’essere stato elemento cardine per la costruzione di quel progetto politico, illustrando i motivi della profonda crisi che sta attraversando il nostro comune, invitavo la maggioranza a porre in essere una immediata riforma dell’azione amministrativa messa in atto nei primi tre anni, indicando, nell’interesse esclusivo del nostro paese, le cose da fare nei successivi due anni. Chiedevo, nel contempo, un rinnovamento della Giunta che, a mio giudizio, poco aveva realizzato.

Questo gesto nasceva anche dal confronto con i tanti cittadini ed amici con i quali in questi anni ho condiviso le idee, i valori, il modo di fare politica. Per sgombrare il campo da mire politiche personali, contemporaneamente a tale richiesta, ho rassegnato le dimissioni da Assessore.

Come avevo immaginato neanche questo è servito a stimolare un gruppo che, è opinione comune, ha dimenticato quanto scritto nel programma elettorale (ovvero il contratto con i cittadini) e che, ogni giorno, sempre di più, si sta arroccando nelle stanze del comune trovando nel “non fare” le ragioni del proprio essere.

Esco dal gruppo di maggioranza senza aver stimolato altri a fare la stessa scelta perchè è mia convinzione che, quando si ritorna sui propri passi, bisogna prima dimostrare con i fatti la validità delle proprie idee.

Il Sindaco prenda atto che, a seguito della mia fuoriuscita, il progetto politico che ha conseguito la vittoria alle elezioni del 2010 non è più quello votato dai cittadini. Il gruppo “Vinci Telese” prenda coscienza che oramai è minoranza nel paese.

Preciso che, rispetto ai movimenti civici politici presenti in seno al Consiglio Comunale,  assumerò una posizione di netta e chiara indipendenza, che si concretizzerà in un’azione costruttiva e propositiva. Darò, inoltre,  il mio sostegno e contributo a tutte quelle iniziative, chiunque le proponga, capaci di ridare a Telese dignità, orgoglio e fiducia nel futuro.

Nella profonda convinzione che la vera forza alle idee non è data dai consiglieri comunali che le sostengono ma dai cittadini che le condividono e partecipano alla loro definizione, cordialmente vi saluto.

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