Come Comitato contro l’inceneritore non abbiamo dimenticato, e sicuramente non siamo gli unici a ricordare, che una delle figure maggiormente coinvolte “nell’affare VOCEM” fu Vincenzo Cicchiello. Come assessore con svariate deleghe, fra le quali ambiente e attività  produttive, si era mosso silenziosamente, senza mai coinvolgere i cittadini e senza mai illustrare pubblicamente i progetti e le relazioni che andava tessendo tra Bergamo e Benevento.

Adesso sembra che si stia muovendo per comporre una lista per le ormai imminenti elezioni amministrative a San Salvatore. Sarebbe auspicabile che anche nel suo caso la formazione della lista avvenisse nel modo più trasparente possibile senza limitarsi a contatti ed accordi privati…

Nel frattempo vale la pena ricordare alcuni passaggi che hanno caratterizzato l’attività politica dell’ex assessore Cicchiello.

Anni fa egli stesso si è definito “un rompiscatole, portatore di rigore ed etica, che costringeva molti a riflessioni critiche e che aveva impedito azioni amministrative sconsiderate”; ma noi crediamo che del signor Cicchiello bisogna soprattutto ricordare il suo coinvolgimento, nella vicenda dell’Inceneritore, nel rapporto tra la Provincia di Bergamo e il presidente Nardone, rapporto di cui tutt’ora non si conoscono i particolari. In quella vicenda di “rigoroso” ed “etico” non c’era NULLA. E, prendere accordi su un inceneritore di rifiuti speciali, senza coinvolgere preventivamente ed adeguatamente i cittadini immaginiamo fosse per lui una “soluzione vantaggiosa per la comunità”…

D’altra parte, lui solo aveva visitato a Brunico la copia di un impianto simile al nostro e lui solo ne comprendeva le specifiche tecniche.

Di rigoroso ed etico non c’era nulla nemmeno nel suo atteggiamento post dimissioni: se avesse davvero voluto proteggere i cittadini avrebbe dovuto con chiarezza spiegare i motivi delle sue dimissioni, i pericoli a cui stavamo andando incontro per colpa delle sconsiderate decisioni dell’amministrazione Creta e i pericoli a cui eravamo esposti per il comportamento della minoranza di allora.

Rifiutando di prendere parte alla “politica del confronto”  ha preferito sacrificare il bene comune e  i cittadini (solo un suo articolo del 2011 parla in modo criptico di quel periodo, nient’altro), lasciando questi ultimi in balia di quelle stesse persone che hanno governato negli ultimi anni .

Se avesse contribuito in passato con le sue posizioni e opinioni ai tanti dibattiti che ci sono stati (a cui è stato sempre invitato), non ci sarebbe venuto il dubbio che il suo ritorno sulla scena pubblica potesse essere riconducibile all’unico evento che sembra risvegliare o far riprendere chiunque nel nostro paese: le elezioni.

Il signor Cicchiello aveva promesso di rivelare la Sua verità sull’Inceneritore varie volte. Una delusione anche riguardo le  queste sue promesse di scottanti rivelazioni: dalle sue dimissioni sono passati otto anni, dal suo ultimo articolo ( 2011) ancora  due…

Magari, approfittando di questa nuova ribalta e di questa ritrovata passione, potrebbe finalmente trovare l’occasione per chiarire le poche ombre ancora rimaste. O, meglio ancora, svelarci dove sbagliavamo e sbagliamo nella nostra ricostruzione dei fatti.

Noi di lui non ci fidiamo, come non ci fidiamo di tutti coloro che sperano cada l’oblio su una vicenda che non è ancora finita: Creta che, come sindaco, non seppe difendere i cittadini che amministrava in quanto non contrastò adeguatamente l’inceneritore nè supportò chi vi si opponeva; Bove che, da capogruppo dell’allora minoranza, pur conoscendo la problematica (fu anche intervistato sull’argomento da un giornalista bergamasco) non partecipò alla riunione preliminare dei tecnici  e fu sostituito da Lucia Vaccarella; tutti i componenti di una lista di opposizione che non vollero toccare l’argomento in campagna elettorale perché, come dichiarò Iaquinto, “non ci avevano capito nulla”. Poi, abbiamo avuto bisogno di un commissario prefettizio per avere un ricorso al TAR chiaro ed esaustivo…

San Salvatore Telesino 04.04.2013

Maria Pia  Cutillo per il ‘Comitato civico contro l’inceneritore’

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