Comunicato stampa n.46 del 11/05/2013- Oggetto: Gli obiettivi programmatici dell’Amministrazione comunale sulla gestione integrata dei rifiuti: un modello razionale e sostenibile- Dopo aver affrontato e avviato a risoluzione amministrativa la complicata vicenda della cosiddetta isola ecologica, si delinea un altro importante passo in avanti, frutto della collaborazione istituzionale con la Provincia di Benevento.
Per le frazioni secche (carta, metalli, legno, allumino, vetro, pile, farmaci, etc.) e per gli olii vegetali, si conta di avviare i lavori di completamento dell’isola ecologica utilizzando risorse comunali. Conclusi i lavori e attivato il sito, interverranno ulteriori fondi, derivanti da accordi siglati dalla Provincia, per aprire un’ecostazione attrezzata e utile a raggiungere gli standard qualitativi che le direttive europee impongono a partire dal 2015. Inoltre, anche attraverso un nuovo appalto, con l’ecostazione il Comune venderà direttamente i materiali ai consorzi di filiera, realizzando un introito che attualmente, a causa dei contratti ereditati dalle gestioni precedenti, sono appannaggio esclusivo dell’operatore privato.
Per la parte organica, cioè per l’umido della raccolta differenziata, la Provincia di Benevento, in accordo con il Comune di Telese, ha approvato uno studio di fattibilità dell’Università del Sannio per la realizzazione di un biodigestore anaerobico. Si sottolinea, innanzitutto, che la predisposizione di una fattibilità non è l’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto, cosa che potrebbe avvenire solo dopo il necessario approfondimento tecnico e dibattito pubblico. Al contrario, evitando fughe in avanti, l’Amministrazione ha inteso avviare un percorso chiaro, trasparente e aperto, durante il quale ognuno potrà farsi un’opinione informata e consapevole.
Il Comune di Telese potrebbe quindi ottenere, insieme a Molinara, la realizzazione di un mini impianto di digestione anaerobica da 3.000 tonnellate annue (6.000 a Molinara). L’investimento, pari a 2,6 milioni di euro, non prevede alcun onere per le casse comunali. Le caratteristiche del mini impianto sono molto semplici:
- ridotte dimensioni, pari a quelle di un container scarrabile;
- ridotti quantitativi, pari a meno di 10 tonnellate al giorno, ovvero un paio di camioncini di quelli già in uso a Telese Terme;
- reversibilità del processo: si tratta di impianti che possono essere facilmente rimossi e posizionati altrove.
La lavorazione avviene all’interno di un biocontainer chiuso, e quindi non ci sono emissioni odorigene. Non si può nemmeno parlare di impatto ambientale, visto che non c’è formazione di percolato e, anzi, tali impianti, essendo prossimi ai luoghi di produzione e raccolta dei rifiuti organici, permettono la drastica riduzione dei trasporti, arrecando notevoli vantaggi in termini economici e ambientali.
L’impianto produce metano, e quindi energia da immettere in rete, acqua e “digestato”, vale a dire un composto semiliquido naturale che può avere due destinazioni finali: o viene utilizzato per irrigare e fertilizzare i campi (Telese) oppure viene essiccato per produrre compost con Marchio di Qualità CIC, ai sensi della norma UNI EN 13432:2002 (Molinara). Giova ricordare, inoltre, che il quinto Conto Energia attribuisce il massimo degli incentivi proprio e solo agli impianti che ricavano energia e assicurano il reimpiego delle materie in agricoltura, attraverso la fertirrigazione o attraverso il compost certificato. E’ il caso del biodigestore in questione.
Si tratta di un processo tracciato, verificabile e sicuro, di “prossimità”, in quanto determina il minore spostamento possibile dei rifiuti e la trasformazione, attraverso filiera di qualità, di un costo in risorsa.
Nel caso in cui decidesse di rilasciare le necessarie autorizzazioni, il comune di Telese Terme potrà godere di diversi vantaggi, che saranno oggetto di apposita convenzione, da sottoscrivere, previa ampia discussione condivisione, con la Provincia di Benevento:
- eliminazione totale del costo di smaltimento e trasporto della parte organica, che attualmente è pari a € 160 a tonnellata;
- partecipazione agli utili di esercizio dell’impianto, garantiti da un piano economico-finanziario decisamente vantaggioso. I ricavi derivano sia dalla vendita dell’energia prodotta sia dalla vendita del digestato alle imprese agricole della zona. Questi impianti hanno risollevato le sorti di diverse comunità del Centro-Nord, che hanno trasformato il problema dei rifiuti organici in un intelligente e redditizio introito;
- partecipazione attiva ad un percorso virtuoso che dà concretezza alla strategia “Rifiuti Zero”, e che costituirà un modello per molte altre realtà. Si può supporre che nei prossimi anni questa tipologia di impianti sostituirà, almeno nelle realtà rurali come il Sannio, i megaimpianti finora concepiti ad uso e consumo delle emergenze nate altrove;
- reversibilità del processo: l’impianto non ha strutture fisse e inamovibili, anzi può essere asportato e allocato altrove con poco lavoro;
- realizzazione di un’impiantistica esclusivamente pubblica: saranno gli enti locali competenti, a partire dal Comune che ospita gli impianti, ad assumere le scelte fondamentali, gestendo direttamente un processo che deve essere quanto più aperto e trasparente possibile.
Molti Comuni del Sannio, dalla Valle Telesina al capoluogo, hanno manifestato, ufficialmente o ufficiosamente, l’interesse ad usufruire di questi impianti. Tuttavia le risorse attualmente disponibili consentono di realizzare le prime linee a Telese e Molinara, che quindi gioveranno di un’occasione unica e irripetibile. Si tratta infatti di investimenti iniziali corposi, sicuramente fuori della portata di un singolo comune.
«Approvato lo studio di fattibilità – dichiara il Vicesindaco con delega all’Ambiente, Gianluca Aceto – che è un mero avvio amministrativo delle procedure, inizia un confronto aperto e ampio con le istituzioni, i soggetti politici e i cittadini, affinché tutti siano informati dei fatti e possano attivamente partecipare alle decisioni finali. Abbiamo preferito avviare un confronto sulla base di uno studio di fattibilità, concretizzando i criteri di trasparenza e partecipazione a cui ci ispiriamo. A breve convocheremo una prima assemblea pubblica, onde raccogliere le osservazioni di tutti ben prima di procedere ad ogni atto ufficiale. Auspichiamo che i cittadini si organizzino e ci aiutino, anche attraverso osservazioni e contributi mirati. Siamo convinti, inoltre, che potrà essere portata la discussione in Consiglio comunale, nel quale poter parlare dei risultati già raggiunti in termini di raccolta differenziata e delle prospettive che si aprono con il nuovo appalto integrato e la nuova impiantistica comunale».
Antonio Giaquinto